Invito al viaggio: Giovanni Pirri, la passione per l’arte

Giovanni Pirri: “La mia urgenza è comunicare”

“Se si è ispirati dalle persone giuste si ha voglia di fare e contagiare il prossimo: l’arte è un dono da condividere”

Invito al viaggio: Giovanni Pirri, la passione per l'arte Attimi
Invito al viaggio: Giovanni Pirri, la passione per l’arte – Attimi

Giovanni Pirri è una di quelle persone che vorrei avere come vicino in un lungo viaggio, anche quelli interminabili dei voli internazionali. Lui sa essere discreto anche quando lavora e la prima cosa che mi ha colpito, vedendolo lavorare, è la sua attenzione agli altri. Giovanni ha una grande passione per la creatività e l’immaginazione.

L’arte e la cultura sono fonte di ispirazione e la missione di Giovanni Pirri è di far sì che tutti, senza distinzioni, possano goderne. Era ancora ragazzino quando ha fondato con un amico un giornalino: oggi è un imprenditore, aiuto regista a Canale 21, autore di format televisivi, esperto di reportage giornalistici e da cinque anni si occupa della comunicazione video del Festival Internazionale della Danza e delle Danze. Un creativo a trecentosessanta gradi che non vuole dimenticare, ma fissare ricordi indelebili, grazie alla fotografia.

Giovanni parlami di te…

Mi piace lasciarmi interpretare dagli altri, attraverso quello che faccio perché fare, è comunicare. Ho una grande passione per l’arte, la cultura a trecento sessanta gradi. Da piccolo giocavo a fare il telegiornale e a sedici anni, con un amico facevo il giornalino della scuola il Jolly 2000 con i trasferibili.

Avevo sedici anni era il 1984 e guardavo al 2000 come un mondo affascinante fatto di persone con teste grandi e senza mani. La delusione nello scoprire che quelle astronavi erano di cartone è stata una cocente delusione. Ho una grande passione, smodata, per la creatività e l’immaginazione.

 

Invito al viaggio: Draghi Moderni
Draghi Moderni

Come sei passato dal portare giacca e cravatta a prendere in mano la macchina fotografica?

Sono sempre stato rispettoso nei confronti della mia famiglia e forse sono diventato ragioniere proprio per questo, senza contare che in giacca e cravatta mi piacevo! Curavo contabilità per artisti quando ad un certo punto ho ricordato quali fossero i miei giochi di bambino e ho cominciato la transizione, recuperando quei sogni. Dopo aver fatto il mio dovere, ho deciso di saltare al di là della barricata.

Ho cominciato a raccontare quello che era per me il mondo dell’arte con parole scritte e immagini. Ho ripreso a studiare e a raccontare. Dapprima le parole, poi i video e infine la fotografia. Ho aperto una Star Up, un giornale dove l’arte era protagonista raccontata e vissuta sul campo per poter raccontare liberamente quello che vedevo.

Quanto sono importanti i sogni?

I sogni non possono mancare, perché se è vero che si può sognare e immaginare, allora è anche possibile realizzarli: sono la spinta che ci fa buttare il cuore oltre l’ostacolo, aiutandoci a superare le paure e i nostri limiti. I sogni vanno perseguiti con intensità e dedizione per dare loro consistenza.

Invito al viaggio: Volo
Volo – I sogni non possono mancare, perché se è vero che si può sognare e immaginare, allora è anche possibile realizzarli: sono la spinta che ci fa buttare il cuore oltre l’ostacolo, aiutandoci a superare le paure e i nostri limit

Giovanni come hai dato consistenza ai tuoi sogni?

Ho costruito i miei sogni, consapevole che ognuno ha un prezzo da pagare: la solitudine, una separazione, un addio. Ho deciso di amarmi con tutte le conseguenze del caso, di seminare e trovare il coraggio di dire no, imparando a gestire la mia capacità di leggere negli occhi degli altri. Allinfo è il mio progetto che è cominciato con me e con me finirà, è il mio viaggio.

È un figlio, fratello di mio figlio Lorenzo che ha preso in mano la macchina fotografica e ha cominciato a lasciare in giro cavalletti, microfoni, macchine fotografiche. Per lui è stato il lasciapassare per la costruzione della propria autostima, in piena pandemia, quando si è ritrovato come tutti in balia degli eventi: la fotografia lo ha agganciato offrendogli una grande opportunità.

Forse era già “tutto previsto” perché la manina che c’è nel logo di Allinfo è la sua, quando durante l’ecografia gli chiesi di salutarmi.

Qual è il tuo rapporto con la fotografia?

Il modo di fissare momenti. Prima sono arrivate le riprese e poi la fotografia. Non sempre, riprendere aiuta a fare buone fotografie perché queste, richiedono attenzioni diverse. Per me è stato codificare le parole con una rappresentazione concreta, simbolica e sintetica. La fotografia è l’apice della piramide.

Invito al viaggio: Giovanni Pirri by Lorenzo Pirri
Giovanni Pirri (Foto © Lorenzo Pirri)

Come ti definiresti?

Non ho mai pensato ad una definizione per me stesso, mi sono sempre sentito un curioso, un viaggiatore attento “sulla coda delle immagini”. Cerco di tirare fuori quel bene che provo quando osservo qualcosa.

