Intervista a Marcella Bella: amori passionali vissuti intensamente

In occasione della pubblicazione del suo nuovo album “Metà amore metà dolore”, disponibile nei negozi e nei digital store a partire dal 29 settembre, abbiamo incontrato Marcella Bella che ci ha raccontato l’evoluzione di questa sua ultima fatica discografica.

Intervista a Marcella Bella: amori passionali vissuti intensamente
Marcella Bella presenta il suo nuovo album: “Metà amore metà dolore”

Otto tracce prodotte da Mario Biondi, uno dei nostri massimi rappresentanti del soul nel mondo, presente anche in veste di ospite nel duetto scelto come prossimo singolo. A cinque anni dal precedente lavoro “Femmina bella“, l’artista siciliana ritorna con un progetto elegante e raffinato, degno della sua prestigiosa carriera.

Ciao Marcella, per questo tuo venticinquesimo album hai affidato la produzione artistica a Mario Biondi. Com’è nata questa collaborazione?
L’incontro con Mario è avvenuto tanti anni fa, lui ha cominciato a lavorare con i miei fratelli all’inizio della sua carriera. Ci siamo rivisti a distanza di tempo in occasione della serata televisiva dedicata a Gianni, dove abbiamo cantato insieme L’ultima poesia”, da lì è nata l’idea di unire le nostre voci e i nostri generi musicali, apparentemente differenti, in questa specie di soul-pop.

Come mai la scelta di chiamarlo “Metà amore metà dolore”?
Il titolo dell’album prende il nome dalla canzone eseguita in duetto con Mario, che parla degli amori passionali, di quelli che fanno soffrire ma vengono vissuti in maniera intensa, ma non come negli ultimi anni… in cui si arriva ad uccidere per amore, l’amore deve essere e rimanere una cosa meravigliosa e non deve essere sporcata da certe azioni irrispettose nei confronti della vita stessa.

Alla luce della conferma di Claudio Baglioni a Sanremo, ti piacerebbe tornare al Festival?
Lo scorso anno c’è stata una mia iniziale volontà di partecipare, poi abbiamo preferito soprassedere per terminare la produzione di questo disco, chissà che non succeda qualcosa per il prossimo anno. Mi sembra davvero strano il dovermi rivolgere a un collega come Baglioni per proporre la mia canzone sanremese, io che di Festival ne ho fatti tanti, con organizzatori del calibro di Baudo e Ravera, ma sicuramente Claudio darà la giusta attenzione alle canzoni e all’interpretazione, essendo lui stesso un grande conoscitore di musica.

La tua carriera è stata contraddistinta spesso da momenti di assenza discografica, con quale spirito torni ogni volta?
Nella mia carriera ho ricominciato un sacco di volte, mi sono sempre assentata per dedicarmi alla mia famiglia, a crescere i miei figli. Ho avuto un percorso altalenante, ogni volta ricomincio da zero e questo mi dà entusiasmo, perché è sempre un’avventura anche se ogni volta trovo il mondo discografico cambiato e non sempre in meglio.

Molti tuoi colleghi realizzano sempre meno album di inediti, riproponendo rivisitazioni di brani del passato o cover di altri artisti. Non ti senti un po’ controcorrente?
Io non sono tanto attaccata al revival, mi sento legata molto al presente, questa è un po’ la mia filosofia di vita, tant’è che sono qui a presentare un progetto nuovo e, per certi versi, completamente inedito per la mia carriera. Dico sempre che non mi interessa quello che ho fatto o quello che farò, per me conta fare oggi qualcosa che mi piace, con questo spirito sono arrivata ad affrontare questo disco e questo genere che ho scoperto essere davvero meraviglioso, trovando una nuova linfa musicale e un grande entusiasmo.

Condividi su:
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Top