A tu per tu con la giovane e talentuosa cantautrice HU, in uscita con il nuovo singolo “Millemila”
![HU: "A parlare deve essere la musica, io vengo dopo di lei"](https://www.musica361.it/wp-content/uploads/2021/10/hu-a-parlare-deve-essere-la-musica-io-vengo-dopo-di-lei.jpg)
Tutta la sensibilità di Federica Ferracuti, meglio conosciuta con lo pseudonimo di HU, vive ancora una volta nella sua musica. “Millemila“ è il titolo del suo nuovo singolo, disponibile per Warner Music Italy a partire dallo scorso 22 ottobre. Approfondiamo la sua conoscenza.
Come si è svolto il processo creativo di “Millemila”?
Era marzo: l’ho scritta in 5 minuti, senza neanche pensarci troppo e l’ho parcheggiata lì. L’ho ripresa neanche un mese fa e mi sono ritrovata in studio con Tom Beaver, Michael Tenisci e Flavio de Carolis, squadra grazie al quale sono riuscita a dargli quello che gli mancava a renderla la “Millemila” che è oggi.
Quale pensi sia la dimensione ideale per suonare e ascoltare questo pezzo?
La dimensione ideale di ascolto può essere qualsiasi: in un teatro, in un club, nelle cuffie o anche in macchina con i finestrini abbassati, il vento addosso e un volume da derby a San Siro.
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Coniugare la tecnica vocale con l’aspetto comunicativo, quanto lavoro c’è dietro l’interpretazione di un brano di questo spessore?
In realtà, il lavoro che c’è dietro è quotidiano su me stessa come essere umano e come artista. A livello interpretativo c’è poco da dire, quando canto, scrivo, produco, eseguo, salto su un palco, non mi preparo a tavolino: seguo il flusso di quello che ho davanti, delle sensazioni che provo, di dove voglio arrivare e di come mi sento fisicamente.
Qual è l’aspetto che più ti colpisce e affascina nella fase di composizione di una canzone?
Come mi sento quando succede.
Coltivi altre passioni o interessi oltre la musica? Se sì quali?
Assolutamente sì: lo spazio e l’astronomia, la cucina, mi piace il design e l’arredamento. Seguo spesso mostre d’arte e leggo editoriali di moda indipendente. Amo pulire, è la mia guilty pleausure. A parte gli scherzi, studio tantissimo, non mi fermo mai. E vado fino in fondo a qualsiasi cosa accende la mia curiosità.
Nel tuo lavoro ti reputi più una professionista o una creativa?
Mi reputo una creativa che tratta con professionalità il “lavoro” in sé, il rapporto con le persone e il mio mindset quotidiano.
Dopo “Occhi Niagara”, “End” e “Millemila”, che traiettoria prenderanno le tue prossime produzioni?
Che sorprese che vi aspettano. Per ora non dico niente. Dico sempre che è la musica che deve parlare. Io vengo dopo di lei.