Franco Califano il “Prévert di Trastevere”

FRANCO CALIFANO – Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”

Franco Califano il “Prévert di Trastevere”
Franco Califano alla 6 edizione del Festival internazionale dei film Roma 3 novembre 2011

È nelle librerie dal 23 marzo scorso «FRANCO CALIFANO – Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”» di Giangilberto Monti e Vito Vita, edito da Gremese editore.

Il volume colma una grande lacuna nella bibliografia di ogni appassionato della musica italiana perché, come ci permettono di scoprire gli autori con questo lavoro, il “Califfo”, così era soprannominato Franco Califano, è forse uno dei protagonisti meno citati della musica nostrana che va dagli anni ’60 sino alla sua morte, avvenuta il 30 marzo 2013.

Giangilberto Monti  e Vito Vita, promoter e produttore discografico, realizzano una documentatissima biografia del “Prévert di Trastevere” grazie a un’ampia ricerca e a una serie d’interviste esclusive.

Franco Califano il “Prévert di Trastevere” book cover
Franco Califano – book cover

Un avvertimento: il libro è una biografia, lontana dagli schemi tradizionali di un’agiografia, anche grazie al distacco degli autori che li ha portati a “dare voce” non solo a quanti hanno avuto con il Califfo buoni rapporti sia personali sia professionali ma anche a quanti hanno visto costellata la propria relazione con Califano di incomprensioni, litigi e critiche.

Autore molto prolifico «Nell’Archivio della Siae – scrivono Monti e Vita – risultano depositati a nome Califano – con le due denominazioni, Francesco e Franco – 574 canzoni: molti brani scritti per altri artisti e alcune cover di brani stranieri, ma più della metà sono creazioni incise dall’autore».

Una vita densa di leggende metropolitane ma anche di (dis)avventure sin dalla sua nascita.

Lui raccontava di essere stato partorito in aereo, mentre i genitori sorvolavano il cielo della Sirte, costringendo il velivolo a un atterraggio d’emergenza a Tripoli.

Il padre Salvatore, militare di professione, e la madre Jolanda, entrambi salernitani, erano di umili origini e dopo che la famiglia si trasferì a Roma il ragazzo vagabondò di collegio in collegio tra Amalfi e Pagani, due cittadine salernitane non proprio vicine alla capitale.

Franco Califano con Loredana Bertè e Mia Martini - (photo by Mimmo Dabbrescia)
Franco Califano con Loredana Bertè e Mia Martini – (photo by Mimmo Dabbrescia)

Salvatore scomparve prematuramente, a metà degli anni Cinquanta, lasciando alla signora Califano il compito di crescere tre figli: la primogenita Liliana, il piccolo Guido e Francesco, che all’epoca aveva diciotto anni, scrivono gli autori.

Indubbiamente un’infanzia difficile, quella del Califfo, tenuto conto che «il futuro Califfo “cresce a Roma”, bisogna anche capire dove e come; perché se uno passa la sua giovinezza tra Monteverde e i Parioli, è un conto, se invece tira a campare tra le affollate case popolari del Trionfale, studiando mai e lavorando se proprio non c’è nient’altro da fare, è tutta un’altra musica».

E tutta un’altra musica sarà la chiave di questo giovanotto di periferia che, dopo l’iniziale esperienza con i fotoromanzi, approda alla poesia.

Una passione e un’arte che non lo abbandoneranno mai. Come quella per le donne anche se «a distanza di anni è difficile capire quante di quelle sbandierate dai giornali facessero parte della leggenda del personaggio e quali fossero state scelte per affinità di sentimenti.

Franco Califano con Lucio Dalla e Paolo Villaggio (dall'archivio barillari)
Franco Califano con Lucio Dalla e Paolo Villaggio (dall’archivio barillari)

Se vogliamo, l’uomo fu più Casanova che Don Giovanni, più selettivo che collezionista, più rispettoso che vanesio, scrivono Monti e Vita.

Il grosso lavoro degli autori che, come anticipato, si avvale sia d’interviste realizzate ad hoc per il libro sia di diverse interviste che, nel tempo, i coprotagonisti della vita del Califfo hanno rilasciato, paga il piccolo prezzo di un leggero cambiamento di stile, preciso e fluido in quanto scritto dagli autori ma tipico dell’intervista, che deve fare i conti più delle necessità del lettore che non dell’artista,

Nelle sue 192 pagine il libro racconta non solo il Califfo, ma anche il variegato mondo che lo circondò.

In appendice una ghiotta, per gli estimatori di Califano, discografia che comprende inoltre una serie d’inediti, ma depositati alla SIAE, dall’artista.

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Roberto Greco
Roberto Greco
Giornalista. Nel tempo si è occupato di musica, teatro e cinema. Studioso di storia contemporanea, scrive per diverse testate occupandosi di cultura, costume e società.
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