Ciao sono Vale: “Tutto ciò che vuoi? Una bella dose di leggerezza”

A tu per tu con la giovane cantautrice lombarda Ciao sono Vale, fuori con il singolo “Tutto ciò che vuoi”, un brano intimo e universale

Ciao sono Vale,
Ciao sono Vale si racconta ai lettori di Musica361 © foto di Massimo Zanconi

A circa un anno di distanza dalla nostra precedente intervista, ritroviamo con piacere Valeria Fusarri, in arte Ciao sono Vale, cantautrice lombarda classe ’98 della scuderia Honiro Rookies. “Tutto ciò che vuoi” è il titolo del singolo realizzato a quattro mani con Diego Calvetti, un brano che rappresenta un’ulteriore crescita per la giovane artista, in gara tra i 16 finalisti della XXXII edizione di Musicultura.

Quale significato attribuisci oggi alla parola “amore”?

Per me l’amore si può trovare in qualsiasi cosa, sotto ogni forma e punto di vista. Un sentimento senza limiti e senza paletti, la cosa più bella che esista. Mi ritengo fortunata di poterlo vivere ogni giorno. Sai, prima della mia attuale fidanzata ho avuto molte delusioni amorose, oltre a dei periodi di accettazione della mia sessualità molto complicati. Quindi, per arrivare a questa consapevolezza ci sono voluti molti anni, lasso di tempo durante il quale la mia concezione dell’amore è cambiata.

C’è una frase di “Tutto ciò che vuoi” che rappresenta e sintetizza al meglio il senso della canzone?

Sì, secondo me è la parte più intensa del brano, quella che rappresenta un po’ un’arma a doppio taglio. Mi riferisco al pezzo finale dove dico: “adesso stai zitta, non parlare, portami lontano lontano con le mani e con le tue dita fammi volare”. Questa per me è la frase più significativa del pezzo, perchè riassume la mia sessualità e rappresenta la parte più romantica del brano, un verso che sintetizza il mio attuale punto di vista sull’amore.

Venendo all’attualità, come lo hai vissuto l’ultimo anno e cosa ti ha insegnato questo periodo di riflessione obbligata?

Di tempo ce n’è stato tanto per restare soli con noi stessi, aprirsi un mondo e riflettere su tante cose. Dal punto di vista professionale, sono soddisfatta per essere riuscita a portare a casa risultati importanti, come la partecipazione a Musicultura, piuttosto che i positivi riscontri di alcuni miei pezzi usciti durante questo periodo complicato. Considerati i limiti imposti e le cose che non abbiamo potuto fare, cerco di pensare a ciò che di buono è arrivato.

Certo, ci sono stati indubbiamente momenti difficili, anche perchè caratterialmente ho il difetto di tenere sempre tutto dentro finché non esplodo. Ecco, sono esplosa pochi giorni fa (sorride, ndr). Avevo accumulato così tante sensazioni e situazioni, mi sono dovuta liberare. Ho passato questo anno un po’ in bilico, come tutti, però mi ha insegnato tante cose anche positive, perchè è nei momenti di difficoltà che riesci a distinguere quali sono i veri affetti, chi è davvero importante e chi no.

Pensi che si sia fatto abbastanza per tutelare i lavoratori dello spettacolo?

No, assolutamente. Penso ci sia tanto da fare per cercare di venire incontro ai lavoratori dello spettacolo. Ultimamente noto che si sta muovendo qualcosa a livello di sostegni, ma come in tanti altri settori ci sono ancora delle lacune non indifferenti, che spero si possano colmare il prima possibile. Noi viviamo di questo, abbiamo bisogno di più supporto. Non parlo solo per me, artista emergente, ma anche per chi sta dietro i palchi e fa questo lavoro da una vita.

Con quale spirito stai vivendo questa ripartenza?

Ti dico, finché non vedo non credo. Spero con tutto il cuore che sia una ripartenza decisiva e che si possa pian piano tornare alla normalità o, comunque, ricominciare a vivere in modo diverso rispetto ad oggi. In questo voglio essere fiduciosa, speriamo bene.

Al netto dell’attuale incertezza discografica dovuta al momento, cosa dobbiamo aspettarci dalla tua nuova musica? 

Sto lavorando al mio nuovo EP, alcuni brani sono realizzati in collaborazione con Diego Calvetti. E’ un progetto a cui tengo molto, secondo me rappresenta un passo in avanti molto importante, lo sento più maturo rispetto al mio primo disco “SOS”, al quale sono molto legata. Lo considero un lavoro che sta prendendo un bel colore, pieno di emozioni, mi piace, non vedo l’ora di poter dire di più.

In un momento complicato come questo, quali sensazioni e quali sentimenti ti piacerebbe riuscire a trasmettere a chi ascolterà “Tutto ciò che vuoi”?

Una bella dose di leggerezza. E’ un pezzo che si può ascoltare in qualsiasi momento della giornata, con qualsiasi umore, non ti tira su e non ti tira giù, ma ti tiene lì. Un brano che ti arriva dritto in faccia, che può aiutarti a prendere questo periodo nella maniera più tranquilla possibile.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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