Love Life Peace uscito il 23 settembre in versione digitale, versione Cd Signed Edition e versione doppio LP Signed Edition, ha tutte le carte in regola per essere uno degli album migliori dell’anno.
Un album che viene voglia di possedere, come nel secolo passato, un bel packaging, divertente la versione Cd con la copertina che si trasforma, in un pianoforte 3D.
Ma passiamo alla sostanza. Le canzoni sono tutte belle, scorrono come un viaggio, anzi l’ideale per un viaggio. Magari con il finestrino giù e il sorriso pacioso e consapevole stampato sulla faccia, come quello di Raffaele alias Raphael classe 1981.
Un grande talento, riconosciuto da subito come spesso accade passando dalla Francia, poi la Sugar di Caterina Caselli ne riconosce il potere commerciale anche nel mercato nostrano.
In Love Life Peace si ritrova il mondo al quale Raphael Gualazzi ci ha abituati con nuovi scenari. Il blues, il soul, il disco funk, l’easy listening, l’r’n’b, il mambo e la tarantella. Ci sono ancora Fats Weller e Art Tatum, i Fleetwood Mac, Elthon John e Ray Charles, ci sono Paolo Conte e Fred Buscaglione insieme a Battiato e Jamiroquai. Mi viene da pensare che, piuttosto che influenze musicali, siano scelte stilistiche o semplicemente di linguaggio.
«Nel disco ci sono eclettismo e amore per diverse forme musicali e tante collaborazioni: con Alessandro Raina, Colapesce, Gino Pacifico, Lorenzo Vizzini e Matteo Buzzanca».
Un disco che ha qualcosa da dire, tredici pezzi tutti belli, bisogna dirlo, alcuni lodevoli.
L’estate di John Wayne, disco d’oro, il singolo che ha anticipato l’album di un paio di mesi, ancora adesso tra i brani più suonati in radio.
Buena Fortuna feat Malika con un mood latin non solo nel titolo, il testo, molto bello firmato Pacifico. Scelto come brano di chiusura della trasmissione Rischiatutto.
Si nota subito che l’album è pensato con un’intenzione internazionale, metà dei brani nella tracklist sono in inglese, gli altri in italiano.
Un lavoro riuscito quindi, perché i pezzi sono tutti diversi ma coerenti uno con l’altro, perché è un album eclettico ma pop, dove si incontrano scenari diversi ma che fanno parte della stessa mappa.
Buon viaggio
Articolo di Gianluca Trunzo