Corea 2002: il “Boom” di Anastacia e il tema di Vangelis

Due i protagonisti musicali al Mondiale coreano 2002: Anastacia e Vangelis

La precoce eliminazione dell’Italia non ci fece godere la bellezza musicale espressa da Anastacia con “Boom”


Ve la ricordate Boom, la canzone con cui Anastacia cantò i Mondiali 2002? È probabile che qualcuno se la sia dimenticata, per diverse ragioni. Anzitutto anche quel Mondiale, peggio di cominciato ieri in Qatar, si giocava ad orari complicati per il pubblico italiano. Essendo organizzato da Giappone e Corea, le partite iniziavano quando da noi erano le 8, con l’ultimo match del giorno alle 14. Metà del popolo calcistico nostrano si perse di fatto quella competizione. Poco male per certi versi, visto che dopo aver superato il tabù dei rigori, l’Italia scopriva quello del Golden gol. Due anni prima la sconfitta agli Europei con la Francia, nel 2002 quella agli ottavi con la Corea, complice uno scandaloso e leggendario arbitraggio. Ma se per tutti noi quello di vent’anni fa rimarrà il Mondiale di Byron Moreno e dell’acqua santa sparsa sul campo da Trapattoni, musicalmente fu il turno di Anastacia.

Nella puntata di MusiCalcio di oggi, dunque, ripercorriamo brevemente la storia di Boom, che Anastacia lanciò proprio quell’estate.

Una canzone su commissione verrebbe da dire, perché fu realizzata apposta per diventare poi il brano ufficiale dei Mondiali coreani. La voce di Anastacia colpisce per nitidezza, grinta e solarità. La musica è un pop deciso, di quelli che caratterizzarono i primi anni 2000, di cui Anastacia fu un’icona più di chiunque altro. Fu lei, di fatto, a imporre quello stile di caratura internazionale. Non particolarmente orecchiabile e melodica, ma una canzone che puntava sul tormentone di una parola, in questo caso appunto “Boom”.

Il senso del pezzo era tutto nel ritornello: non bisogna mai fermarsi se si crede in ciò che si fa e nelle proprie forze. Cantata per i Mondiali, poi vinti dal Brasile di Ronaldo, la canzone diventava così una incitazione alle squadre affinché lottassero sempre fino alla fine per raggiungere ambiziosi obiettivi.

Scritta dalla stessa Anastacia con il produttore Glen Ballard, Boom non andò oltre il decimo posto nell’ hit parade italiana.

Probabilmente un po’ poco per una canzone preposta a essere un inno dei Mondiali. D’altra parte gli stessi Azzurri venivano accompagnati ancora dal brano di Baglioni, Da me a te, già usato nel 1998. Insomma, un po’ come se al pubblico italiano non interessasse molto il discorso musicale relativamente a quella manifestazione.

Resta però fissa nelle nostre memorie l’immagine di Anastacia che, nel video, cantava circondata da una folla festante, tante bandiere e anche qualche calciatore. Si voglia oppure no, quel “Boom” entrò a forza nella testa di molti, perlomeno di chi ebbe la possibilità di seguire i Mondiali “mattutini” e la sua finale.

Fu proprio in occasione di Brasile-Germania che la cantante si esibì davanti al pubblico.

Un segnale di discontinuità rispetto al passato, quando la canzone era presentata durante l’inaugurazione.

Più famosa, invece la musica di Vangelis, Anthem, scelta come inno di accompagnamento. La magia poetica impressa dal compositore, già noto per le celebri musiche delle Olimpiadi 1992, seppe regalare un’immagine quasi romantica alla competizione.

Si era scelto, infatti, già quattro anni prima, di avere una canzone perlopiù pop e un’altra che fosse proprio un inno ufficiale. Bene, quella romanza solo strumentale di Vangelis è senza dubbio ancora oggi più ricordata di Boom. Ascoltatela quella poesia musicale. Già dalle prime note sembrerà di essere nell’animo dei giocatori pronti a combattere. Un messaggio quasi epico.

Calcio e musica, come sempre, sanno sorprendere anche nel modo più inatteso.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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