Emma Morton: “Billie ha fatto la magia!”

Insieme abbiamo sconfitto il drago cattivo.

Come trascorre la giornata Emma Morton quando non è in tour per la sua musica?
Mi piacerebbe dirti giocando con mia figlia Billie, così come facevo un anno fa; ora purtroppo,
anche lontano dai palchi lavoro, mi occupo: del booking, dei social, lavoro tanto sulla scrittura di nuovi testi, mi dedico a diversi nuovi progetti e poi gioco con Billie e … mangio; mangio tanto e bene. Mi piace cucinare.

Hai un outfit molto studiato, ci dici come e perché lo hai scelto?
Ho la fortuna di essere vestita sempre dalla stilista Edda Berg che mi ha scelta come testimonial delle sue collezioni, tra noi c’è un rapporto di profonda stima e collaborazione.
Amo gli abiti di Edda Berg perché i suoi abiti sono “veri”, raccontano una storia, lei ha una squadra di sole donne che con un lavoro di alta sartoria crea una storia, un legame con amore, e questo mi piace molto.
Prima del nostro incontro vestivo abiti vintage usati, proprio perché vissuti, con qualcosa da raccontare.

Emma Morton si racconta in esclusiva a riflettori spenti
Emma Morton

Sei un personaggio di fantasia, chi?
Sono una dea in montagna che corre con i lupi, vivo in una comunità dove tutti hanno poteri magici grazie ai quali possono dialogare con la natura perciò la vita è meravigliosa e si vive in armonia, in consapevolezza in autonomia e con tante cose buone da mangiare…
Sono felice, perché, come avrai capito, il buon cibo per me è importante.

Quale storia ti piacerebbe raccontare alla tua bimba?
Ho già cominciato a raccontare a Billie la mia storia cercando di parlarle del suo ruolo.
È la storia di una bambina che cresce in una famiglia molto numerosa caotica, dove papà e mamma devono lavorare molto e perciò questa bambina passa molto tempo in solitudine fortunatamente ama la natura, ha tanta fantasia con la quale gioca ma è tanto, tanto sola. Un giorno incontra un drago che le dice di non temere, di non aver paura e di seguirlo nel suo regno, promettendole la felicità. Lei fiduciosa lo segue, ma ben presto si rende conto che lui le ha mentito.
Per anni combatte contro il drago cercando di tornare indietro nella vita di prima senza riuscirvi.
Un giorno vagando nel bosco incontra un ragazzo che come lei ama la natura, s’innamorano e dal loro amore nasce una bambina. Appena concepita questa bimba magica riesce a dare alla sua mamma la forza per avere la meglio sul drago e liberarsi.
Questa bambina è Billie: la bellezza, la gioia, l’armonia, la purezza. Grazie a lei, la sua mamma si sente finalmente potente e in grado di affrontare qualunque difficoltà e per questo… vissero felici e contenti.

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Emma Morton

In che modo ti senti distinta dagli altri?
Ho un po’ di problemi con l’intimità perché sono cresciuta nell’incomprensione senza attenzioni, senza una figura di riferimento e purtroppo non sono capace di fidarmi, questo mi ha resa fragile nel rapporto con gli altri: temo di non essere accettata per quello che sono, di non essere amata, perché “non amabile“.
I rapporti con gli altri mi mettono in difficoltà, sono sempre poco rilassata, anche tra amici e in famiglia. Fortunatamente negli ultimi anni le belle persone che ho vicino e soprattutto la mia bambina, mi hanno aiutata a sentirmi me stessa e a comprendere che nella mia umanità posso trovare rifugio serenità ed amore.
Solo quando canto mi metto a nudo e sono in completa connessione con tutti: abbatto qualunque barriera. Sul palco è la musica a parlare per me.

Cosa significa festa per te?
Per me è una parola strana, probabilmente vuol dire lavoro, perché io sto bene alle feste quando canto, così so come contribuire ed essere a mio agio.
Se devo pensare alla festa come tale, penso al Natale e alla famiglia della mia amica Mailinda; sono persone bellissime dalle forti tradizioni, loro arrivano da Tirana, è con loro che trascorriamo sempre le feste, con tanto buon cibo, tanti brindisi e tante tante coccole.

