B-Side di Doriana Tozzi: quando le storie nascono dalle canzoni

Quante volte ascoltando una canzone abbiamo immaginato una nostra storia che quei versi suggeriscono? E perché allora non farne racconti? È quello che ha fatto la scrittrice e critica musicale Doriana Tozzi nel suo “B-Side”.

B-Side di Doriana Tozzi: quando le storie nascono dalle canzoni

Come è nato B-Side, progetto editoriale basato su racconti ispirati da canzoni? «Dal tentativo di capire come svecchiare le recensioni dei dischi di cui mi occupo. Per incuriosire e appassionare nuovi lettori ho pensato di recensire in forma di racconto. Dopo un primo tentativo mi sono accorta però che ne derivava un taglio più letterario che musicale. Allora anziché stendere un racconto come recensione di un intero disco, ho pensato che avrei potuto sviluppare racconti da singole canzoni».

Quale è stata la prima canzone pensata per essere sviluppata come racconto di fantasia?
«La lira di Narciso dei Marlene Kuntz. Rileggendola ho pensato che la destinazione, più che per un giornale, avrebbe potuto essere un libro. Così ho cominciato a sviluppare racconti da altre canzoni, a partire da quella musica che ho ascoltavo da adolescente: Afterhours, Verdena, Perturbazione, Diaframma, Ministri, Baustelle, FASK, Zen Circus e molti altri».

Quale è stato il criterio nella scelta?
«Alcune canzoni più dettagliate e narrative mi sembravano raccontare naturalmente una storia, altre più poetiche hanno lasciato più spazio a interpretazioni. Con alcuni brani la stesura è stata immediata, per altri ho dovuto ascoltare più attentamente, per evitare di scrivere racconti simili».

B-Side di Doriana Tozzi: quando le storie nascono dalle canzoni 2Esiste un fil rouge tra queste storie tra passato, presente e futuro?
«L’ambiente in cui si svolgono. B-Side è un paese collegato tramite un ponte ad una città. Spesso nei racconti vengono citati lo stesso fiume, lo stesso ponte e gli stessi alberi – uno di questi è quello della copertina del libro».

Perché il sottotitolo è Autunno?
«Il rock alternativo italiano dal mood malinconico mi ha rievocato le stesse sensazioni dell’autunno, così è nata l’associazione. Inoltre a libro ultimato mi sono resa conto che quella selezione di canzoni era solo una parte di quelle che avrei potuto utilizzare per i racconti. Così ho proposto alla casa editrice di proseguire anche per altre tre stagioni: vorrei associare ai cantautori l’inverno, la primavera alla musica dei figli dei fiori e l’estate al punk. Generi che, per libere associazioni, sento legate a quel tipo di umori stagionali».

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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