Musica a Teatro: Mariangela Ungaro

Mariangela Ungaro: la musica come missione

Musica a Teatro: Mariangela L'arte è fondamentale all'umanità, ora come non mai
L’arte è fondamentale all’umanità, ora come non mai (Foto © Emanuele Contreras)

Mariangela Ungaro è una pianista, compositrice (specializzata in colonne sonore per cinema e teatro) e saggista. Ha suonato in veste di pianista solista e in varie formazioni cameristiche, corali ed orchestrali, in tutto il mondo. Nel 2000 ha vinto il premio “Shakespeare” alla Letteratura. Ha realizzato decine di colonne sonore originali, arrangiamenti, trascrizioni, ha scritto e pubblicato diversi saggi critici, romanzi, poesie, recensioni, sceneggiature. Ha lavorato anche come assistente di regia, videomaker e speaker radiofonica. È inoltre docente di ruolo di Lettere dal 1995.

Che musica ascolti quando non lavori? Per relax, diciamo.

I miei ascolti musicali sono a 360 gradi, qualsiasi cosa mi ispira, anche come non comporre! Ascolto tutto, di qualsiasi genere e proveniente da qualsiasi parte del mondo. Soprattutto ciò che non viene diffuso.

Rilassarmi è un verbo che non ho davvero il privilegio né di conoscere né tantomeno di esercitare, ahimè, soprattutto da quando sono vedova con prole… Se riesco a staccare, ascolto Mahler, ecco, Lui sicuramente mi dà pace interiore assoluta, va benissimo qualsiasi produzione.

Mi dici qualcosa a proposito dei tuoi inizi? Approccio con la musica e come hai deciso di farne una ragione di vita.

Il caso non esiste: ciascuno ha uno scopo preciso e deve lavorare per raggiungerlo. Solo così il destino lavora per te e non contro di te.

Io sono nata così, musicista.

Avevo tre anni: ero ferma nella mia stanza dei giochi e mi misi a dirigere la nona di Beethoven, che ascoltavo dal mio giradischi Penny rosso.

Pochi mesi dopo, a Natale, mi regalarono una tastiera Bontempi Farfisa, erano gli anni ’70: mi misi a suonare imitando i jingle pubblicitari che sentivo alla TV e le canzoni che avevo imparato all’asilo. A 5 anni mia madre fu contattata da una sua compagna dell’Università: sua figlia aveva iniziato a prendere lezioni di pianoforte dalla signora Rosanna Rossi Vallini, rinomata concertista milanese: la bambina però non andava molto volentieri e la sua mamma chiese a mia madre se potevo andare anche io, molto amica di questa bambina.

Mia madre acconsentì. Facevo da uditrice. Un giorno, dopo l’ennesimo fallimento della mia amichetta al pianoforte, la concertista disse che forse anch’io avrei saputo suonare quel pezzo! Lo disse con ironia, evidentemente…Immagina la sua faccia quando io suonai da cima a fondo a memoria, a orecchio, la sonatina.

La donna si presentò a casa dei miei genitori (allora nemmeno trentenni), disse che dovevo assolutamente prendere lezioni. E così cominciai.

Dopo diversi lustri, la signora Vallini, prima di morire, mi chiese un concerto nel suo circolo culturale: ormai ero una pianista davvero. Alla fine del concerto mi ringraziò e disse che ora poteva morire in pace. Ho ancora la sua lettera d’addio.

Ho studiato pianoforte con Paola Girardi, dagli 11 ai 21 anni. Ricordo ancora che spesso in concerto sbagliavo la memoria dei brani che eseguivo e, senza batter ciglio, mi mettevo ad improvvisare in stile. Nessuno si accorgeva di nulla, se non i professori che assistevano ai miei concerti, chiedendosi quando avrei fatto le variazioni su tema, cosa che li divertiva molto.

La mia indole era compositiva, non esecutiva. Iniziai composizione a 24 anni. Era un mondo soprattutto maschile, ma il mio insegnante, che non prendeva donne nella sua classe, cedette quando ascoltò le mie prime colonne sonore per film: ero già stata a Roma a studiare e avevo già fatto esperienza col cinema.

Non avevo nemmeno il biennio di composizione quando vinsi il premio internazionale Mario Nascimbene, di musica per film, musicando il Messia di Rossellini. A 19 anni lavorai con Franco Zeffirelli per Cinecittà. Il regista che doveva andare al mio posto non poté presenziare e la produzione mandò me, la sua assistente.

Presentai il materiale e le referenze. Ad Assisi, luogo della conferenza, mi vennero a prendere alla stazione. Mi chiesero dove fosse mio padre: credevano che il maestro Ungaro fosse un uomo anziano.

Mi pare vivi questo non come un lavoro ma come una missione. È vero?

Presa in pieno: verissimo.

Il poeta del film “Il cielo sopra Berlino” è il mio mentore: non ha più nulla da dire ad un mondo che non comprende più, che non lo rappresenta, ma poi decide di tornare a fare il suo lavoro, di continuare per la sua strada: “Se smettessi, l’umanità perderebbe il suo cantore” asserisce.

Io sono solo una musicista, ma il mondo ha bisogno di persone che lo amino, che curino le anime, qualcuno che dimostri che c’è ancora tanta bellezza nel mondo.

Il dono del suono è immenso. Corredato di studi approfonditi e ricerche infinite, porta ad uno stato di coscienza superiore, a vedere dove altri non vedono. L’arte è fondamentale all’umanità, ora come non mai!

Quali sono i tuoi autori di riferimento, quelli a cui ti ispiri?

