Alessandro Grima: Attore, Insegnante e Regista

Alessandro Grima: in uno spettacolo di prosa la musica crea l’atmosfera che serve per suggestionare tutti, dagli attori sul palco al pubblico in platea

 

Alessandro Grima: Attore, Insegnante e Regista
Alessandro Grima: quando da ragazzino, ad amici e parenti, dicevo che volevo fare l’attore venivo preso poco sul serio e poco capito, ma nessuno mi ha mai ostacolato il cammino

Diplomatosi Attore presso la civica scuola D’Arte Drammatica di Milano “Paolo Grassi”, approfondisce il lavoro con corsi di alta formazione con la metodologia di Anatolij Vasil’ev, grazie a maestri quali Giacomo Veronesi, Giovanni Longhin e Boaz Trinker, e su corpo e intelligenza attoriale con Maurizio Schmidt e Maria Consagra.

Segue anche formazione cinematografica con l’Accademia Professione Artistica e Casting Director.

Lavora in tv, al cinema e in teatro contemporaneamente. Dichiara una predisposizione alle attività fisiche e di combattimento.

Tra le sue skills, oltre a Calcio, Pallavolo, Baseball e Nuoto, troviamo il Qi-Gong (Tai-chi) e i Balli da sala.

Tra le esperienze cinematografiche cito il ruolo da protagonista in Omicide House, House, Noraneko e Notte di Harold Pinter.

Uno dei suoi primi lavori importanti in teatro è stato Mistero Buffo, spettacolo realizzato al Teatro Due di Roma, tratto dalle fabule di Dario Fo, con la coordinazione registica di Massimo Navone, portato in tournée anche ad Avignone.

Ultimamente è protagonista de I mali minori, spettacolo scritto da Antonio Mocciola tratto da L’immoralista di Gide, che ho avuto il piacere di vedere in due versioni.

Lavora stabilmente come Attore, Insegnante e Regista con la compagnia Viandanti teatrali di Busto Arsizio.

A che età hai iniziato a salire su un palco e quando hai deciso di farne una professione?

La primissima volta che ho pensato di fare l’attore è stato da bambino, credo di aver avuto quattro anni,  quando guardando i film di Bud Spencer e Terence Hill dissi a mio padre che volevo fare quello che facevano loro.

Ero ovviamente un bambino e non sapevo cosa stessi dicendo veramente; poi però, durante il terzo anno di scuola media, a dodici o tredici anni, presi parte ad uno spettacolo teatrale organizzato dal mio insegnante di musica, e lì, su quel palcoscenico, capii che ero nel posto giusto al momento giusto e che quella era la mia strada, così feci di tutto per farla diventare la mia professione.

In famiglia chi ti ha incoraggiato e chi ostacolato?

Non c’è stato nessuno che mi ha incoraggiato ma non sono neanche mai stato ostacolato. Ho avuto, qualche volta, da parte dei miei genitori il consiglio di fare altri lavori, ma vedendo la mia determinazione a riguardo hanno lasciato perdere quasi subito.

In generale quando da ragazzino, ad amici e parenti, dicevo che volevo fare l’attore venivo preso poco sul serio e poco capito, ma nessuno mi ha mai ostacolato il cammino.

Alessandro Grima: Attore, Insegnante
Alessandro Grima: ho provato tutto, dalla regia alla drammaturgia, dal tecnico luci all’insegnante di recitazione ma niente è come salire sul palco e giocare ad essere qualcun altro

A tuo avviso quanto è importante la musica in uno spettacolo?

Direi fondamentale; in uno spettacolo di prosa la musica crea l’atmosfera che serve per suggestionare tutti, dagli attori sul palco al pubblico in platea; è la porta d’accesso alle sensazioni che si provano durante uno spettacolo; spesso addirittura la musica diventa la drammaturgia stessa della pièce

Spettacoli cui hai partecipato in cui la musica aveva un ruolo particolare e che ami ricordare?

Sicuramente “Giulia – La mia migliore amica” diretto da Luca Rodella, con Sara Zanobbio in scena con me e Diego Paul Galtieri, il musicista.

