Laura Giordani: Il mio rapporto col cinema è “giovane”

Musica a Teatro – Laura Giordani: “Mi piace ascoltare quasi tutta la musica, purché sia bella!”

Laura Giordani: Il mio rapporto col cinema è “giovane”
Laura Giordani: La scelta di fare l’attrice mi è arrivata come un’illuminazione a nove anni (Foto © Giovanna Mangiù)

Laura Giordani, attrice, cantante e regista, nasce a Catania, frequenta la Scuola di Avviamento al Teatro “Umberto Spadaro” del Teatro Stabile di Catania, diplomandosi nel 1996, data in cui avviene il suo primo debutto nel musical di Tony CucchiaraLa baronessa di Carini”.

Nel 2019 partecipa da protagonista al film di Emma Dante: Le sorelle Macaluso.

Il film, presentato in concorso al Festival d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 77, ha vinto due Premi Pasinetti: all’intero cast femminile, e come Miglior Film; ha concorso con cinque candidature al David di Donatello e ha vinto cinque Nastri d’Argento e due Golden Globe nel 2021

Dal 1996 ad oggi innumerevoli sono le sue esperienze teatrali: ha partecipato come coreuta alle tragedie “Prometeo, Baccanti, Rane” dirette da Luca Ronconi al teatro greco di Siracusa nel 2002, nel 2011 è nel coro dell’Andromaca e nella commedia  Donne al Parlamento; va in scena nel 1999 con “Lisistrata“, in tournée nazionale, con il Teatro Politecnico di Roma; affianca nel 2000, Pippo Franco ne “L’Anfitrione“, sempre in tournée nazionale; recita nel “Sistema Ribadier“, con Manlio Dovì nel 2003.

Nel 2018: “Penelope – l’Odissea è fimmina, prima nazionale al Festival delle Dionisiache 2018, Segesta;  “Didone Popnel 2022, testi e regia di Luana Rondinelli.

Nel 2017 fa parte del cast de “I Promessi sposi con la regia di Gisella Calì e Alessandro Incognito. Segue “Save the Cotton’s, musical inedito di Fausto Monteforte e Daniele Caruso, con Raimondo Todaro.

Importanti anche sono le partecipazioni alle operette: “Addio giovinezza”, “Cincillà‘”, “La Contessa Maritza”, “Al Cavallino Bianco” e “Il paese dei campanelli“.

Ha partecipato, nel ruolo di Fiammetta, alla sit-com “Casa Litterio“, con Enrico Guarneri.

Ha partecipato alla puntata “Giro di boa” della serie televisiva “Il Commissario Montalbano“.

Nel corso della sua carriera molteplici sono i recital cantati, musical, concerti.

Molti anche gli spettacoli scritti su cantanti famosi, tra cui Rosa Balistreri, “Rosa, la cantatrice del Sud”. 

Inoltre, ha scritto, prodotto, diretto e interpretato: “Sei Personaggi in cerca di ...; Sud’dui”, spettacolo musicale; il monologo “Donne, plurale universale”, e tante fiabe per bambini, “Peter Pan”, “Spera di Sole”, “Cenerentola”, “Alice nel paese delle meraviglie”, “I tre porcellini”, “I marrunati di Giufa’”, “Mariarosa la civetta paurosa”.

Ho avuto il piacere di assistere al suo “Donne, plurale universale”, un monologo in cui si rivela graffiante, ironica e autoironica, mettendo in scena “quello che le donne di solito non dicono ma a volte sono”. Impariamo a conoscerla meglio.

Parlami dei tuoi inizi nel campo dello spettacolo.

La scelta di fare l’attrice mi è arrivata come un’illuminazione: a nove anni dissi a mia madre, con sconvolgente sicurezza e fermezza, che da grande avrei fatto l’attrice, e così fu.

A diciannove anni feci il provino per entrare a far parte della “Scuola di Avviamento al Teatro” Umberto Spadaro, dello Stabile di Catania, e dopo un triennio mi diplomai, iniziando così a lavorare con compagnie professioniste, catanesi e non, e devo dire che in questi 26 anni (mi sono diplomata nel 1996) ho affrontato una miriade di personaggi, dal comico, al drammatico, tragico, grottesco, persino la soubrette mi vanto d’aver fatto!

Tante sono le soddisfazioni, e di più la curiosità e l’impegno che metto ogni qualvolta mi ritrovo a studiare un nuovo personaggio, come quello di Katia, nel film “Le sorelle Macaluso”, di Emma Dante; un personaggio molto lontano dalla mia persona, totalmente diverso dal mio modo di essere e di agire, per questo ringrazierò sempre Emma per avermi affidato questo ruolo!

Laura Giordani: Il mio rapporto col cinema è “giovane”
Laura Giordani Il mio rapporto col cinema è “giovane”, ma molto curioso e affascinante, bellissimo e appassionante (Foto © Giovanna Mangiù)

Hai fatto molti spettacoli con musica, mi racconti qualcosa in merito? A quale sei più affezionata?

