Francesco Bellucci e l’evoluzione del suo disco d’esordio “Siamo Vivi”

A tu per tu con il giovane cantautore modenese che ci ha svelato i dettagli e i retroscena dell’album che ha segnato il suo debutto discografico

Francesco Bellucci, Siamo Vivi è il suo disco d'esordio
Francesco Bellucci, Siamo Vivi è il suo disco d’esordio.

Dodici tracce inedite che rappresentano il manifesto della consapevolezza artistica di Francesco Bellucci, un disco che nasce dall’esigenza di raccontarsi e di descrivere la realtà che lo circonda, come accaduto attraverso i due singoli apripista Vivere Davvero” e Il Mondo Sta Girando”. Scopriamo insieme questo interessante progetto, direttamente attraverso le parole dello stesso artista.

Ciao Francesco, benvenuto su musica361. Raccontaci l’evoluzione del tuo disco d’esordio Siamo vivi”, dal processo creativo al giorno in cui lo hai ascoltato per la prima volta…
Ciao a tutti, grazie per l’ospitalità! Evoluzione” è proprio la parola giusta. I primi provini di alcune delle canzoni contenute in Siamo Vivi” risalgono al 2014 e da allora sono cambiate parecchie cose, soprattutto musicalmente. Insieme ad Eric Ombelli (il coproduttore insieme a me del disco) ed agli altri musicisti abbiamo sperimentato molte strade prima di trovare la giusta quadra; il sound che si può apprezzare nell’album, così ricco di dettagli è il punto di arrivo di una vera e propria evoluzione sonora. Come per costruire un muro, un mattoncino sopra all’altro; i primi un po’ storti, poi smontati e rimontati, fino ad ottenere una parete liscia, perfettamente diritta!

Stessa cosa per i testi. La mia è una vera e propria ossessione… Mi sforzo di descrivere con parole semplici anche concetti complessi” perchè voglio arrivare al cuore dell’ascoltatore! Oggi sono soddisfatto del lavoro che ho fatto, ma la strada è ancora lunga e c’è ancora molto lavoro da fare!

Il tuo nuovo ultimo singolo si intitola Il Mondo Sta Girando”, secondo te, che direzione sta prendendo?
Purtroppo ho la sensazione che il mondo sia sulla cattiva strada”, ma penso che sia così da sempre! Ognuno lo vede solo in base a come lo percepisce… Credo che ognuno di noi debba cercare di plasmare il proprio mondo” per vivere con serenità. Iniziare a dare il giusto valore al tempo che passiamo con le persone che ci sono care e che vogliamo vicine è la mia personalissima soluzione per vivere meglio come canto nell’ultimo singolo Il Mondo Sta Girando”. Ad ognuno la sua!

Presentati in un tweet, hai 140 caratteri a tua disposizione per descriverti al meglio:
Ciao, son Francesco Bellucci e faccio il cantautore, o almeno ci provo. Scrivo canzoni per raccontar la vita per come io la vedo!

Il momento e l’incontro più importante della tua carriera?
Il momento più importante è stato quando nel 2016 ho deciso di portare avanti il mio progetto artistico, a testa bassa, con o senza appoggi, dedicandogli tutto… Nel limite delle possibilità, ovviamente! L’incontro più importante? Mi porti a ricordare i tempi delle scuole elementari. Ho avuto la fortuna di incontrare il primo giorno di scuola Eric Ombelli, Davide Guerri, Mattia Grilli e Lorenzo Ferrari. Gli amici di una vita, quelli che si contano sulle dita di una mano, con cui ho il privilegio di condividere la stessa passione per la musica e la stessa avventura. Oggi oltre ad essere i miei più cari amici sono anche i miei più stretti collaboratori!

Paragonando la musica all’alta cucina, ci sveli la tua personale ricetta per comporre una buona canzone?
Ingredienti: Una buona idea, un bel giro di accordi, un bel testo, molta ricerca sonora, un ottimo arrangiamento, molto molto lavoro e un pizzico di fortuna.

Far riposare l’idea, cuocere a fuoco molto lento il giro di accordi con le parole, assaggiare e aggiustare, se necessario, la riduzione. Farcire con un arrangiamento ricco ed equilibrato. Condire con molto lavoro. Guarnire con una buona dose di fortuna (q.b.) ed impiattare. Come il ragù a Modena e Bologna… Ogni famiglia ha la sua ricetta, ma il segreto è avere una buona idea e sapere da dove si viene. Non guasta avere rispetto per la tradizione!

Che idea ti sei fatto dell’attuale scenario discografico? Il mercato è ancora in grado di valorizzare il talento?
Per ascoltare un disco che mi piace devo andare indietro di almeno 15 anni… La musica di oggi è tutta di contorno, niente di significativo a parte alcuni rari casi! Non so cosa sia successo. Non ci sono più grandi artisti? Fatico a crederlo, sono tutti a scrivere e a suonare in qualche cameretta, cantina o garage e ci rimangono. Ho paura che non si possa contare sul mercato discografico per scoprire i nuovi cantautori. Ci dobbiamo svegliare e muoverci da soli!

Ti tocca andare a vivere su un altro pianeta e nel bagaglio hai spazio per un solo disco, quale porteresti con te?
Senza ombra di dubbio il mio Siamo Vivi”! Mi piace talmente tanto che lo ascolto spesso, proprio come fosse il disco di un altro artista. In questo momento non potrei separarmene!

Per concludere, qual è la lezione più grande che hai appreso dalla musica?
La cosa più straordinaria è che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. La lezione più grande è proprio questa: C’è sempre una nuova lezione da imparare il giorno dopo!

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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