Adduci: “La musica ha il potere di abbattere qualsiasi barriera”

Quattro chiacchiere con il cantautore napoletano, in uscita con il suo album d’esordio intitolato “Se invece di sbattere gli occhi

Adduci
Adduci si racconta ai lettori di Musica361 © foto di Giulia Bartolini

Interessante debutto discografico per Vincenzo Adduci, in arte semplicemente Adduci, cantautore che rappresenta il giusto anello di congiunzione tra la scuola tradizionale e la nuova scena cantautorale degli ultimi anni. Si intitola “Se invece di sbattere gli occhi” il suo primo progetto ufficiale, rilasciato per Adesiva Discografica / The Orchard a partire dallo scorso 21 maggio

Come si è svolto il processo creativo di questo lavoro? 

Il processo creativo è stato molto vario e ciascuna canzone ha avuto una genesi a  sé. Ciò che accomuna questi brani è il fatto di essere stati concepiti come un’introspezione a seguito dell’interazione con le persone che ho incontrato in questi anni. 

Cosa pensi di aver imparato durante la realizzazione di “Se invece di sbattere gli occhi”? 

È stato un lavoro molto particolare, svolto in un momento della mia vita in cui tutto stava cambiando. A differenza delle precedenti esperienze in studio qui ho voluto prendermi tutto il tempo, ho così imparato che la sensibilità di un artista può cambiare molto velocemente. Nel giro di qualche giorno può capitare di avere la sensazione di essere una persona completamente diversa. 

Credi nel potere terapeutico della musica? 

La musica ha il potere di abbattere qualsiasi barriera, può così essere d’aiuto per fuggire come per tornare da qualche parte!  

Ti senti rappresentato dall’attuale mercato e da ciò che si sente oggi in giro? 

Mi sento vicino al cantautorato italiano degli ultimi dieci anni circa. Mi sento però anche vicino al cantautorato degli anni sessanta. In definitiva non saprei dire se mi sento esattamente rappresentato, direi “a tratti”! 

Personalmente ti collochi in un genere particolare? 

Questa domanda è sempre molto difficile da affrontare razionalmente! Nella mia musica riconosco influenze diverse, anche molto distanti tra loro, ma credo di poter dire che la mia proposta in questo momento sia indie pop / indie rock. 

Quale tipo di insegnamento pensi di aver appreso dalla musica fino ad  oggi? 

Alla musica devo praticamente tutto, se non avessi imparato a essere disciplinato non sarei riuscito a raggiungere molti dei miei obiettivi. Mi ha insegnato l’importanza di amare sinceramente ciò che si fa, questo fa sempre la differenza.

Condividi su:
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Top