Cortese e la sincerità nel racconto di “Amore e gloria”

Intervista al cantautore salentino Cortese, fuori con il suo nuovo album intitolato “Amore e gloria”

Cortese e la sincerità nel racconto di "Amore e gloria"
Cortese si racconta ai lettori di Musica361 © foto di Federica Signorile

Si intitola “Amore e gloria” il nuovo progetto discografico di Michele Cortese, meglio conosciuto semplicemente come Cortese. Disponibile negli store a partire dallo scorso 29 ottobre, il disco descrive le varie sfaccettature e declinazioni di tutto ciò che nella vita facciamo per la gloria dell’essere e dell’anima: amare e sognare. A tredici anni di distanza dalla vittoria della prima storica edizione italiana di X Factor insieme agli Aram Quartet, approfondiamo la conoscenza del talentuoso cantautore salentino.

Che sapore ha per te questo album?

Ha il sapore romantico e nostalgico di una giornata uggiosa unito all’odore forte della brace e il profumo leggero di un residuo d’estate. 

Quanto lavoro c’è stato dietro la ricerca del linguaggio e del sound?

Tanto e tutto concentrato in un periodo denso di ascolti, scrittura, sperimentazione e realizzazione.

In che termini la musica influenza le tue giornate?

Posso dire che sono le mie giornate ad influenzare la musica in realtà perché non esagero se dico che sostanzialmente vivo dentro e intorno a lei, con lei e per lei. 

Qual è l’aspetto che più ti colpisce e affascina nella fase di composizione di una canzone?

Mi affascina il fatto che per qualche momento ci si senta in un’altra dimensione con un’atmosfera rarefatta e il tempo dilatato fino all’ultima parola, fino all’ultima nota. 

Nel tuo lavoro ti reputi più un professionista o un creativo?

Che domanda bellissima e complessa! Probabilmente un creativo che poi si è educato al professionismo. La prima cosa non te la può insegnare nessuno, mentre la seconda, volendo, la si impara. 

Coltivi altre passioni o interessi oltre la musica? 

Mi piace molto cucinare e mangiare ovviamente. 

Come descriveresti il tuo rapporto con i social network e quanto credi siano importanti per il lancio di un progetto discografico oggi?

Il mio rapporto coi social network è quello di una persona di 36 anni assolutamente attiva dal punto di vista dei social per via del mestiere che faccio, perché ritengo appunto che per la promozione di un progetto artistico e discografico oggi sia assolutamente indispensabile quel tipo di comunicazione, ma che ben ricorda, a volte con non poca nostalgia, l’epoca pre-social network quando ci si dedicava e affezionava di più ai progetti perché bisognava scoprirli davvero per amarli e, nel bene o nel male, non era così facile e gratuito come un ascolto di 15 secondi su una storia e poi uno swipe up. 

Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di un album come “Amore e Gloria”?

La sincerità nel racconto e il sound che c’è dentro, scoprire dai primi riscontri che ciò che ritenevo intimamente mio in quelle canzoni è così tanto condiviso da altre vite. 

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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