Andrea Radice, l’intervista all’ultimo eliminato di X Factor

Escluso nel corso del sesto Live Show, l’artista campano ci racconta la sua avventura e il suo primo singolo “Lascia che sia”, in radio e negli store digitali dal 24 novembre.

Andrea Radice, l’intervista all’ultimo eliminato di X Factor
Andrea Radice, l’intervista all’ultimo eliminato di X Factor.

Non ha rimpianti Andrea Radice, primo concorrente del team di Mara Maionchi a lasciare l’undicesima edizione di X Factor. Il suo è un bilancio più che positivo, un’esperienza che lo ha arricchito e fatto crescere sia professionalmente che umanamente. Si definisce un privilegiato per aver avuto la possibilità di esprimersi anche attraverso il suo inedito Lascia che sia”, firmato in coppia con il giovane autore romano Pietro Foglietti. Pino Daniele e Stevie Wonder, questi i suoi miti che corrispondono per lui al bianco e al nero della musica, due poli che uniscono l’internazionalità alla melodia italiana, aspetti fondamentali e riconoscibili della sua marcata identità artistica.

Ciao Andrea, benvenuto su Musica361. Come definiresti questo tuo percorso?
«Semplicemente bello, il palco di X Factor è prestigioso e ho avuto la fortuna di collaborare con tanti professionisti. Credo che tutti noi concorrenti abbiamo acquisito tante nozioni, imparando alcuni segreti di questo mestiere, questo ci servirà in futuro. Il mio obiettivo iniziale era proprio quello di apprendere il più possibile e, forse, ci sono riuscito». 

Ti aspettavi di andare al ballottaggio e di essere eliminato?
«Un po’ come in ogni puntata, nel senso che ho affrontato ogni serata con la consapevolezza che ognuno di noi fosse a rischio, chi più chi meno. Dall’inizio ad oggi sono successe anche cose inaspettate, quello su cui mi sono sempre concentrato è il canto, il resto l’ho vissuto come conseguenza naturale di ogni singola performance».

Qual è il tuo più grande rammarico dopo questa uscita?
«Avrei voluto cantare qualcosa di diverso, far vedere altre parti di me, ad esempio qualcosa di acustico solo con il piano o con la chitarra, ma anche del freestyle scrivendo delle barre, fare delle cose differenti e che sogno di realizzare da tempo. Non c’è stato il tempo durante la trasmissione, ma spero davvero di riuscirci in futuro».

L’insegnamento più grande che hai appreso da questa esperienza?
«Guarda, ce ne sono tanti: dalla dedizione al rispetto degli orari, passando per lo splendido rapporto che si è instaurato con gli altri ragazzi. Ho imparato a gestire meglio lo stress, a confrontarmi sempre con le persone che mi circondano e poi ho capito anche una cosa importante. La vuoi sapere? Che voglio fare questo nella vita, la musica per me è davvero tutto».

A tal proposito, cosa ti aspetti dall’imminente futuro?
«La mia intenzione è quella di continuare a scrivere, mettere ordine nelle bozze delle cose che ho nel cassetto e realizzare un album. Ho tante idee nella testa e molto materiale da parte, la prima cosa che farò appena arrivo a casa, dopo aver riabbracciato i miei cari, sarà quella di fare una cernita di quello che ho realizzato fin ora, mettere insieme le idee».

 

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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