Enrico Nigiotti, una canzone per Alda Merini

Il Festival di Sanremo è finito ed Enrico Nigiotti sta per iniziare un tour nei teatri: partenza il 3 aprile da San Benedetto del Tronto. Proporrà le canzoni del suo album “Cenerentola e altre storie…”, nuova edizione del disco “Cenerentola” pubblicata dopo il Festival di Sanremo

Enrico Nigiotti, una canzone per Alda Merini
Enrico Nigiotti. Foto: © Daniele Barraco

Enrico Nigiotti ha davanti un periodo intenso sui palchi di tutta Italia. Come ha annunciato lui stesso su Instagram, ha deciso di firmare le copie del suo disco dopo i concerti e non durante i classici incontri instore.

A proposito del Festival di Sanremo, “Nonno Hollywood” Enrico Nigiotti non avrebbe mai voluto scriverla, perché parla della scomparsa di suo nonno. Oggi però pensa che sia “la mia canzone più importante, scritta di getto. Anche se, ovviamente, non avrei mai voluto farlo”.

È più importante di “L’amore è”?

Sì. Con “L’amore è” è partito tutto, ero a X Factor poi sono diventato autore per altri (come Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, nda), ma “Nonno Hollywood” è una cosa diversa: è una lettera al mi’ nonno, un rapporto maturo di confronto tra due generazioni senza critica ma piuttosto come se si trattasse di una fotografia.

Però a “L’amore è” devi tante cose.

Oggi vivo di musica, il mio sogno: tutto è nato con quel brano. Da lì in poi sono cresciuto, come uomo e come artista, anche se sono rimasto genuino. Credo di aver trovato il modo di scrivere che mi rappresenta meglio. Ho anche capito il tipo di pubblico a cui mi rivolgo, non credo sia giovanissimo… ma penso che, ad esempio, “Nonno Hollywood” sia una canzone in cui tutti possano ritrovarsi.

Confermi la regola che le canzoni si scrivono quando si sta male e si è giù?

Quando sei contento fai altro, anche se ci sono delle eccezioni. Magari porti avanti un’idea. Ma a tavolino non riesci, è impossibile. Alla fine, certe situazioni facilitano la scrittura.

Hai ripubblicato il tuo ultimo album – intitolandolo “Cenerentola e altre storie…” – inserendo “Nonno Hollywood” e l’inedito “La ragazza che raccoglieva il vento”, dedicato alla poetessa Alda Merini.

L’ho conosciuta a livello letterario 10 anni fa. Ricordo delle immagini in cui lei toglieva il filtro alla sigaretta, fumava e raccontava cose forti. Mi veniva del malessere ad ascoltarla, ma quella era la bellezza delle cose emotivamente forti. Questa canzone che ho scritto è dedicata a lei e al suo animo, è il mio rispettoso omaggio a un genio.

Come mai questo titolo?

Il vento mi ricordava un suo aforisma, ed è una dedica al suo essere libera.

Finiamo con i live: come saranno le date del tour? Ricordiamo che in inverno hai già fatto dei concerti.

Dopo le date primaverili nei teatri ci saranno concerti nelle isole, in estate. Stavolta farò più canzoni mie, inserendo solamente un paio di omaggi ai grandi della musica italiana (nelle ultime date ne avevo inserito qualcuno in più).

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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