Forti emozioni in “Solo di notte”, singolo d’esordio di Chiara Melzi

A tu per tu con la giovane interprete di Vimercate, al suo debutto discografico con un brano melodico e passionale, che mette in luce sentimento e trasgressione

Chiara Melzi,
Chiara Melzi, classe 1992, debutta nel mondo della musica con l’intensa e travolgente “Solo di notte”

Non lascia nulla al caso Chiara Melzi, al suo esordio discografico con un brano ricco di sfumature e di armonia, composto a quattro mani da Luca Sala e Remo Elia, distribuito dall’etichetta La mia song. “Solo di notte” si presenta come una ballad melodica a servizio di un testo crudo e schietto, che racconta il desiderio di evasione dall’abitudine della routine quotidiana per concedersi un momento di pura trasgressione.

Ciao Chiara, benvenuta su Musica361. Hai da poco pubblicato il tuo singolo d’esordio, che momento stai vivendo?
Un momento fantastico, ricco di emozioni. Sono consapevole del fatto che si tratti di una partenza, di un piccolo inizio, ma la soddisfazione di essere stata scelta da un musicista talentuoso ed affermato come Luca Sala, è davvero immensa. “Solo di notte” è il mio biglietto da visita, una canzone che rappresenta al meglio il mio mondo, la mia vocalità e tutto ciò che ho dentro.

Luca Sala ha collaborato con grandi artisti (Emma, Valerio Scanu, Le Deva, Clementino, Sal Da Vinci, ecc ecc..), come descriveresti il vostro incontro?

Direi fondamentale per la mia crescita e per il mio percorso. Ormai lo conosco da due anni e, sin dall’inizio, mi ha sempre spronato a dare il massimo senza darmi false speranze. A differenza di altri addetti ai lavori che magari ti promettono mari e monti, mi ha consigliato di rimanere sempre con i piedi per terra, insegnandomi ad essere realista coltivando sempre un piano B, vivendo la musica come una grande passione che, magari, un giorno potrebbe trasformarsi in un mestiere a tutti gli effetti.

Cosa è riuscito a trasmetterti con la sua esperienza?

Artisticamente parlando, mi ha sempre stimolato ad essere me stessa, tirando fuori la mia vocalità senza star dietro alle mode e scimmiottare artisti che in questo momento godono dei favori del pubblico, in parole povere di seguire la mia natura melodica e non le logiche di mercato perché, in fondo, la verità ripaga sempre, mostrarsi con una maschera non è mai, a lungo termine,, una scelta vincente.

Quali sono stati gli artisti e i generi che hanno accompagnato la tua evoluzione artistica? 

Sono cresciuta ascoltando Giorgia, la Pausini, Whitney Houston e Celine Dion, tutte grandi voci e punti di riferimento che ho ancora oggi. Il mondo da cui provengo è questo, la melodia all’italiana e il pop internazionale, anche se apprezzo e ascolto anche il soul, il rhythm and blues e amo la musica a 360 gradi.

Progetti futuri e/o sogni nel cassetto?

Abbiamo in cantiere un secondo singolo estivo, mentre tra i miei desideri futuri c’è quello di continuare a perfezionarmi, magari attraverso un’esperienza importante come quella del CET di Mogol, una scuola che mi ha sempre affascinato. Ecco, il mio più grande sogno nel cassetto è quello di vivere sempre a stretto contatto con la musica, in simbiosi con le sette note.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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