Intervista al talentuoso giovane cantautore, al suo esordio discografico con “Trailer del paradiso”
Si intitola “Trailer dal paradiso“ il singolo che sancisce il debutto discografico di Aenea, disponibile in radio e negli store digitali a partire dallo scorso 15 dicembre. Un brano che convince sin dal primo ascolto, dunque un ottimo biglietto da visita.
Più che una semplice canzone, la tua è una carezza, un’emozione senza filtri. In un momento particolare come questo, quanto è importante per te esordire con un pezzo così autentico e onesto?
Sono felice sia arrivata come una carezza senza filtri, non era importante, era imprescindibile. Non potevo fare altrimenti e non lo farò neanche in futuro. Ogni canzone che scrivo vive nella sua purezza incontaminata, se così non fosse non esisterebbe Aenea.
Dal punto di vista musicale, “Trailer del paradiso” è un brano suonato, un approccio forse meno utilizzato negli ultimi anni. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Sono fiero di questa scelta, siamo circondati da musica di plastica che a volte è segno di avanguardia e spesso è sintomo di superficialità. Io amo la musica e mi piace sentirla suonata sia dal vivo sia nei dischi. Ho avuto la fortuna di lavorare con Leopoldo Lanzoni, Matteo Gabbianelli, Walter Pandolfi, Gianmarco Cannone e Fabio Garzia, professionisti incredibili ed è stata un’esperienza meravigliosa, sarebbe una follia perdersela per qualche suono in digitale. Aenea è cuore, passione e verità. Che ci sia verità anche nella musica.
Qual è l’aspetto che più ti affascina nella fase di composizione di una canzone?
È un miracolo ogni volta che nasce una canzone. Mi piace il flusso d’incoscienza che mi accompagna mentre la scrivo, vado quasi in trance e quando torno a terra è ancora più bello. Mi affascina anche lavorare con Leopoldo, mio fido compagno di viaggio, spesso viviamo insieme la fase creativa ed è bello vedere quando i nostri occhi brillano perché sentono di aver fatto una cosa bella. Io voglio vivere così.
Hai dei modelli di riferimento? Artisti a cui ti ispiri?
L’unico modello che sento di avere è Morgan, mio idolo dell’adolescenza. Sono milioni gli artisti a cui mi ispiro, però se dovessi dire 3 nomi ti direi Elton John, Vasco Rossi e Lucio Dalla.
Venendo all’attualità, pensi che da questa complicata situazione la stiamo imparando qualcosa?
Spero che si sia appreso il ruolo fondamentale della musica nella nostra società e spero che quando ripartirà tutto venga rispettata e incentivata maggiormente.
A proposito di insegnamenti, qual è la lezione più importante che pensi di aver appreso, fino ad oggi, dalla musica?
Non saprei però una cosa che ho capito ancora di più è che dobbiamo essere grati molto di più di quanto lo siamo alla musica. È la forma d’arte più trascendente che c’è. Dovremmo venerarla e rispettarla tutti di più.