Nel mio curriculum ci sono moltissimi musical, da “La baronessa di Carini”, di Tony Cucchiara, a “Save the Cotton’s” con Raimondo Todaro, per continuare con le operette, e svariate sono le mie produzioni musicali: Sud’dui, che parla di una passeggiata all’interno del mercato detto “fera ‘o luni” di Catania, che mi porta ad una mescolanza di canzoni e testi in svariate lingue del sud del mondo; e Rosa, la cantatrice del Sud, (sapientemente accompagnata dal chitarrista Mimmo Aiola) dove cunto e canto della vita di Rosa Balistreri, cantautrice di Licata, straordinaria donna che visse in forma emancipata gli anni ’50 in Sicilia e poi in giro per l’Italia e oltre, spettacolo musicale per il quale provo un profondo amore.

Amo moltissimo la musica, per me è di fondamentale importanza, quasi quanto la parola, e lo sposalizio più riuscito è la fusione tra testo e musica, cosa che ho spesso portato in scena, ad esempio il mio spettacolo su Jack Kerouac era un incastro perfetto, poesie e note era come se diventassero un tutt’uno, e a volte era come se dialogassero, o si rincorressero, per poi nuovamente fondersi, in quell’atto d’amore che incanta tutti.

Hai studiato musica e canto? Ancora lo fai?

Ho studiato canto alla scuola dello Stabile, ma devo ammettere che non mi hanno dato mai il giusto spazio, me lo sono conquistato in seguito, durante la mia carriera, incontrando grandi professionisti ai quali ho “rubato” qualche segreto del mestiere, e ascoltando moltissima musica. Diciamo che ho imparato sul campo.

Che genere di musica ti piace ascoltare quando non lavori? Hai qualche cantante o cantautore che ami di più?

Mi piace ascoltare quasi tutta la musica, purché sia bella! Uno su tutti il mio adorato Franco Battiato. Paolo Conte, Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, i gruppi rock progressive anni ’70, la musica folk, il fado portoghese, che mi pregio di cantare, Goran Bregovic, la musica etnica, per finire in gran bellezza col JAZZZ!

Non mi piacciono assolutamente i vari virtuosismi, come le “svisate”, che moltissime cantanti eseguono nelle loro canzoni, le trovo artefatte e senza anima, non mi arrivano alla pancia, al cuore, sono molto impopolare, lo so!

Trovi differenze di approccio tra gli spettatori “del sud Italia o isole” e quelli del nord?

Mah… in realtà sì, ma per una questione di abitudine, nel senso che al nord circolano più spettacoli, rispetto al sud, e quindi gli spettatori continentali hanno la possibilità di assistere a moltissimi tipi di spettacoli, testi ed attori, mentre al sud è più difficile che circuitino tali performance.

Non è una questione di “cultura”, è una questione di possibilità di tournee e circuitazione dei prodotti, e così al sud ci sono sempre i soliti artisti a rappresentare le loro messinscena, mentre al nord avvengono molti più scambi.

Laura Giordani: Il mio rapporto col cinema è “giovane”
Laura Giordani Amo moltissimo la musica, per me è di fondamentale importanza, quasi quanto la parola (Foto © Giovanna Mangiù)

Rapporto col cinema?
Il mio rapporto col cinema è “giovane”, ma molto curioso e affascinante, bellissimo e appassionante.

È diverso dal teatro, molto diverso… a teatro entri a stretto contatto col pubblico, che è diverso ogni sera, e ti metti in gioco in ogni istante, in ogni sguardo, in ogni singola battuta, avverti l’umore e le pretese della gente, capisci fino a dove puoi spingerti, quella sera, in quel teatro. Certo, è più emozionante.

Ma lo è anche stare davanti alla cinepresa, e in qualche secondo concentrarsi a far passare, tramite lo sguardo, tutte le emozioni del momento!

E lo è anche vedersi sul grande schermo, molto emozionante, ecco, come è avvenuto a Venezia, durante la prima proiezione de Le sorelle Macaluso!

Cosa stai facendo ora e cosa ti appresti a fare nell’immediato futuro?

Ora sto in un bel calderone di bellissime cose: a parte le repliche del mio spettacolo Donne, Plurale universale e Rosa, la cantatrice del Sud, questa estate riprenderemo, con degli splendidi colleghi, un testo di Luana Rondinelli, Penelope l’Odissea è Fimmina; girerò una scena in un film internazionale, che ancora non posso svelare; aspetto con ansia l’uscita del nuovo film di Roberto Andò, dove ho un cameo coi due protagonisti, ed ancora una bella sorpresa, che non voglio anticipare!!!

Come possiamo seguire la tua attività?

Sicuramente su facebook, dove aggiorno continuamente la mia attività lavorativa con eventi e post, al più presto seguirà un sito internet dove pubblicare tutte le mie ulteriori novità.

Grazie e a presto!

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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