Maria Ilvia in arte Milva, l’ultima diva

Maria Ilvia in arte Milva, l’ultima diva: irripetibile la sua storia, la sua carriera, la sua voce, il suo carisma, la sua arte

In arte Milva mostra a Bologna al Museo Internazionale e biblioteca della musica dal 23 novembre 2023 al 4 febbraio 2024
In arte Milva mostra a Bologna al Museo Internazionale e biblioteca della musica dal 23 novembre 2023 al 4 febbraio 2024

Trasformare la memoria in progetto: questo l’impegno di Martina Corgnati, importante storica dell’arte e docente universitario, ma soprattutto figlia della grandissima Milva.

L’immagine della grande artista scomparsa nel 2021 è da sempre legata alla musica: tuttavia, possiamo arricchire il nostro approccio alla sua arte con due importanti progetti: “Milva, l’ultima diva- Autobiografia di mia madre” scritto dalla stessa Corniati e la mostra “In arte, Milva” di Bologna inaugurata lo scorso 22 novembre.

L’arte che legge la musica: la musica che diventa letteratura e arte. La memoria dell’artista che diventa progetto.

Unica, dotata di un talento poliedrico e superbamente bella, Milva ha incarnato un sogno italiano che partendo dalla piccola Goro è riuscito a conquistare il mondo; lunghissima e sconfinata la sua carriera, incredibilmente declinata dalle classifiche “pop” della canzone italiana al teatro internazionale in un binomio che l’ha resa autentica ambasciatrice della cultura italiana nel mondo.

Il nome di Milva resta indissolubilmente legato Bertolt Brecht, Giorgio Strehler, Astor Piazzolla, Luciano Berio così come a Franco Battiato, Enzo Jannacci fino alle ultime collaborazioni con Alda Merini e Giovanni Nuti.

Irripetibile la sua storia, la sua carriera, la sua voce, il suo carisma, la sua arte.

«Nel libro non volevo dare assolutamente voce alla figlia– spiega Martina Corgnatibensì esclusivamente alla madre. Ripercorrendo la sua vita attraverso momenti molto intimi, sono riuscita a raccontare sullo sfondo anche un pezzo della storia del nostro Paese. Un’Italia da Goro, alla grande proiezione internazionale, a Milano, dove mia madre ha vissuto tanti anni e si è spenta. La protagonista, quindi, è solo e soltanto Milva».

Milva, l'ultima diva - Autobiografia di mia madre di Martina Corgnati - cover
Milva, l’ultima diva – Autobiografia di mia madre di Martina Corgnati – cover

Perchè ultima? «L’ultima diva si riferisce soprattutto al modello sociologico di Edgar Morin secondo cui la diva crea una distanza incolmabile tra sé e gli altri, confermandosi un’icona irraggiungibile. Nel mondo di oggi dominato dai social questo modello non esiste più: l’influencer gioca a essere come te o, meglio, a farti credere che puoi essere come lui/lei, naturalmente se fai, se compri, se consumi, se ti comporti come lui/lei dice. La comunicazione attuale non contempla più vere “dive” come mia madre»– aggiunge Martina.

Nella contemplazione della sua arte e nella volontà di creare nuovi progetti ad essa legati, la lettura di questo libro completa incredibilmente la figura artistica di Milva, guidandoci nella scoperta di tanti aspetti della sua vita e svelando tanti retroscena esistenziali che arricchiscono la bellezza della sua musica.

Da questa prospettiva si apre “In arte, Milva” la grande mostra inaugurata lo scorso 22 novembre presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.

L’evento nesce dall’accordo siglato dal Rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e dalla stessa Corgnati proprio per valorizzare e condividere il percorso dell’artista, fra musica, teatro, cinema, impegno politico.

Curata dai docenti Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante del Dipartimento delle Arti – DAR, l’esposizione è promossa dalla Biblioteca delle Arti Unibo, dal Sistema Bibliotecario di Ateneo e dall’Area del Patrimonio Culturale dell’Università di Bologna, in collaborazione con il Museo internazionale e biblioteca della musica del Settore Musei Civici Bologna e con il patrocinio del Comune di Bologna.

L’archivio donato alla Biblioteca delle Arti dell’Università di Bologna dalla prof.ssa Corgnati nutre un’esposizione importante per la storia della musica e del teatro, presentando una selezione fra gli spartiti e i testi di scena, le stampe relative a servizi fotografici, i telegrammi e le lettere da parte di vari mittenti; la collezione di vinili, cd, VHS e dvd incisi dall’artista.

E ancora, attraverso un percorso in tre stanze, espone alcune delle onorificenze italiane e straniere ricevute, alcune recensioni a dischi e spettacoli, le locandine e i programmi di sala, i materiali promozionali, nastri e bobine con registrazioni audio.

Per maggiori informazioni sulla Fondazione Insula Felix www.insulafelix.eu

Articolo a cura di Alberto Nano

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