“Napolatino”, lo stile di vita di Franco J Marino

La musica, il mare, la buona cucina, la letteratura, la ricerca di stimoli e nuove contaminazioni. Scopriamo insieme le passioni del cantautore partenopeo

Franco J Marino
Franco J Marino si racconta ai lettori di Musica361 per l’uscita dell’album “Napolatino” – © foto di Nino Saetti

“Il caldo di Milano non è peggiore di quello di Roma o Napoli”, con questa analisi meteorologica comincia la nostra chiacchierata con Franco J Marino, in occasione del lancio del suo nuovo lavoro discografico, prodotto artisticamente da Mauro Malavasi per Fonoprint, anticipato dal singolo Procida, realizzato in collaborazione con Tony Esposito.

Napolatino” non è solo un album, può essere inteso anche come un vero stile di vita
A tal proposito ho coniato una piccola frase: “slow life”, che rappresenta una sintesi del significato che ho voluto dare a questo progetto, un invito a rallentare e frenare un po’ per goderci le cose belle. I tempi sono cambiati ed è giusto così, non attribuisco troppa responsabilità alla tecnologia, il problema è come noi esseri umani utilizziamo i mezzi che abbiamo a disposizione.

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Napolatino, la copertina del disco

Quali sono le tue passioni a parte la musica?
Da buon napoletano amo il mare, mi piace andare in barca, esplorare i posti bellissimi della Costiera Amalfitana. Mi diletto in cucina, dicono che me la cavo, soprattutto per quanto riguarda piatti a base di pesce, tra quelli più riusciti c’è la pasta allo scoglio, che sia lo spaghetto o qualsiasi altri tipo di formato lungo. Poi amo molto il giardinaggio e leggere.

Consigliaci un libro
Dilettanti.com” di Andrew Keen, che spiega molto bene il concetto di democratizzazione dei valori, perché non siamo tutti uguali, ma questa attuale società 2.0 tende sempre più ad omologarsi.

Hai sempre voluto fare questo mestiere?
Me lo dico da solo, ma in realtà ero un grande calciatore (sorride, ndr). Ci sono stati periodi in cui ci credevo veramente ed ero riuscito ad arrivare a livelli importanti, giocavo nella primavera della Roma. Poi è scattato qualcosa che mi ha spinto a seguire la mia passione di sempre, ovvero la musica.

Nella tua musica ce ne sono tante, ma quanto contano in generale le contaminazioni?
Tantissimo, ultimamente c’è troppa intolleranza verso il prossimo, culturalmente parlando. Questo è sbagliato, le contaminazioni servono per imparare cose nuove,che non conosciamo. Proteggere la propria tradizione non significa ignorare quella degli altri, altrimenti non si andrà mai oltre, si rimarrà sempre fermi sulle proprie conoscenze e convinzioni.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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