Lunea: “Teen Drama” è lo specchio della società di oggi

Lunea,  “Teen Drama” racconta una storia in cui è facile immedesimarsi,  i problemi di un rapporto di coppia in età giovanile

Lunea - Teen Drama - Cover
Lunea – Teen Drama – Cover

Giulia, in arte Lunea, è una cantautrice che scrive testi autobiografici con l’intenzione di coinvolgere l’ascoltatore nel suo vissuto, mescolando diversi generi come pop, soul e jazz. Nell’ultimo singolo ci racconta una storia in cui è facile immedesimarsi, ovvero i problemi di un rapporto di coppia in età giovanile: raggiungere gli anni della maturità ma indietreggiare in dinamiche adolescenziali suona come una sconfitta.

Si è trasferita da Torino a Roma per sbocchi professionali e si è portata dietro la luna, da sempre sua gran fonte d’ispirazione sia nella vita che nella musica.

Vorrei partire con il chiederti come hai ereditato questa passione per la musica?

Fin da quando ero piccola, i miei genitori ascoltavano tantissima musica a casa e mi hanno trasmesso da sempre questa passione, facendomi ascoltare grandi cantautori come i Queen. Tutti i weekend c’era sempre MTV acceso, l’ho assorbita fin da subito tanto che mi veniva voglia di cantare qualsiasi cosa che mi veniva in mente in quell’istante. In età adolescenziale ho seguito il consiglio di mia madre di studiare canto e musica.

Il tuo approccio alla musica è stato influenzato da artisti in particolare?

Tendenzialmente sì, sono pienissima di influenze, ogni volta ne scopro di nuove tutt’ora. Uno dei nomi che posso farti è sicuramente quello di Giorgia, cantante ascoltata moltissimo da mia madre, Lucio Dalla, i Queen. Attualmente posso citarti Taylor Swift e Adele, tutta musica molto internazionale.

Il tuo nome d’arte “Lunea” da dove viene?

Ci sono tre motivi principali: il primo è la luna che mi ha sempre affascinata molto, anche solo guardarla, funge da fonte d’ispirazione; il secondo riguarda me stessa perché le persone che mi conoscono mi definiscono lunatica quindi può esserci un’affinità a riguardo; e infine, perché sono nata di lunedì e quindi da una serie di coincidenze è venuto fuori Lunea, ci ho messo la E in mezzo per personalizzarlo, Luna mi suonava un po’ anonimo.

Lunea: “Teen Drama” è lo specchio della società di oggi
Lunea: “Teen Drama” è lo specchio della società di oggi

Da poco è uscito il tuo ultimo singolo “Teen Drama”. Com’è nata l’esigenza di scriverla?

L’ho scritta in un periodo in cui notavo sulla mia persona e su chi mi sta intorno, ossia gli amici, che le relazioni sentimentali vanno complicandosi sempre di più e vengono trattate come se fossero dei drammi pazzeschi, quando invece potrebbero essere semplificate senza incappare in diversi problemi. A volte sembra che tutto venga vissuto come quelle serie tv adolescenziali in cui regna un po’ di “drama”. La vita sentimentale dei trentenni non è così diversa da quella degli adolescenti, con l’aggravante che noi siamo persone mature data un’età un po’ più avanzata. Così ho deciso di scriverci un brano sopra, scherzandoci un po’ ma non troppo perché c’è una base di verità.

Se dovessi dare un consiglio ai ragazzi che ascoltano questo brano cosa gli diresti? Cosa vuoi comunicare?

Il messaggio di fondo è quello di non complicarsi la vita più del dovuto quando si tratta di relazionarsi con gli altri e soprattutto cercare di costruire una base di autostima sufficiente in modo tale da non cadere in queste dinamiche un po’ tossiche che possono verificarsi a causa dei vari tira e molla che sono frequenti in un rapporto. Quando succede forse la miglior cosa da fare è andarsene, cercando di non sprecare tempo ed energie. Bisogna lasciar andare per ritrovare sé stessi.

