Concerto per Patty: la ragazza del Piper

Patty Pravo, al secolo Nicoletta Strambelli è una veneziana classe 1948, con alle spalle più di 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

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Patty Pravo in una foto d’archivio.

Diva trasformista, simbolo di un’epoca ed elegante vamp avanguardista, ha cavalcato cinquant’anni di musica italiana tra successi e costanti rinascite. Praticamente ogni cantautore che si rispetti ha scritto qualcosa per lei e ha contribuito a farla diventare il mito vivente che è ancora oggi.

Concerto per Patty“, album storico della musica italiana, è il secondo album della ragazza del Piper, pubblicato nel 1969 dall’etichetta discografica ARC.

A metà fra musica popolare e musica colta, il disco, che si presenta nelle intenzioni come prodotto commerciale, viene prodotto da Alberigo Crocetta. Il produttore esecutivo è, invece, Lilli Greco, musicista di estrazione classica, diplomatosi in pianoforte al conservatorio Santa Cecilia di Roma. “Concerto per Patty” è il disco che impone sulla scena musicale italiana Patty Pravo e che ne segna il testamento artistico. Si tratta di un concept-album sospeso a metà fra il tema del tempo e dell’amore. Patty Pravo canta l’amore romantico, ma lo fa in maniera nuova, stravolgendo tutti i canoni del momento. È un amore sì romantico, nel senso più letterale del termine, ma è anche un amore tragico, dimenticato, mai più ritrovato.

In un articolo pubblicato dal settimanale Oggi il 13 agosto 1969 è riportata la testimonianza di un fonico degli studi RCA. «Poche settimane fa, mentre incideva Concerto per Patty, la cantante scoppiò a piangere. “Che hai Patty: che ti succede?” – le chiedemmo – “Non mi piace questa canzone” – disse – Ma se è bellissima. “Sì, è bellissima. Ma è troppo triste».

Questa è la testimonianza più grande ed esplicativa su “Concerto per Patty”, brano apripista dell’album e che dà il titolo al disco. Si tratta di una composizione rivoluzionaria per quegli anni – e ancora oggi – firmata Meccia-Zambrini. Un’orchestra di 90 elementi – diretta dal Maestro Franco Pisano – accompagna Patty Pravo in un etereo racconto che si snoda fra ricordi nostalgici e un amore che non troverà mai più. Quest’arduo esperimento musicale dura ben 12 minuti e riempiva tutto il lato A del vinile; si divide in tre parti ben note alla storia musicale italiana : le ore del passato, l’aria di un paese, il mio pensiero diventi tu. La voce di Patty, sinuosa ma determinata, descrive un tema caro alla musica e alla letteratura: lo scorrere ineluttabile del tempo. Quel tempo, inarrestabile, inafferabile che non risparmia nessuno, neanche i ricordi dell’infanzia e gli amori più travolgenti.

Il paradiso” scritta da Battisti e Mogol è un centratissimo brano pop che non sfigurerebbe ancora oggi in radio. Il pezzo, dal sapore beat tipico dei 60’s, invita gioiosamente l’ascoltatore ad afferrare il paradiso. Secondo la scanzonata ragazza del Piper, basta guardarsi bene intorno e afferrarlo!

Un giorno come un altro” è la cover di “First of may” dei Bee Gees. La cantante veneziana in uno dei suoi brani meno conosciuti, ma tra i più belli della sua carriera, canta sommessamente, in punta di piedi, “Vorrei per te un mondo senza età”. Anche qui il leit-motiv amore tempo torna prepotentemente a farsi protagonista del testo.

Ricordiamo che è il 1969 e Patty Pravo ha solo 21 anni. Interpreta con voce aliena e commossa questi stupendi brani scritti per lei che, forse, neanche artisti ben più maturi e navigati avrebbero cantato con tanta intensità. Questo è frutto di un’innata sensibilità umana ed artistica, ma anche di una profonda ed invidiabile preparazione tecnica, che le ha permesso di infilare ogni nota al punto giusto.

Ascoltate poi il calzante esordio di “Tripoli ’69” : “In casa io e lui, io non mi accorgo che fuori è inverno ormai”. Poche parole per un brano scritto da Paolo Conte e che tra fiati, tromboni e un’audace marcetta trionfale, non potrà che far cantare anche il più restìo degli ascoltatori. Chiude l’album “Un’ora fa“, cover del brano omonimo di Fausto Leali.

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La cover dell’album “Concerto per Patty” (1969).

La foto della copertina del disco è opera di Fernando Muscinelli e raffigura Patty con un abitino corto bianco e con in mano un narciso.

L’impenitente vamp della musica italiana ha avuto il grande merito con questo album – e con tutti i dischi a venire – di interpretare brani leggeri, magari commerciali con esperienza e intensità fuori dall’ordinario, dimostrando quanto lo studio della musica sia fondamentale anche per un’artista di musica leggera. Persino i brani più pop e radiofonici, grazie a lei si circondavano di un’aura cantautoriale che li rendeva immediatamente assimilabili alla musica d’autore.

“Per me è stato naturalissimo diventare una diva essendo già preparata, venendo dal conservatorio avevo molta disciplina, conoscevo bene la musica” (Patty Pravo).

E si sente.

Tracklist di “Concerto per Patty”

1. Concerto per Patty (G. Meccia – B. Zambrini). Arr.: Franco Pisano, la sua orchestra e i “Cantori Moderni” di Alessandroni ai cori
2. Il Paradiso (Mogol – L.Battisti). Arr.: Piero Pintucci e la sua orchestra
3. Sola in capo al mondo “The End Of The World” (Papathanassiou-Bergman-L.Beretta). Arr: Piero Pintucci e la sua orchestra
4. Un giorno come un altro “First Of May” (B.R. M. Gibb – L.Giacotto). Arr.: Piero Pintucci e la sua orchestra
5. With A Little Help From My Friends (J. Lennon – P. McCartney). The Primitives al pianoforte Patty Pravo
6. Tripoli ’69 (V. Pallavicini – P. Conte). Arr.: Giancarlo Trombetti, la sua orchestra e i “4+4” di Nora Orlandi
7. Un’ora fa (L. Beretta – E. Parazzini – G.F. Intra). The Cyan Three

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Paride Candelaresi
Paride Candelaresi
Appassionato di musica, cinema, vino e cultura ebraica. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, gestisco la mia attività fra mille interessi: lirica, pop, dance, rock e jazz ma anche equitazione, storia e letteratura. Sono ideatore della manifestazione musicale Maratona Musicale No StoP.
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