Dopo uno spettacolo quale il tuo modo di lasciare andare la tensione?
Ancora lo sto cercando, ho molta difficoltà a sciogliere la tensione, perché sono molto esigente e critica con me stessa per cui penso e ripenso se mi sono piaciuta, cosa potevo fare o non fare, ripasso nella testa il concerto più e più volte.
Mi piace molto mangiare e spesso ho una voglia matta di bistecca, dovrei portarmi un piccolo barbecue per farmela subito dopo lo spettacolo e sdraiarmi poi a letto come un antico romano…
Avete consigli?

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Emma Morton durante una serata live

Hai scritto e interpretato due canzoni per il film “Saremo giovani e bellissimi” come hai vissuto questa esperienza?  
È stata un’esperienza molto stimolante ed affascinante.
Lavorare con Matteo Buzzanca è sempre un piacere: un compositore, un autore un produttore con le idee molto chiare, dotato di una sensibilità e professionalità particolari. Lui ha scritto tutta la colonna sonora del film. È bello lavorare con Matteo, andiamo molto d’accordo e lui è riuscito a farmi entrare nell’ottica della sua visione lasciandomi lo spazio di aggiungere i miei colori.
Ho scritto il testo avendo già in mente delle immagini, una storia nella quale mi sono immedesimata, ed è stato come quando scrivo le mie di storie.
Il film è stato selezionato al Film Festival di Venezia alla settimana della critica e  Matteo ha vinto il Soundtrack Star Award per questo lavoro, sono molto felice di essere parte di questa colonna sonora.
Nel film faccio un piccolo cameo, suono in un club al pianoforte, dove peraltro Emma Morton and The Graces suoneranno prossimamente.
Letizia Lamartire
, la regista, proprio di quelle immagini e di quella canzone “They change your heart” che ho scritto con Matteo e che ho interpretato ha fatto un video clip che farà un po’ da trailer al film.  Ho un bel ricordo della mia partecipazione e dell’esperienza fatta sul set con persone molto creative e bellissime.
Questo lavoro ha aperto per me una finestra sul mondo del cinema per il quale mi piacerebbe scrivere musica

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Emma Morton & The Gracies

Progetti Futuri.
Qui Emma è come un vulcano in eruzione: creativa, generosa con un’esplosione di sogni e progetti che stanno prendendo forma.
Emma Morton and the Graces
hanno moltissimi progetti per il futuro sia per lo spettacolo live che porteranno in un tour di tre settimane, in est Europa, sia per la promozione del disco in Italia con tante date: il 26 Ottobre all’ Agorà di Milano, il 27 allo Stones Caffè Modena e il 29 al Padova Jazz Festival. Dopo il tour, in dicembre torneranno in Italia con altre date.
Stiamo lavorando con entusiasmo al prossimo disco che uscirà all’inizio dell’anno prossimo con grandi novità: se in “Bitten by the Devil” ho avuto la sensazione di spogliarmi, in questo mi levo addirittura la pelle. È un viaggio nel mondo mitologico e in quello cristiano, esplora il corpo e l’anima del potere. Il primo disco era quasi un lamento, questo invece indaga sul significato dell’amore; ci sono diverse esplorazioni del corpo femminile legato ai diritti umani, al consenso, all’arte, alla politica e al business; un disco tra il diavolo e l’acqua santa, con un ritmo molto groovie forte primitivo, “cazzuto“.
Continua la mia collaborazione con Edda Berger e stiamo creando un progetto legato all’estetica e ai vestiti, ma non posso ancora svelare niente…altrimenti che sorpresa sarebbe?
Stiamo iniziando un lavoro legato alla violenza sulle donne e l’anno prossimo si concretizzerà grazie alla collaborazione con un assessore alla cultura di Lucca e della Regione.
L’attenzione sarà focalizzata sugli adulti che sono sopravvissuti a ogni tipo di violenza psicologica, emotiva, fisica, sessuale subita nell’infanzia.
Voglio attraverso la mia storia personale, creare solidarietà essere connessa con chi ha subito come me, non per fare della mia storia un caso, ma perché sono convinta che sia fondamentale sostenersi.
In Italia non esiste una associazione che si occupi di questa tematica e io l’ho molto a cuore.”

 

 

 

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Juditta D’Arienzo
Juditta D’Arienzo
Nata in Venezuela, conserva con orgoglio lo spirito sudamericano del “piacere del vivere”, si è perfezionata al fianco del Maestro Mike Bongiorno. Oggi, forte della sua sensibilità si dedica alla scrittura e nello specifico si avvicina “con tatto” agli artisti per far emergere il loro aspetto più umano, fuori dalle scene, a riflettori spenti.
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