Giorgia e il suo Normale, Hunt, D’Andrea: novità musicali della settimana

Giorgia e il suo Normale, Hunt, D’Andrea: novità musicali della settimana
Giorgia torna sei anni dopo Oronero con un brano intitolato Normale. La cantante romana è accreditata da molti per partecipare a Sanremo 2023: la rivedremo in gara dopo 22 anni?

Giorgia che si chiede cosa sia Normale con una canzone di Mahmood è il segno di un’epoca musicale cambiata.

 

Cosa vuol dire esser Normale? È la domanda che si pone Giorgia nel nuovo singolo, giunto sei anni dopo Oronero. La cantante romana lancia, in questo inizio novembre, un quesito su cui ci si interroga sempre troppo poco. Una domanda che lascia aperta la strada a tante possibili risposte. Una parola tanto semplice quanto complicata, che potrebbe diventare un tormentone nei prossimi mesi: normale.

Il nuovo brano di Giorgia è un pezzo pop dance, che regala molte sorprese rispetto a ciò a cui la cantautrice ci ha ha abituati.

Una canzone che, ripetendo la parola “normale”, ribadisce un concetto ormai dimenticato.

Il pezzo vede la firma di Mahmood con Faini, Fracchiolla, Dagani e Big Fish. L’influenza urban, con alcune sfumature che strizzano l’occhio a una musica ultramoderna, racconta proprio lo stile dei suoi autori. Normale sembra rappresentare una svolta nella carriera artistica di Giorgia, e forse dell’intera musica italiana. Se non altro per il largo uso di autotune di cui la cantante non ha certo bisogno per esprimere i suoi consueti vocalizzi. Una sperimentazione coraggiosa, che probabilmente farà storcere il naso a qualcuno, ma è quello che il mercato richiede per restare sulla cresta dell’onda senza inciampi da 30 anni. Come fa Giorgia. Ecco così che i ritmi raddoppiati su alcune parole, tipici di Mahmood, catturano anche Giorgia. Insomma, da questo momento è ufficiale: piaccia o no, il cantante di Soldi ha cambiato il modo di interpretare canzoni. Un po’ come quando, un tempo, tutti (persino Celentano) cantavano come Cutugno e la musica era frastornata di belle melodie d’amore. Questione di mode: oggi ci si interroga sui temi sociali tramite un genere che dà più spazi all’arrangiamento che non all’orecchiabilità.

Che Normale sia l’inizio di un grande progetto che andrà oltre la musica, è chiaro sin dal principio.

Contestualmente all’uscita del singolo, infatti, Giorgia ha pubblicato sul suo canale YouTube un cortometraggio di quasi nove minuti, diretto da Rocco Papaleo. Lì, girando per le strade di Roma, propone la domanda alle persone. Cosa è normale? Tutto questo senza un minimo accenno alla sua canzone, quasi come se fosse una reporter.

Non stupisce allora se il brano possa essere, più che altro, un pretesto per un altro tipo di progetto. La canzone racconta di un amore in difficoltà proprio perché ciascuno ha il suo concetto di normalità. In un mondo che ci spinge a essere individuali, spesso ci si ascolta poco anche su questo: la nostra normalità ci appare banale, quella degli altri strana. Quale delle due è davvero normale?

Se Giorgia, dunque, con una semplice domanda apre possibili dibattiti filosofici che durerebbero ore, ecco che in questa settimana musicale torna anche Rocco Hunt.

Il suo nuovo singolo, A’ vita senz’e te (me fa paura) è una dedica d’amore in rigoroso dialetto napoletano. Niente di ballabile e vicino al tormentone: Rocco Hunt propone il suo stile più urban che lo rappresenta, unendo quella poesia da melodico quale è.

Pochi strumenti, grande spazio all’arrangiamento: bastano pochi elementi anche a Rocco. Sembra, però, meno convincente di altre volte.

Interessante, invece, dare uno sguardo alle novità più giovani. Per esempio, questa settimana esce anche Coriandoli, di Federica D’Andrea. Voce pulita, intonata, melodia orecchiabile. La cantante, con questo brano composto da Ennio Salomone, riesce a esprimere emozioni con musica vera. Quella che è sempre più difficile trovare in certi suoi colleghi. La canzone racconta una riflessione sulla vita e sulla possibilità di ricominciare da se stessi, dando un senso a ogni singola azione. Col senno di poi tutto sarebbe più semplice: sicuramente servirà da esperienza per il futuro.

Nel frattempo cambiano le classifiche Fimi. Scivolano al terzo posto i Pinguini Tattici Nucleari con Ricordi, e con loro anche i Maneskin con The loneliest, ora quarti. Ai vertici ecco la trap di Bizarrap, nonché Geolier e Lazza con Takagi e Ketra. Solo dodicesimo, nella settimana d’esordio, Ultimo. Sembra essere solo l’inizio, c’è tempo per recuperare, ma bisogna fare in fretta: tra un mese arriveranno già i cofanetti natalizi. Meglio guadagnare strada prima.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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