Etichette361: Expanded Music, dall’italo disco alla sincro

Dalla fine degli anni ’70 la label ha vissuto a pieno il mondo della discografia italiana: dall’italo disco al mercato della sincronizzazione.

Expanded Music

Expanded Music è una delle etichette più longeve del panorama musicale italiano. Dopo sua nascita, nel 1977, l’etichetta diventa un punto centrale della musica disco, in particolare dell’italo disco, un genere che ha divulgato la musica italiana nel mondo. “Agli esordi avevamo un’etichetta new wave che si chiamava Italian Records – racconta Giovanni Natale, direttore di Expanded Music – Sono nati da noi gli Skiantos, Johnson Righeira, Raf. Importavamo anche dischi da tutto il mondo. Negli anni ’80 ci siamo aperti verso la dance, un mercato che ha fatto la storia”. 

Un genere che, a detta di molti, avrebbe potuto continuare a trarre i suoi frutti, invece si è fermato nel tempo, non sfruttando tutte le potenzialità che aveva: “Le ragioni della fine dell’italo disco sono state tante: siamo stati molto creativi e poco imprenditori. In Italia siamo in ritardo sulle infrastrutture. Basti pensare che YouTube ha aperto da noi anni dopo rispetto agli altri paesi europei. La banda larga in Germania, in Olanda, in Inghilterra, in Svezia è stata accessibile prima. Paesi che sono stati importatori della musica italiana hanno avuto questi vantaggi e li hanno sfruttati per far crescere le proprie etichette. Quando arrivi in ritardo perdi il treno”.

Oggi Expanded Music si è concentrata sulla musica sincronizzata, aprendo su un portale innovativo, Expanded Music Sync, dedicato a questo mercato:”Tutto il nostro repertorio può essere utilizzato per la musica sincronizzata. Collaboriamo con tanti musicisti che hanno materiale di grande qualità, utilizzabile e mai uscito discograficamente. Il mercato del sincro è in forte espansione vista l’esplosione dei media audiovisivi: non solo cinema, pubblicità e televisione, ma video sul web e progetti interattivi. Abbiamo organizzato il catalogo dando la possibilità di sfogliarlo in maniera creativa. Ad esempio, oltre alle canoniche classificazioni di genere, mood o parole chiave, abbiamo introdotto nuovi filtri, uno di questi è cercare la musica per colore. Lo diceva anche il Grande Gatsby: ‘Suonavano musica gialla’, musica solare. E funziona davvero. Ogni colore ha un’emozione connessa. 

Expanded Music Sync
Immagine tratta dal sito Expanded Music Sync – Classificazione per colore

Ci sono diverse licenze disponibili sul sito per l’utilizzo dei contenuti che mettiamo a disposizione. Quando ci troviamo a contrattare per grandi produzioni, come accade per il cinema, allora si procede con licenze personalizzate, dove entra in gioco anche la riscossione dei diritti d’autore. 

A proposito di diritto d’autore, l’esperienza di Giovanni Natale è centrale nel cogliere il mercato odierno e le potenzialità future sulle quali operare: “Oltre ad aver fatto il discografico, sono stato consigliere d’amministrazione della SIAE per otto anni. Un’esperienza che mi ha portato in polemica con molti colleghi, perché a mio avviso è stata sottovalutata la responsabilità che hanno gli associati nei confronti di questo ente molto importante. Mi sono riavvicinato al mondo associativo con la nascita del MIA, perché riconosco a Federico Montesanto (Presidente del MIA) di essere un operatore multimediale italiano con la corretta visione di dove sta andando il mercato. La rendicontazione dei proventi del diritto d’autore più sarà analitica meglio è. Con Expanded Music abbiamo rilanciato dischi di trent’anni fa, senza il digitale non avremmo potuto avere lo stesso guadagno. Ma allo stesso tempo non vengono presi in considerazione tutti gli utilizzi e i passaggi di questi dischi. Ad esempio, uno dei problemi maggiori in cui siamo incorsi è il campionamento illegale delle tracce di nostra proprietà. È una battaglia continua trovare questi brani su piattaforme come iTunes o Spotify e toglierli dal mercato. Se la tecnologia ci consentirà anche di essere remunerati correttamente, cosa che oggi non avviene, per il reale valore che i nostri repertori hanno apportato al mercato digitale, allora la rivoluzione tecnologica premierà tutti. Ci sono mercati enormi, dall’Africa alla Cina, nuovi orizzonti ai quali puntare. Una maggiore cultura di tutti gli operatori del settore sulla difesa del diritto d’autore sarebbe necessaria. 

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Andrea De Sotgiu
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
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