Facciamo “La differenza” con Gianna Nannini?

“La differenza” è il nuovo disco di Gianna Nannini, nato con un percorso di lavoro durato circa un anno raccontato così dalla stessa Gianna

Facciamo "La differenza" con Gianna Nannini?
Gianna Nannini. Foto: © Daniele Barraco

Ecco com’è nato “La differenza”, il nuovo album di Gianna Nannini.

“Mamma quando smetti di cantare?, mi diceva mia figlia. Così ho preso in affitto una stanza orrenda dove poter cantare e lavorare, e lì è nato il disco, a Londra”, racconta la Nannini. “Poi sono andata a Nashville alla ricerca del rock, ma quello fatto con il mio stile. Volevo trovare una strada per ritornare al blues dell’album “California” e ripartire da lì”.

Così è stato: “Abbiamo fatto vere session con le parole inventate al momento. Il disco è nato live in studio, le canzoni che ascoltate sono il primo o il secondo take dei brani. Ho trovato una band che suonava così, difficile trovarla ma io ce l’ho fatta”.

Per questo “Il mio disco ha un suono rock ma acustico, come avessi fatto un album suonato con una chitarra alla Ed Sheeran, e invece quella che suonava era una band. E ho cantato meglio registrando così, si nota il feeling che ci ho messo, mi sentivo come quando sono sul palco”.

Sentire Gianna Nannini parlare così fa nascere una domanda: cos’è rock? “Rock è spaccare”.

Perché intitolare questo album “La differenza”? “Noi siamo tutti così differenti che non si va mai d’accordo, ma è bello che sia così: l’unica cosa che abbiamo in comune noi esseri umani è la differenza. Bisogna accettare l’opinione diversa degli altri: il mio messaggio è che tu fai la differenza”.

Le canzoni di questo nuovo album parlano di amore, anzi quelli raccontati e cantati “Sono tutti conflitti d’amore. Parlo anche di meccanismi tossici in “L’aria sta cambiando”, meccanismi che inquinano i rapporti tra le persone e poi di conseguenza l’ambiente. Nelle mie canzoni d’amore vado oltre, ho una visione. Se fai blues devi prima attraversare i sentimenti”.

Gianna Nannini canta con Coez, in “Motivo”: “Mi è piaciuto un sacco un suo brano, l’ho chiamato, ci siamo visti e mi è piaciuto anche come essere umano. Ho scritto il pezzo e lui ha fatto la sua parte, ha un bellissimo timbro di voce”. Con Pacifico torna una collaborazione ormai rodata: “Pacifico non voleva che ci passassimo i testi al computer, come facessimo i compiti. No, questa che facciamo è musica è viva: ormai dopo 12 anni siamo come basso e batteria, è stupendo lavorare con lui”.

Nomi di giovani interessanti con cui magari collaborare? “Salmo e Massimo Pericolo. È bello unire la melodia con il mondo dei rapper, che portano in primo piano la parola. Però – riflette Gianna – è importante comunque trovare la tua identità musicale”.

Venendo al tour, l’evento sarà il concerto allo stadio di Firenze il 30 maggio prossimo, poi da novembre Gianna Nannini incendierà i palasport più importanti d’Italia e infine, da maggio, conquisterà i palchi d’Europa.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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