Canto: un viaggio nel pop jazz italiano interpretato dalla miglior voce femminile al Canadian Smooth Jazz Awards.
C’è la musica che sentiamo alla radio, che guardiamo alla tv, che sponsorizzano sui manifesti e poi c’è la musica di quegli artisti che sentiamo in giro per caso, a volte anche in contesti meno aristocratici di un teatro o meno clamorosi di un palasport, ma che ci fanno fermare per un istante. Quelle voci che ci fanno distogliere lo sguardo dal cellulare e che ci fanno dire “cavolo, questo è bravo davvero, chissà perché non è famoso!”. Perché alla fine misuriamo spesso la bravura col tasso di celebrità come se fossero sempre due dati proporzionali. Ebbene chiaramente non è sempre così.
Questo spiega perché se dico Daniela Nardi non vi viene in mente nessuno però io ne sto scrivendo una recensione piena di stima e rispetto. Perché Daniela Nardi potrebbe essere tranquillamente una pop star italiana riconosciuta dal grande pubblico. La sua professionalità è talmente elevata che è difficile delimitarne i confini, è complicato immaginare la vastità delle sue esperienze musicali perché le sonorità che rispolvera nel suo album “Canto”, disponibile in Italia dal 29 febbraio, sono talmente sfaccettate che sembra di ascoltare il the best of di una cantante navigata e talmente disinvolta da potersi permettere arrangiamenti di qualunque genere senza perdere di coerenza e stile.
Daniela Nardi è una cantante, compositrice, polistrumentista canadese (Ontario) d’origine italiana. Ha cominciato lo studio del pianoforte presso il Conservatorio Reale del Canada all’età di cinque anni. Poi negli anni ’80 la svolta verso il rock. Ha conseguito il Bachelor of Fine Arts in Music della York University di Toronto e ha affinato le sue abilità di esecuzione musicale, dal pop al punk, alla musica latina.
Negli anni successivi, la carriera della Nardi ha abbracciato una notevole serie di attività come cantante e compositrice di brani per il cinema e per vari spettacoli. L’album del 2008 “La rosa tatuata” ha segnato una svolta per l’artista. Liricamente ispirata alla battaglia della madre contro il cancro, l’album è stato oggetto di una notevole attenzione internazionale ed è diventato un grande successo in Canada. Con la pubblicazione di “The Songs of Paolo Conte” (Acronym/Universal – 2012) i critici e recensori hanno tessuto a livello mondiale le sue lodi e da questo lavoro sul leggendario cantautore Paolo Conte è iniziato per Daniela un viaggio di musica e scoperta personale che continua con il suo ultimo lavoro dal titolo CANTO (Really Records / eOne Ent.) uscito il 28 ottobre 2015 in Canada.
Mi rimarrà impresso nelle orecchie il suo curioso italiano “stazione Termini” in mezzo a “A story gone wrong”, cover di una storia sbagliata di Fabrizio De Andrè. Si dice che Dori Ghezzi, dopo averla ascoltata, abbia contattato personalmente Daniela per ringraziarla di questa dolce e intima interpretazione e per aver tradotto il brano in modo così rispettoso. E poi l’inizio sofisticato col Punto di Jovanotti così sudamericano nell’arrangiamento.
Insomma è uscito Canto, il nuovo disco di Daniela Nardi, cantante canadese di origini italiane, miglior voce femminile al Canadian Smooth Jazz Awards. E sencondo me dovreste ascoltarlo. Insomma 10 canzoni sublimi e senza tempo di alcuni dei più grandi compositori jazz e pop italiani che ancora oggi sono in gran parte sconosciuti al pubblico del Nord America.
Articolo di Mario Acampa.