Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo

Cristiana Fiorini la fotografa “rubata” alla filosofia

Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo
Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo – Pre-Wedding, (Roma 2021)

Cristiana Fiorini, romana per nascita, cittadina del mondo per scelta. Per lei l’andare fa rima col fotografare, ovunque. Una bella persona che ha sempre fatto della libertà di scelta la propria filosofia di vita. Parlo di filosofia non a caso, perché Cristiana si è laureata a pieni voti in filosofia.

Questo studio appassionato ha impresso, in tutto il suo andare, nell’incontro con le persone, le loro vite e la loro cultura una “forma mentis” per comprendere oltre che vedere. Dinamica e istintiva, non perde mai di vista quale sia la sua meta, come una vera viaggiatrice, orienta e progetta quello che il cuore le suggerisce.

Nella sua fotografia c’è l’essenza di questa sua visione del mondo, della sua curiosità e la voglia di imparare. Oggi è tornata “a casa”, ma sono certa che le sue valigie sono sempre pronte e, come dice lei, si può viaggiare anche con la fantasia, anche uscendo di casa in un particolare che ci spalanca le porte dell’immaginazione.

Cristiana e la fotografia…

Ho sempre avuto un’inclinazione naturale sia per la fotografia e per l’andare lontano da casa. Da ragazzina mi accaparravo qualunque macchinetta trovassi in giro, per fotografare qualunque cosa.

In qualunque momento e ovunque, avevo sempre con me una macchina fotografica e sia che fossi in giro a fare la spesa, o qualunque altra cosa, non mi facevo sfuggire la possibilità di “fermare” un’immagine.

Invito al Viaggio:Solitary couple, Sydney 2016
Solitary couple, Sydney 2016

Cristiana, una fotografa rubata alla filosofia?

Dopo il liceo scientifico, mi sono iscritta a Filosofia a Roma, per poi fare un anno in Spagna in Erasmus, dove sono anche tornata a studiare fotografia per moda e pubblicità, l’unica che non ho mai approfondito e non mi ha mai appassionata.

In seguito, un periodo a New York, poi la specialistica a Roma, dove avevo già avviato molto bene il mio lavoro, ma il bisogno di partire ancora una volta, ha avuto il sopravvento.

Prima l’Indonesia e poi l’Australia, a Sidney, dove pensavo di fermarmi cinque mesi e, invece, sono stata cinque anni. La scelta è stata dettata dalla voglia di approfondire l’inglese e fare quello che mi appassionava davvero: la fotografa.

Ho scelto l’Australia perché era vicina all’Indonesia, dove mi trovavo e in più mi offriva delle buone prospettive lavorative con il clima ideale per me, con il mare, che amo e l’estate per otto mesi l’anno.

Invito al Viaggio: cittadina del mondo
Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo – Teatro dell’ Opera di Roma, 2014

In quale direzione è andato il tuo lavoro in Australia?

Tieni conto, che qui a Roma, ho lavorato tra gli altri anche al Teatro dell’Opera di Roma e la mia professione era già ben avviata. A Sidney ho ricominciato, passando per quella che è la mia passione, la street photography, approdando poi alla fotografia un po’ più commerciale come la fotografa d’interni, food ed eventi, lavorando davvero tanto grazie anche a quella che credo sia la migliore pubblicità: il passaparola.

Da Sidney a Roma: quando e come sei tornata a “casa”?

Per caso, ancora una volta. Era un po’ che stavo pensando di fare ritorno in Italia, ma non trovavo mai di fatto il momento giusto per prendere una decisione, anche per il lavoro, che, come ho detto, mi dava davvero tanto.

Ero a Roma, per una lunga vacanza come ogni anno, quando è scoppiata la pandemia, ho spostato la partenza e quel viaggio di ritorno non l’ho mai più fatto. A quel punto ho avuto, purtroppo, anche il tempo di ragionare con calma sul mio futuro, prendendo una decisione che rimandavo da un po’.

Fortunatamente il mio compagno era in Australia e ha potuto occuparsi del trasloco e di tutte le pratiche necessarie. Ora Gustaf, che è nato in Sudafrica, ma ho conosciuto in Australia, vive con me a Roma e continua a seguire il suo lavoro a Sidney, ben felice di vivere qui in un paese che ha sempre amato.

