La tecnologia nei testi dei nuovi cantautori

La nostra vita mediata da uno schermo e riflessa nei testi dei cantautori moderni. Un bene o un male?

La tecnologia nei testi dei nuovi cantautoriOrmai dobbiamo abituarci, la società è cambiata, ci sono nuovi elementi di cui parlare, eppure fa sempre strano sentire parole come display, Facebook, direct, nota vocale, YouPorn dentro le canzoni italiane. Sarà che siamo stati abituati a testi ispirati dagli incontri tra le persone, mentre oggi il primo incontro è spesso mediato dal computer.

Una tendenza italiana è sempre stata l’amore. Oggi migliaia di relazioni avvengono via Whatsapp, ancor prima di essere vissute tra i vivi intrecci di pelle e carne, quindi è logico che, di riflesso, possano essere incise all’interno delle canzoni. E non ce n’è solo per l’amore, ma anche per la solitudine, per la malinconia o per la nostalgia. Innumerevoli drammi vengono vissuti con la comunicazione asincrona: gelosie, invidie, incomprensioni, silenzi, nascosti da uno schermo, persi nel “visualizzato e non risposto”. È questo il famoso linguaggio “indie” che ha fatto tanto successo, perché comunica direttamente alla fascia d’età a cui si riferisce, tra i 20 e i 30 anni.

“Ehi ciao Matilde” ha vinto tutto, è questo il riassunto delle relazioni odierne: felici, spensierate o tristi che siano. Una nota vocale riassume esattamente ciò che vorremmo dire, ma non poss(/t)iamo, fino a quando non avverrà in maniera perfetta. In tutto questo “scrivi/registra e cancella” si è raggiunta una comunicazione migliore, ma sicuramente meno impulsiva, quell’istinto che portava all’errore, all’ispirazione dei cantanti. “È notte alta e sono sveglio”, chissà come l’avrebbe cantata oggi De Crescenzo: invece di tirare sassi a una finestra accesa, avrebbe mandato un vocale, dopo due o tre messaggi cancellati, perché “che sbatti” scendere fin sotto casa sua a notte fonda.

Ogni epoca ha le sue particolarità, sarebbe sbagliato fare di tutto questo una critica. Alla fine basta pensare che stanno tornando di moda gli anni ’80 e il cantautorato, questo è l’importante, aspettiamo solo il ritorno di Mtv, allora sì che il mondo troverà finalmente il proprio equilibrio musicale. Se internet è riuscito a smuovere qualcosa sicuramente è un bene, ogni nuova tecnologia cambia la società, la cultura, l’arte, tra cui si annovera solitamente la canzone. Dobbiamo solo imparare a coglierne i frutti. “Tua madre lo diceva, non andare su YouPorn”, questa, infatti, non l’hanno scritta gli Squallor.

Condividi su:
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
Top
Privacy Policy

Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

È possibile regolare tutte le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.

Inoltre, nell’informativa della cookie policy del nostro sito, trovi tutte le informazioni per disattivare i cookie in modo autonomo su qualsiasi tipologia di browser.