Federico Secondomè: “Queste canzoni sono il viaggio verso la lucidità”

Quattro chiacchiere con Federico Secondomè, per approfondire la sua ispirata visione di vita e di musica

Federico Secondomè
Federico Secondomè si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita di “Male davvero”

Tempo di nuova musica per Federico Secondomè, songwriter e producer classe ’95 che vanta collaborazioni con diversi artisti della scena nazionale. “Si intitola Male davvero il progetto che segna il suo debutto discografico, fuori dallo scorso 6 giugno per IIME e distribuito da ADA Music Italy

Quali riflessioni e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di composizione delle canzoni contenute in “Male davvero”?

Ho ripensato molto a come sono andate le cose nella mia vecchia relazione, molto lunga quanto travagliata. Ho pensato a quanto abbia fatto male ad aspettarmi sempre che, prima o poi, sarebbe andata meglio.

Hai definito questo disco come un punto di rottura con il passato, cosa intendi esattamente?

Quando subisci un trauma ti tocca fare i conti con quello che è accaduto, ripetutamente, in modi diversi. Perdere una persona è come un lutto, per certi aspetti, e come tale ha tante fasi che devono essere superate prima di tornare nello stato di lucidità. Ecco, queste canzoni sono un po’ il mio viaggio verso la lucidità.

A livello testuale, cosa hai sentito l’urgenza di raccontare?

Ho sentito di dover essere realistico, crudo. Ho sentito di poter tirare fuori tutto il mio cinismo, tutta la mia malinconia, è stato come aprire un portale. Ora che sono in questa modalità e che ho finalmente imparato a separare il me “artista” dal me “autore”, sono sicuro che ne sentirete delle belle.

Per quanto riguarda il sound, quanta importanza ha assunto la sperimentazione in questo progetto?

La sperimentazione del sound ha fatto sì che l’album intero avesse un’integrità. Ci sono state tante prove, il tutto è stato affrontato da e con professionisti che nei prossimi anni faranno parlare di loro, ne sono certo. Non sono state prese scelte a caso, ogni brano è stato prodotto con la stessa finalità e per questo l’album è un album e non una raccolta.

Ti senti rappresentato dall’attuale mercato musicale e da ciò che si sente in giro oggi? Cosa ti piace e cosa meno?

Sono fan della motivazione artistica, non degli artisti. Se qualcuno dimostra che la sua motivazione va oltre l’essere messo davanti a dei riflettori, allora mi piace. Lo capisci da tante cose, è come una sensazione. Lo vedi se qualcuno sta recitando o se ci crede davvero. A me piace la musica di chi ci crede davvero. Non farò alcun nome.

Obiettivi, desideri e sogni nel cassetto per il futuro?

Sicuramente suonare più spesso live sarebbe un ottimo punto di partenza. Ho una band meravigliosa, ci vogliamo bene ed ogni volta che si suona è un’avventura. Non mi importa quanta gente ci sia sotto il palco o quanto grande sia l’evento, l’atto di suonare è esattamente sempre lo stesso e mi aiuta a stare meglio. A parte questo, ho tanti sogni che cercherò di realizzare.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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