Le immagini sono la mia cura, per me e per chi ho ritratto. Sono nutrimento, mi danno conferma di aver fatto le scelte giuste. Ogni scatto è sempre una ricerca, mai una espressione di tecnica.

Quando sei libero di fotografare, cosa attira la tua attenzione?

Amo le geometrie dei voli, cerco di stare attento a quello che c’è intorno al soggetto e la composizione per me è importantissima e nasce prima di guardare nell’obiettivo.

Scatto fotografie naturalistiche e dettagli, l’isola felice delle cose. Amo i sorrisi e li colleziono, perché sono come una giornata di sole. Qualsiasi fotografia, nasce prima nella testa, poi negli occhi e nella macchina fotografica.

Invito al viaggio: Scatto fotografie naturalistiche e dettagli, l’isola felice delle cose. Amo i sorrisi e li colleziono, perché sono come una giornata di sole
Scatto fotografie naturalistiche e dettagli, l’isola felice delle cose. Amo i sorrisi e li colleziono, perché sono come una giornata di sole

La fotografia, che cosa è per te?

Quello che mi fa soffrire è di perdere qualcosa, ho paura di dimenticare. Il valore più grande che abbiamo è la memoria, anche se la nostra società dimentica velocemente.

Io non voglio perdere il ricordo, voglio fissare quel momento. Siamo attraversati da opportunità spesso travestiti da problemi, dietro ogni problema c’è davvero una nuova opportunità. Ho cominciato a guardare da un altro punto di vista e la fotografia mi ha aiutato a farlo.

Quali sono stati gli incontri importanti in questo viaggio con l’arte?

Cinque anni fa ho incontrato la danza e non l’ho più lasciata. Ho avuto la fortuna di incontrare Carla Fracci al Festival Internazionale della Danza e delle Danze, dietro le quinte, dietro le immagini, nel privato quando festeggiò il suo ottantesimo compleanno. Un incontro prezioso e indelebile con una donna speciale che ha saputo con passo leggero, attraversare le nostre vite.

Un esempio che mi ha cambiato la vita, con la sua capacità di conquistare il mondo con la sua umiltà. Poi l’incontro con Numa Palmer, cantautrice musicista e produttore, che ha scoperchiato il vaso delle mie certezze. Mi sono sentito ancora più aperto all’ascolto in una nuova opportunità di crescita: come se avessi avuto l’opportunità di fare un up grade alla velocità della luce.

Invito al viaggio: Giovanni Pirri, Carla Fracci
Carla Fracci e Beppe Menegatti

Dagli incontri nascono idee, si moltiplicano l’energia e le cose buone. Un altro momento che non dimenticherò è quando in piena pandemia, mi arrivò la proposta di lavorare in TV, proprio in quell’unico momento di sconforto, quando pensavo che non ci fossero prospettive per il mio lavoro. Ho avuto fiducia e in quel momento, è stato il mio premio, per averci creduto.

Credo che la mia fortuna più grande, sia stata di incontrare le persone che mi hanno permesso di leggere la realtà nel modo giusto permettendomi di vederne ogni aspetto, di guardare da punti di vista diversi.

Cosa ti diresti a quel ragazzino che giocava a fare il telegiornale?

Se incontrassi Giovanni ragazzino, gli direi di inseguire i suoi sogni consapevole che sia l’unica strada possibile per diventare l’uomo che sono. Ogni esperienza, anche negativa, porta a fare passi avanti, il senno di poi non esiste, ho cercato di costringermi il meno possibile a scegliere e quando l’ho fatto ho cercato di assumermene la responsabilità.

Per dire le cose, ho deciso di usare le parole e non le mani, una scelta fatta a quindici anni con il giornalino. Il mio motore è sempre stata la voglia di comunicare e condividere, anche per chi non ne aveva voglia o strumenti per farlo. Rassicurerei Giovanni, dicendogli che ce l’avrebbe fatta.

Invito al viaggio la passione per l'arte
Ho una grande passione per l’arte, la cultura a trecento sessanta gradi

Se la tua fotografia fosse un viaggio, quale sarebbe?

Un viaggio attraverso l’arte, la musica, la danza e gli incontri con gli altri che non sono così diversi da me: nella diversità siamo simili, siamo tutti esseri umani.

Un viaggio anche per comprendere ciò che non capisco, fotografare mi permette di fissare le cose che ho solo intravisto, per riflettere, rivederle, ragionarci dopo averle archiviate. Amo le cose semplici e spero che s’intraveda anche nelle mie fotografie.

Le parole ricorrenti in questa lunga chiacchierata sono condivisione, gli altri, l’incontro. Giovanni l’ho incontrato davvero e quello che ho intravisto in lui, si è rivelato in realtà solo la punta di un iceberg: lui ha moltissimo da comunicare e lo fa con gentilezza, a modo, senza forzare la mano.

Un modo di essere non così scontato, in un mondo dove si sgomita e si cerca di saltare la fila, ma che per Giovanni è una scelta maturata già a sedici anni con il giornalino, quando scelse le parole come unica arma. È vero: “Dagli incontri nascono idee, si moltiplicano l’energia e le cose buone”.

Grazie

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Paola Ferro
Paola Ferro
Particolarmente Anomala O Liberamente Assemblata Ferro (& fuoco) Artigiana di parole. Innamorata delle persone, costantemente a caccia di anime e le loro storie. “… che di mare ne sa, quanto le onde” (grazie a chi lo ha detto di me)
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