Pop X: originalità borderline

Progetto musicale di origini trentine che fa del pop non-sense la sua bandiera.

Pop X: originalità borderline
Foto © www.xl.repubblica.it.

Come mi capita spesso, mi sono ritrovato un giorno nei correlati di Youtube, situazione assai complessa perché, una volta iniziato a vedere il primo video, non sai mai quando finirai di uscire dal tunnel. Uno tira l’altro, come i pop corn al cinema. Così, finito l’ennesimo video e inconsapevole di come fossi riuscito ad arrivarci, leggo nei correlati “Pop X – Secchio”, nel canale di Bomba Dischi, la stessa etichetta discografica di Calcutta. Mi si accende una lampadina, anche se, tendenzialmente, un’etichetta che ha già un autore così forte nel suo roster è difficile che abbia altrettPop Xante perle.

All’ascolto rimango basito. Secchio è una canzone completamente senza senso, con linguaggio talvolta scorretto, ma al tempo stesso è una “figata pazzesca” e ha un ritornello che ti rimane inciso nella testa. Al ché, sempre nei correlati, leggo “Pop X – Secchio Camino”, un video della canzone durante una camminata con i fan che la cantano live. E qui mi si apre un altro mondo, perché Pop X è davvero molto seguito. I commenti ai video hanno un linguaggio veramente molto simile a quello dei testi proposti, sintomo di una fanbase molto fedele.

Pop X è un progetto audiovisivo composto da Davide Panizza (frontman, cantante, compositore) e i compagni di viaggio Walter Biondani, Niccolò Di Gregorio, Luca Babic, Laura Jantunen, Andrea Agnoli e Alberto Parisi. Le canzoni prodotte sono elettro-pop non-sense, con un suono che mi ricorda molto le soundtrack di alcuni videogiochi 8 bit, accompagnato da un arrangiamento che funziona e una cassa che spinge. I testi sono scorretti, divertenti e magnetici al tempo stesso. I video e l’immagine di questo progetto è un misto tra pop (art), vintage e altro non-sense. Per questo motivo, in alcuni articoli, Pop X è accostato al trash, a mio parere erroneamente.

Benché ci sia questo non senso di fondo e tutti i componenti dicano, provocatoriamente, di attingere dal panorama trash italiano («a noi piace molto lo squallore italiano, e il nostro Paese ne produce moltissimo», da La Stampa) secondo me etichettare come trash questo progetto evita di approfondire gli argomenti proposti soltanto perché borderline.

Invece, ciò che trovo estremamente curioso e orecchiabile è proprio l’utilizzo di epiteti offensivi particolari, ossimori e citazioni sessuali che devono essere approfondite per capire davvero Pop X. Prima tra questi, citando appunto Secchio, è la frase “che sono un frocio perso”. Ora, la parola “frocio” è una grave realtà, visto che viene purtroppo ancora usata frequentemente come insulto nei confronti degli omosessuali (peraltro siamo nel 2016, dovremmo considerarci tutti fratelli, diamoci una svegliata, ndr). Ma nel caso di Pop X c’è un costrutto veramente interessante. Se fossimo alle elementari e ci presentassero la frase da completare “che sono … perso” penso che nessuno esiterebbe a scrivere “innamorato”. Ecco che “frocio perso”, inserito in una cornice non-sense, acquisisce finalmente un significato romantico e positivo. Da qui si sfocia nel nuovo album Lesbianitj, uscito per Bomba Dischi, che contiene la canzone di cui vi ho già parlato.

L’originalità di Pop X non si può discutere, resta a voi la scelta di scoprirla davvero, magari nel tunnel dei video correlati di Youtube.

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Andrea De Sotgiu
Andrea De Sotgiu
Laureato in Comunicazione, appassionato di musica e di tecnologia. Se qualcosa nasconde una dietrologia non si darà pace finché non avrà colmato la sua sete di curiosità, che sfogherà puntualmente all'interno dei suoi articoli.
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