Sebastian Bach, Gustav Mahler, Miklos Roska, Queen, Blind Guardian, Morricone, Bacalov, Schumann, Bjork, Emanuele Contreras, Mozart.

Musica a Teatro
La mia indole era compositiva più che esecutiva. Iniziai composizione a 24 anni (Foto © Lorenzo Alfieri)

Scrivi soprattutto per il cinema, mi parli dei tuoi rapporti col teatro?

Amo profondamente il teatro, i miei migliori amici sono attori con formazione accademica teatrale: Carlo Ottolini, Gianni Lamanna, Lorenzo Alferi, Andrea Salierno.

Il teatro è una disciplina psico-fisica, induce ad una forma mentis molto affine a quella di un compositore. È un creare entro limitazioni precise e giuste, e la libertà che ne deriva è quella esatta e concorde, per quanto sia perennemente perplessa, come il mare: una perenne perplessità, ma esatta e concorde.

Ho scritto per diversi spettacoli teatrali: non è facile, perchè non si deve scadere nel descrittivismo, ma si deve giungere, attraverso il linguaggio musicale, alla connotazione profonda (attraverso il suono) di fatti, situazioni e personaggi. È più difficile scrivere per teatro che per cinema, in quanto più simbolico, ma a me dà estrema soddisfazione.

Qualche notizia sul tuo libro?

Cinema d’ascolto è il mio progetto più longevo che non sia prettamente musicale: come dicevo, sono musicista, almeno mi ritengo tale, ciascuno di noi ha bisogno di un posto nel mondo, ma mai “archiviare” sè stessi… Desideravo scrivere un libro, dire a tutti, dopo anni di studi e ricerche, perchè la musica è definita il linguaggio universale.

Per capire davvero le ragioni più nascoste della Musica, ho scelto ciò che aveva, seppure in poco tempo, dato voce a tutte le masse del mondo, aveva messo in scena storie piccole e grandi, la Storia stessa, diventando, come già tutte le altre arti, di cui è la settima, metafora della vita del singolo e dell’umanità: il cinema.

Proprio per divulgare alle masse i suoi messaggi, il cinema ha intelligentemente utilizzato il linguaggio universale per eccellenza: la musica.

Ma perchè la musica è un linguaggio universale? Perchè tutti gli esseri umani, (e anche animali e vegetali) senza distinzione di sesso, razza, credo, cultura, contesto storico e territoriale, e senza aver mai studiato seriamente la musica, riconoscono gli stati d’animo e i messaggi che essa ci invia?

In che modo comunica la musica? Come fa ad essere così chiara?

Per capire tutto questo e teorizzare il “Totem sonoro”, cioè tutti quei gesti, timbri, altezze, volumi, ritmi già preesistenti in ciascuno dei viventi, neanche fossero cellule nel nostro corpo, o sinapsi del nostro cervello, ho guardato ed ascoltato migliaia di film provenienti da ogni dove nel mondo e contestualizzati in tutte le epoche, dalla nascita del cinema ai giorni nostri.

Il primo volume edito infatti è in realtà l’ultimo che ho scritto, perchè è quello in cui tiro le conclusioni di anni di ricerche, per poi esemplificare e approfondire quanto desunto, attraverso i volumi successivi, ciascuno “polarizzato” su un dato contesto territoriale.

Coloro che hanno letto il primo volume, hanno detto di aver avuto una sorta di “espansione di coscienza”, cioè hanno capito come ascoltare e capire in modo critico tutti i messaggi sonori che spesso recepiamo acriticamente, mentre invece, dopo la lettura del solo primo volume riuscivano facilmente -e con grande autostima conseguente- ad ascoltare davvero il mondo, non solo un film, a vedere davvero, ritrovando la musica sopita dentro.

Gli addetti ai lavori sono incuriositi da una descrizione alternativa del linguaggio musicale, oltre a godere delle varie “chicche”, mentre i non addetti ai lavori, a cui soprattutto dedico il mio lavoro, dicono che hanno capito che l’umanità è davvero tutta uguale, seppure molteplice, proviamo e riconosciamo le stesse sensazioni, attraverso suoni e immagini, i sentimenti sono sempre gli stessi, davvero c’è una fratellanza sottesa e forse la pace è possibile in una prospettiva di cammino per il bene comune.

Mariangela Ungaro Il mondo ha bisogno di persone che amino la musica e che dimostrino che c'è tanta bellezza nel mondo
Il mondo ha bisogno di persone che amino la musica e che dimostrino che c’è tanta bellezza nel mondo

E sui prossimi progetti?

1- spettacolo teatrale “Terra” con Lorenzo Alfieri, regia di Gianni Lamanna.

2- un disco per violino e pianoforte, pezzi in stile liederistico romantico

3- girare un videoclip di una canzone che ho scritto per una cara amica, interprete del brano e del video

4- finire il disco di canzoni di Alfieri (con miei arrangiamenti orchestrali)

Chi volesse contattarla può scrivere a  mariangelaungaro@gmail.com

Potete trovare il suo canale youtube a questo link:

http://www.youtube.com/user/TheCompositrice

Sul sito degli STARDUST ARTISTIC STUDIOS, potete trovare tutte le sue aree lavorative. https://mariangelaungaro.wixsite.com/stardust-art-studios/services

A questo link il suo ultimo lavoro:

https://mariangela-ungaro.blogspot.com/2018/01/tutta-la-verita-su-cinema-dascolto.html

Sul gruppo facebook potrete leggere alcuni saggi

https://www.facebook.com/groups/cinemaascolto

e questo è il suo blog, a sfondo didattico-musicale.

Http://scuolawebpertutti.blogspot.it

Articolo a cura di Sergio Scorzillo 

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