Locali361: Bachelite CLab, tra modernariato, jazz e atmosfere familiari

Questa settimana Locali361 vi fa conoscere il Bachelite CLab di via Vertoiba a Milano: musica, drink, eventi, arte e design in un ambiente familiare. Ad accogliervi Roberto Paternò

Bachelite CLab Milano, intervista al titolare
Roberto Paternò, gestore del Bachelite CLab  – foto©Rita Cigolini

«Dopo una lunga ricerca di circa 54 location in un anno, abbiamo trovato questo locale nel gennaio 2013: volevo chiamarlo Studio 54, anche in omaggio al locale americano», ironizza Roberto Paternò, fondatore del Bachelite CLab: «Dentro c’era un ex solarium diviso da tanti piccoli ambienti: come diciamo sempre “una volta qui era tutto carton gesso!” Il bello però era che aveva intorno solo box e niente sopra il tetto – tanto che ultimamente stiamo persino valutando la possibilità di sfruttare la potenziale “terrazza” per il periodo estivo. In più questa zona, a poca distanza dal centro come dalla periferia, mi è sempre piaciuta molto».

La struttura interna è grezza, si potrebbe definire post industriale: «Pare che prima del solarium, negli anni ’50, ci fosse un’officina: l’ingresso è fatto da una saracinesca con una vetrina a tutta altezza e il classico soppalco ad “H”. Ho voluto rievocare questa aria da officina anni ’50 nel locale, che poi ho arredato con oggetti di modernariato disseminati ovunque».

Proprio curiosando tra questi oggetti scopriamo di più sul nome del locale, Bachelite CLab: «Il mio socio ed io pensavamo ad un club nel quale poter organizzare musica, eventi e persino teatro, una sorta di laboratorio: da qui CLab con la “L” e la “a”, che, come dico sempre, non sono sinonimo di ignoranza ma di creatività! E “Bachelite” si riferisce alla mia passione per il vintage: la bachelite è un composto chimico di derivazione minerale con la quale sono stati creati molti oggetti anni ’50 o ’60 come quelli che vedi qui. È un materiale che, a differenza della plastica, veniva utilizzato per resistere al tempo, concetto che ci piace associare al locale: produrre eventi e servizi di qualità secondo una proposta che possa durare negli anni».

Bachelite CLab Milano, l'intervista al titolare
Interno del Bachelite CLab – foto©Rita Cigolini

Roberto si è formato e lavora come consulente del lavoro, «esperienza che mi è servita mettere insieme la mia stretta squadra di collaboratori, una vera famiglia». E se gli chiedete la caratteristica che contraddistingue il Bachelite non ha dubbi: «Un punto di incontro del dopo lavoro per amici e per una clientela di quartiere che ha contribuito a sua volta a creare questa atmosfera da festa in casa. Puoi trovare persone di ogni tipo che però si integrano benissimo, nessuno è fuori luogo».

In particolar modo molti giovani e universitari seguono gli eventi musicali in settimana, altra caratteristica del locale: «Adoro la musica e da tempo mi interessavo per passione all’organizzazione di eventi musicali dopo l’ufficio, ultimamente grazie al Bachelite ho potuto gestirli con più cura».

In media 4 o 5 eventi alla settimana ma il genere principe è il jazz: «Dal 2015 il mercoledì è la serata del jazz dal vivo, concerto e jam session. C’è gente seduta ovunque, in piedi davanti ai jazzisti o fuori dalla vetrina: da noi può accedere anche gente semplicemente di passaggio». Un modo originale anche solo per bere una birra dato che «per nostra politica non c’è ingresso o consumazione obbligatoria, vogliamo semplicemente essere un’occasione per far ascoltare buona musica».

E gli eventi non finiscono qui: «Il giovedì spesso proponiamo una selezione di dischi reggae, il venerdì una jam session di musica leggera alternata all’evento “Sindrome elettronica”, due volte al mese, con musica elettronica mista a strumenti acustici e abbinata ad un live painting di uno street artist, un pittore o un fumettista. Le composizioni restano dipinte per qualche giorno poi vengono cancellate, un’esperienza veramente unica come la musica jazz, tutto su improvvisazione». Il sabato è dedicato alla musica per collezionisti di vinili, si va dal funk al Sound bass (bossanova mista a drum’n’bass) oppure alla dance anni ’80 e la domenica jam blues, gipsy o swing, «tutti generi comunque che siano fusion col jazz: c’è anche una serata che si chiama “Jazz e devianze”».

Bachelite CLab Milano, intervista al titolare
Roberto Paternò invita a provare il cocktail di punta del Bachelite CLab, “Rosa Caliente” – foto©Rita Cigolini

In termini di food & drink il locale offre taglieri, in serate speciali carni, birre e vini artigianali ma soprattutto cocktail con distillati originali e presto novità: «Giovedì 7 dicembre lanceremo la nuova drink list con 6 nuovi cocktail dedicati a Milano come il “Ciumbia!”, variante del Negroni oppure il “Ciapa su!” che ricorda vagamente una parola cinese, non a caso miscelato con vodka allo zenzero. Il nostro cocktail di punta comunque è il “Rosa Caliente…il cocktail da ordinare assolutamente!” preparato con una vodka polacca a bagno con peperoncini Habanero freschi, sciroppo di rose e sale affumicato. Sconsigliato a chi non piace il piccante».

Il Bachelite CLab è sicuramente un luogo accogliente soprattutto per le serate d’inverno ma Roberto si sta preparando anche la bella stagione: «Per la primavera stiamo organizzando due festival con delle band, uno al Giardino delle Culture in via Bezzecca che si chiamerà “Out Sound” e l’altro, per aprile, che avrà come protagonista uno strumento particolare, ancora poco conosciuto a Milano».

https://www.facebook.com/bacheliteclab.milano/

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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