Io, come sempre, ho ricominciato da capo e non so se sia solo fortuna o forse perché mi do da fare, ma sono ripartita alla grande.

Invito al Viaggio: James Cameron
James Cameron, inaugurazione della mostra “Challenging the Deep”, Australian National Maritime Museum, Sydney, 2018

Fotografa “rubata” alla filosofia…

Ho sempre seguito le mie inclinazioni naturali sia per lo studio che per il lavoro. Sono convinta che tutto abbia un denominatore comune: l’estetica, la filosofia del linguaggio e la comunicazione, che mi hanno appassionata da sempre, mi hanno dato una “forma mentis” che mi ha aiutato molto e guidata in tutto il mio percorso lavorativo.

Mi ha dato occhi per osservare andando più a fondo, della sola apparenza. Credo che ci sia una profonda connessione anche con la mia voglia di viaggiare, affamata come sono di comprendere usi, costumi e tradizioni, di popoli lontani.

Ho sperimentato anche un lavoro propriamente legato ai miei studi, alle risorse umane, ma proprio non faceva per me facendomi sentire in prigione.

Oggi sono felice di essermi laureata in filosofia, che per carattere e passione, ho concluso con ottimi voti ricevendo anche la proposta di un impegno accademico al quale ho rinunciato. Ho fatto la scelta che sentivo giusta per me e rifarei di sicuro ancora.

Come ti definiresti? Qual è il viaggio che facciamo con te?

Spontanea, le mie foto non sono studiate a priori, mi piace muovermi con discrezione. Voglio saper cogliere l’essenziale senza farmi notare. Ho una particolare attenzione alla composizione della fotografia.

Quando si tratta di lavoro, ti rispondo le metropoli, il dinamismo, il loro movimento, il caos frenetico e scatti veloci. Quando si tratta di fotografia personale e per puro piacere, sono gli spazi vuoti, i silenzi e il più delle volte una sola figura o due piuttosto solitarie: fotografie dell’assenza.

Il mare. Tutto questo in netto contrasto con i bombardamenti mediatici che hanno reso la nostra quotidianità un’esposizione continua e spietata. A livello lavorativo sono molto versatile e forse, è proprio la mia caratteristica: il dinamismo.

Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini Epifanio Gioielli, Roma 2021
Epifanio Gioielli, Roma 2021

Quando guardi nell’obiettivo cosa cerchi?

Prima lo scatto lo vedo nella testa, lo immagino, ne immagino la composizione. Prima di guardare nell’obiettivo, penso alla sua composizione e nel caso ci sia una persona, cerco di entrare in empatia di comprenderla e agganciarla emotivamente. Questo dettato proprio dalla mia istintualità, che prevale sempre.

Cosa chiedi alla fotografia?

La fotografia mi ha “salvata” la vita dandomi la possibilità di trovare la mia direzione senza cercarla regalandomi tanta libertà. Posso fare questo lavoro ovunque e con chiunque.

Alla fotografia chiedo di farmi viaggiare ancora tra tanti luoghi o scenari diversi, che non necessariamente devono essere lontano.  Basta anche poter fare un lavoro nuovo ogni giorno, con persone diverse, senza fare grossi spostamenti si può viaggiare con la fantasia.

La fotografia mi regala giorni mai uguali, tutti da scoprire e da vivere.

Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo Cena di Natale di Google, Sydney 2017
Invito al Viaggio: Cristiana Fiorini cittadina del mondo Cena di Natale di Google, Sydney 2017Cena di Natale di Google, Sydney 2017

Ciao Cristiana, sei stata una bella scoperta e parlando con te, ho sentito anche il rumore e il profumo di quel mare che ami tanto, quello dell’Australia che è stata per tanto tempo la tua casa.

Nella tua limpida semplicità, c’è racchiusa tutta la tua filosofia di vita e la fotografia “dell’assenza” dei vuoti, ti racconta meglio di qualunque parola.

Grazie per avermi concesso il piacere di viaggiare con te, perché è vero, lo si può fare anche stando fermi.

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Paola Ferro
Paola Ferro
Particolarmente Anomala O Liberamente Assemblata Ferro (& fuoco) Artigiana di parole. Innamorata delle persone, costantemente a caccia di anime e le loro storie. “… che di mare ne sa, quanto le onde” (grazie a chi lo ha detto di me)
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