Locali361: un viaggio nel Black Hole di viale Umbria

Locali361 vi presenta il Black Hole, storico locale milanese ispirato ad atmosfere spaziali e oggi moderna location ma non solo per gli affezionati degli anni ‘80

Locali361: un viaggio nel Black Hole di viale Umbria
Nicola Brioschi (Foto © Rita Cigolini)

Nell’area che originariamente ospitava la storica azienda dell’amuchina in viale Umbria nasce nel 2000 il Black Hole le cui iniziali dimensioni comprendevano solo l’attuale “sala Login” priva di palco. Gli articoli di giornale dell’epoca lo descrivono come “il locale degli alieni”: i proprietari, appassionati di nebulose ed extraterrestri, realizzarono un ambiente dark caratterizzato da una sorta di gabbia creata con pali innocenti e un impianto piuttosto arrangiato in stile spaziale, con un dj che programmava la musica da una piccola astronave sospesa a mezz’aria sopra il pubblico. Qualche settimana dopo mette piede nel locale quello che, dopo anni di attività, diventerà l’attuale direttore artistico, Nicola Brioschi: «Nasco come dimostratore della Pioneer, fonico e parallelamente come piccolo dj prodigio e animatore. Una sera passai al Black Hole a lavorare con un amico dj e mi piacque tanto che dal gennaio 2001 entrai nel loro team: per prima cosa inventammo l’“Happy blues hour”, il primo happy hour con band blues e jazz, un abbinamento allora inedito per Milano».

Locali361: un viaggio nel Black Hole di viale Umbria 1
Sala dei Leoni

Anche il Black Hole risentì del passare del tempo e delle mode perdendo a poco a poco la sua originaria estetica, cedendo ad un processo di standardizzazione minimal dei locali, sempre più necessitati ad adattarsi ad ogni evento e brand: «Il locale si è allargato annettendo l’area inutilizzata dell’attuale sala dei Leoni e l’area esterna dell’estivo: la maggior parte degli spazi poi sono stati coperti ottenendo tre sale diverse. Fondamentalmente il locale si divide in due zone: una neutra di colore bianco con piante, colonne e illuminazioni da giardino adibita a spazio eventi e una parte interna più clubbing di colore nero con specchi, laser e luci. Diverse le situazioni possibili per una capienza ufficiale di circa 1500 posti: nel panorama dei locali milanesi il Black Hole si può certamente definire polivalente».

Il Black Hole offre tre palchi che possono ospitare qualsiasi evento musicale, tanto che, nonostante la difficoltà nel gestire la musica dal vivo di questi tempi, continua ad essere uno dei locali milanesi che gode di buona fama anche presso i musicisti: «Conoscevo Raul Rekow storico percussionista della band di Santana che ai tempi del tour di Supernatural (1999) mi chiese di usare il locale come sala prove. Fecero un concerto non pubblicizzato: ricordo ancora la gente che durante l’happy hour ascoltava quella “band talentuosa” senza sapere chi fossero». Soprattutto il locale è apprezzato da buona parte di artisti, band e dj anni ’80: «Tutt’oggi se frequenti il Black Hole in una serata dark o rock può capitare di incontrare Kee Marcello degli Europe, nostro affezionato cliente in ogni soggiorno milanese ma anche Donatella Rettore, Ivan Cattaneo o Andy dei Bluvertigo». Fino a qualche anno fa esisteva una programmazione musicale caratterizzata tutta la settimana da serate dark a gay-friendly, oggi invece il locale apre solo il venerdì e il sabato oppure su prenotazioni di eventi: «Abbiamo mantenuto “La notte noir”, nostra storica serata dark e new wave che proponiamo da 18 anni oppure il “So’80” evento ispirato agli anni ’80 più alternativi, pur non potendo più garantire un appuntamento fisso: viviamo di tante “one night” comunicate attraverso facebook o ancora meglio tramite passaparola dato che oramai i nostri clienti, da avvocati in giacca e cravatta a nostalgici dark, sono fidelizzati».

Locali361: un viaggio nel Black Hole di viale Umbria 2
Sala Colonne

Da social e web pare confermata per il Black Hole la mancanza di un target di riferimento dato che, a seconda degli eventi, viene definito come locale commerciale per ragazzini, per rocchettari, per gay, dove si organizzano solo feste o come classico localaccio live anche se, prevalentemente nelle serate dark o rock, il pubblico può oscillare anche dai 40 ai 60 anni, la vecchia clientela appunto: «Il Black Hole è uno dei locali storici di zona e di Milano, siamo una famiglia, ci conosciamo quasi per nome. Siamo tutte persone pulite, l’unico vizio che abbiamo sono solo le sigarette». A prescindere dall’eventuale catering privato di ogni evento, il locale è fornito anche di una bottiglieria completa e di buona marca: «Non ci interessano sottomarche o magheggi stile anni ’90, siamo molto attenti alla qualità dei drink. Molti storici clienti ricordano ancora il nostro cocktail di punta, Donna Elena, un analcolico a base di frutta creato apposta per chi volesse bere senza avere problemi con l’alcool test. Ultimamente stiamo lavorando per offrire presto anche la cucina calda».

Il Black Hole, disponibile 7 giorni su 7 per eventi privati, compresi quelli del venerdì e sabato, è il classico locale da 365 giorni l’anno ma, a differenza di altri con un’area per l’estate e una per l’inverno, «noi possiamo permetterci entrambe in ogni periodo dell’anno avendo tutti gli spazi limitrofi al giardino riscaldati e climatizzati. Oggi non si balla più sotto le stelle come una volta ma con l’aria condizionata, però c’è la possibilità di avere un giardino di palme al coperto utilizzabile anche d’inverno come zona fumatori, così la clientela non è costretta a spostarsi in strada. Difficile trovare a Milano uno spazio del genere».

www.blackholemilano.com

www.facebook.com/blackholemilano/

Condividi su:
Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
Top