Dodi Battaglia: laurea honoris causa in “Chitarra elettrica”

Dopo lauree ad honorem conferite in passato ad artisti musicali per i contenuti delle loro opere o per la loro capacità comunicativa, per la prima volta è stata assegnata ad un chitarrista italiano un’onorificenza per la propria attività da musicista.

Dodi Battaglia: laurea honoris causa in Chitarra elettrica
Dodi Battaglia: laurea honoris causa in Chitarra elettrica.

Donato “Dodi” Battaglia, noto chitarrista dei Pooh, ha ricevuto lo scorso 24 luglio dal Dipartimento di Nuovi linguaggi e nuove tecnologie del Conservatorio Egidio R. Duni di Matera, capitale europea della cultura 2019, un diploma accademico honoris causa di secondo livello in “Chitarra elettrica”.

Piero Romano, direttore del Conservatorio, ha così commentato il conferimento: «Dodi Battaglia è uno straordinario esempio di artista di successo: ha coniugato lo studio alla passione, il lavoro ai suoi sogni. Il Conservatorio di Musica di Matera crede fortemente nella sua missione di forgiare gli artisti italiani di oggi e di domani che, come in passato, riusciranno a colonizzare il mondo con la loro arte. L’esempio di Dodi Battaglia rimarrà nella storia del nostro Conservatorio e della città di Matera».

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Hank Marvin degli Shadows

Durante la serata, moderata dal critico musicale de Il Mattino Federico Vacalebre e alla quale hanno partecipato il sindaco Raffaello De Ruggieri, il Presidente della Provincia di Matera Francesco di Giacomo e il Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, si è celebrato il percorso di questo artista. Proveniente da una famiglia di musicisti, Battaglia ha imparato a leggere la musica all’età di 5 anni, il suo primo strumento è stato una fisarmonica e dapprima si è appassionato al tango e al walzer, finché intorno ai 14 anni scoprì gli Shadows del leggendario Hank Marvin, chitarrista idolo per lui e una generazione di futuri guitar hero, da Eric Clapton a David Gilmour, da George Harrison a Brian May, da Pete Townshend a Mark Knopfler.

Orientando i suoi gusti musicali fra la musica italiana degli anni Sessanta e vari artisti stranieri del periodo, tra cui Beatles, Chicago e Bee Gees, comincia a suonare come chitarrista in vari gruppi dell’area bolognese, tra cui i Meteors, con i quali aprì la serata della data bolognese del tour italiano di Jimi Hendrix.

A 17 anni, notato proprio ad un concerto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini, gli viene proposto di entrare nei Pooh per sostituire Mario Goretti, che avrebbe lasciato il gruppo dopo gli impegni dell’estate del 1968: cavalcando la fortuna del celebre singolo Piccola Katy, accetta entusiasta dando inizio ad una stagione di successi. E non solo per il contributo come chitarrista: esordisce quasi immediatamente anche come voce solista in Buonanotte Penny (1968) tanto che, quando i Pooh passano alla CBS sotto l’egida del produttore Giancarlo Lucariello, questi lo convince a interpretare Tanta voglia di lei (1971), che non solo diventa uno dei classici del gruppo ma qualifica di fatto anche la sua voce, insieme alla sua chitarra, quali elementi peculiari del sound della band. Interpreterà altre pietre miliari come Noi due nel mondo e nellanima (1972), Infiniti noi (1973) Parsifal (1973) e Canterò per te (1980), primo singolo dei Pooh firmato da Battaglia ad attestare la sua crescita anche come autore.

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I Pooh nel 1973: da sinistra Dodi Battaglia (chitarra), Stefano D’Orazio (batteria), Roby Facchinetti (tastiere) e Riccardo Fogli (voce).
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Logo storico dei Pooh

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Più in alto che c’è ?! (1985)

Nella sua parallela attività come solista – pubblica gli album Più in alto che c’è?! (1985), lo strumentale acustico D’assolo (2003) e Walzer d’un blues (1993) insieme al supergruppo Adelmo e i suoi Sorapis, con Zucchero, Maurizio Vandelli, Umbi dei Nomadi, Fio Zanotti e Michele Torpedine – ha firmato canzoni per Riccardo Fogli, Mia Martini, Lorella Cuccarini, Massimo Ranieri, Alice e Annalisa Minetti, senza contare il suo tocco nelle celebri Una canzone per te, Va bene va bene e Toffee di Vasco Rossi o ancora nei dischi di Gino Paoli, Enrico Ruggeri, Raf, Gianluca Grignani, Mia Martini, Giorgio Faletti e la partecipazione in  Dov’è andata la musica (2015) di Tommy Emmanuel.

Sempre attento all’evoluzione e ai nuovi sound nel panorama offerto dalla scena musicale internazionale, da Chick Corea e Al Di Meola dell’area fusion o Pat Metheny e John McLaughlin, fino ai più contemporanei The Edge e Steve Lukather, Battaglia ha continuato a testimoniare la sua innata e viscerale passione per ogni contributo legato al mondo delle chitarre, di cui è anche grandissimo collezionista, al punto da vedersi pure dedicare due modelli signature, rispettivamente dalla Fender e dalla Maton su sue specifiche indicazioni.

Anche se modestamente e ironicamente si è sempre definito solo come «il più bravo chitarrista dei Pooh», Dodi ha invece nel tempo annoverato anche numerosi premi, fra cui quello conferitogli dal prestigioso giornale tedesco Die Zeitung come “Miglior chitarrista europeo” nel 1981, confermato poi nel 1986 da parte della rivista Stern. Nello stesso 1986 il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, gli ha conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana e per i due anni consecutivi anche la critica italiana, sebbene tardivamente, lo ha decretato miglior chitarrista italiano – il primo anno su tutti, il secondo come chitarrista pop.

Dodi Battaglia: laurea honoris causa in Chitarra elettrica
Dodi Battaglia al Conservatorio di Matera

«Grandi e tante sono state le gratificazioni che ho avuto grazie al mio amore per la musica ma questa Laurea Honoris Causa mi tocca nel profondo e mi fa vibrare di felicità», ha dichiarato Dodi Battaglia riferendosi all’attestato conferito al cospetto di Piero Romano e del Presidente dell’Istituto Arnaldo Greca, poco prima di tenere una breve lectio magistralis agli alunni del Conservatorio. «Grazie a coloro che mi hanno scelto quale unico artista per questo riconoscimento che unisce per la prima volta un grande conservatorio di musica alla grande ”università del palcoscenico” in cui mi sono formato».

 

Che vuoi che sia

"Che vuoi che sia" – Olevano di Lomellina (PV) 08.07.2017

Ciao a tutti, dal concerto tenuto ad Olevano di Lomellina l'8 luglio, un estratto da "Che vuoi che sia".Dodi

Pubblicato da Dodi Battaglia su Martedì 18 luglio 2017

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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