Filo Vals: “Sperimentare significa entrare in studio senza il paraocchi”

Intervista al giovane cantautore romano Filo Vals, fuori con il suo omonimo album d’esordio

Filo Vals
Filo Vals si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita del suo omonimo album d’esordio

Un biglietto da visita variegato, ma allo stesso tempo omogeneo: questo l’omonimo album d’esordio di Filo Vals, romano di nascita e cittadino del mondo per vocazione. Un progetto dal respiro internazionale, cantato in quattro lingue e ricco di influenze, sonorità, profumi, sapori e odori provenienti da svariate parti del mondo.

Cominciamo dal tuo disco d’esordio, da quali considerazioni iniziali sei partito e a quali conclusioni sei arrivato? 

Sono partito dalla considerazione di voler creare un disco che piacesse in  primis a me, che in qualche modo arricchisse la mia libreria musicale con dei  brani che prima non esistevano e che mi emozionavano. Sono arrivato alla conclusione che è stato un bellissimo viaggio e che non vedo l’ora di lavorare al prossimo.  

Nel disco c’è tanta ricerca, che significato attribuisci alla parola “sperimentazione”? 

Significa entrare in studio senza il paraocchi, senza pregiudizi ma con la curiosità e l’entusiasmo di un bambino, a cui piace mischiare i colori e vedere che risultato viene fuori.  

Filo Vals 1
La copertina di “Filo Vals”

A livello di ascolti, ti reputi abbastanza onnivoro oppure tendi a cibarti di un genere in particolare? 

Sicuramente onnivoro. Sono cresciuto ascoltando musica di ogni genere e da ogni parte del mondo: dal Cantautorato Italiano alla Bossa Nova brasiliana passando per il Reggae Giamaicano, il Folk, il Rock, la Disco etc..  

Qual è l’aspetto che più ti affascina nella composizione di una canzone? 

Probabilmente l’aspetto più affascinante è l’evoluzione di una canzone nella sua fase compositiva. Il non avere certezze su che piaga prenderà il brano una volta finito.  

Essendo tu un appassionato di cucina, ci sveli la tua personale ricetta per  comporre una buona canzone? 

Io parto spesso da un progressione di accordi. Appena sento che un determinato giro mi smuove qualcosa dentro mi lascio trasportare dall’atmosfera che suscita e comincio a fantasticare una canzone.  

Se dovessimo definire questo album con un’emozione, uno stato d’animo, quale sceglieresti? 

Ottimista!

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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