È uno spettacolo che mi è molto caro; la musica è dal vivo, con Diego che suona diversi strumenti e ci accompagna tutto il tempo dello spettacolo.

Dona ritmo alle scene, ci suggestiona con le atmosfere, regalandoci emozioni che poi trasmettiamo al pubblico, e gioca con effetti che sono a stretto contatto con la stessa drammaturgia scenica.

Poi non posso non ricordare anche le Barbatelle con la regia di Carlos Branca, è un’operetta in cui avevo un personaggio con un ruolo importante nella storia anche se non aveva nessuna aria dedicata; qui ho avuto il piacere e il privilegio di lavorare insieme al maestro Luiz Bacalov, perciò posso dire di aver lavorato con un premio oscar, ed è stato un onore per me.

Ci sono temi che ami trattare più di altri quando scrivi per il teatro? 

Da drammaturgo cerco sempre di trattare qualunque tema con leggerezza e ironia, uno in particolare ha spinto spesso la mia creatività e ha fatto sì che creassi il mio primo spettacolo con la collaborazione di altri compagni d’avventura, s’intitola Cardinali al sole ed è uno spettacolo incentrato sulla vita e la filosofia di Tommaso Campanella, eretico del 1600.

Il tema da cui ero partito e con il quale ho coinvolto tutti era: cosa ci fa dire cosa è giusto e cosa è sbagliato? Cosa si nasconde dietro alle azioni che compiamo, anche le più atroci e violente? Cos’è il Bene e cosa il Male? Senza morale o volontà di rispondere a queste domande, solo il gusto di farsele e il piacere di ricercare delle risposte senza trovarle.

Preferisci recitare, scrivere, dirigere, insegnare?

Ho provato tutto, dalla regia alla drammaturgia, dal tecnico luci all’insegnate di recitazione ma niente è come salire sul palco e giocare ad essere qualcun altro, e comunicare un tema o un’ emozione.

Preferisco perciò di gran lunga recitare; è come se durante la durata dello spettacolo uscissi da me, dalla mia vita e dai miei problemi, ed entrassi nella vita e nei problemi di un altro, che sono di gran lunga migliori dei miei, perché non esistono realmente ma vivono per un’ora o poco più nell’immaginazione di tutti; faccio vivere qualcosa che non esiste, o almeno ci provo, e questo è straordinariamente eccitante.

Alessandro Grima: Attore
Alessandro Grima: in uno spettacolo di prosa la musica crea l’atmosfera che serve per suggestionare tutti, dagli attori sul palco al pubblico in platea; è la porta d’accesso alle sensazioni

Tra teatro cinema o tv quale al primo posto?

Domanda difficile… beh sicuramente la TV è all’ultimo posto, l’ho fatta per anni e sento che non mi appartiene proprio.

Tra Teatro e Cinema non saprei; cinema l’ho fatto poco e ultimamente mi sto concentrando un pochino di più su quest’arte, ha dei tempi e una partecipazione molto differente dal teatro, soprattutto nella preparazione, però amo recitare in maniera intima e realistica, e questo spesso in teatro è molto difficile perché ti trovi davanti degli ostacoli tecnici che devi superare con il corpo e la voce, perciò preferisco fare scene per il cinema, in cui posso sentirmi maggiormente a contatto con la parte più intima di me… però le emozioni e l’adrenalina che regala il palcoscenico, con il pubblico che restituisce qualunque sensazione che l’attore gli manda, ma cento volte più potente, è un’esperienza unica e irripetibile tutte le volte.

Ogni volta dalla tensione prima di andare in scena mi sento male però appena inizio è come se mi sentissi in una trascendenza artistica, perciò in questo momento del mio percorso artistico, metto poco più in alto il Teatro e al secondo posto il Cinema.

Cosa stai facendo ora in scena e cosa stai preparando?

Ora sto girando un film, subito dopo andrò a tenere un laboratorio teatrale in una residenza artistica sui colli Bolognesi, e successivamente andrò in Liguria per uno spettacolo itinerante dentro un castello medievale, con l’associazione Baba Jaga di Finale Ligure

Per seguire la tua attività?

Seguendomi sui social, Facebook e Instagram, Alessandro Grima… di solito pubblico quasi esclusivamente le mie attività.

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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