In questo singolo quale sound hai scelto di utilizzare?

Un neosoul, quasi un po’ jazzy; è molto ispirato a qualche vecchia canzone che potrebbe essere un brano di Giorgia, quella che ascoltavo da bambina.

Un giorno ti piacerebbe duettare con lei?

Sì, assolutamente, sarebbe bellissimo cantare insieme a lei, ma anche con Elisa, Cremonini per esempio.

Lunea
Lunea

C’è un processo creativo che segui per incidere i tuoi pezzi?

Per scrivere parto sempre da un’idea di concetto che voglio esprimere a parole, spesso personale o di qualcuno a me vicino. Dopodiché, ci sviluppo una melodia sopra, perfeziono la metrica e le parole e successivamente penso all’arrangiamento e all’armonia insieme al produttore. Sono una cantautrice che parte dal testo e dalla melodia, la musica la cerco dopo.

I singoli pubblicati nel 2023 hanno un unico comune denominatore?

Sì, perché sono stati scritti tutti nello stesso periodo, ovvero la pandemia. Possono essere visti come una specie di percorso: il primo uscito, “Equilibri”, parla di un rapporto con sé stessi, alla ricerca di un equilibrio mentale e una pace interiore; il secondo pubblicato è “Filofobia” che parla della paura e dell’innamoramento, del provare dei sentimenti dopo varie delusioni. Inquadrandoli in un percorso, prima mi rapporto con me stesso e trovo un equilibrio, e solo dopo esserci riuscito posso approcciare con qualcun altro. “Teen Drama” narra il vivere una relazione incasinata nonostante potrebbe non esserlo. E infine “Decollo” invece parla di quando un rapporto tossico finisce e ci si va a risollevare in vista di nuovi orizzonti.

Perché allora non è uscita prima Teen Drama e poi Decollo?

Perché a livello di sonorità Teen Drama risulta un po’ più leggera ed essendo il quarto di questa raccolta l’ho voluto far uscire per ultimo.

A quale verso di un tuo brano ti senti più legata?

Sicuramente mi sento legata al primo singolo uscito, ovvero Equilibri, perché parla del rapporto con sé stessi. Nella seconda strofa ho scritto: “fammi stare al centro, fammi spazio perché voglio brillare ma non guardarmi tutto il tempo perché troppi occhi mi fanno soffocare.” È una sorta di dualismo mio, mi piace stare al centro dell’attenzione ma non troppo perché poi mi viene l’ansia, un bipolarismo latente che ogni tanto viene fuori.

Lunea: “Teen Drama”

Ora mi sposto un po’ sulla tua vita personale. Come mai ti sei trasferita da Torino a Roma?

Perché è come se avessi sentito una sorta di chiamata verso Roma, dal punto di vista professionale. Sono venuta per un seminario di musica nel 2019 e mi sono innamorata della città e dell’atmosfera, quindi, in quel momento ho deciso che volevo che diventasse casa mia. In un anno ho terminato i miei progetti nella mia città natale, poi ho deciso di fare questo passo e mi sono trasferita nella capitale. Mi sento più a casa qui che a Torino, anche per come sono fatta di carattere essendo molto espansiva ed estroversa, questo fattore qui trova più sfogo e casa; Torino, da questo punto di vista, è un ambiente più chiuso e più restio alla socialità.

La città di Roma è entrata anche nella tua scrittura e nei tuoi testi?

Sì, sicuramente nelle nuove produzioni ci sarà un’influenza romana, anche nei testi. Tra l’altro, ho riarrangiato una cover che uscirà tra un po’, inedita, ovvero “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla, ispirata proprio a Roma; è uno dei miei brani preferiti in assoluto e molto significativo.

Dammi tre aggettivi che definiscono la tua persona in base alla musica…

Personale, melodica e didascalica, perché tendo a descrivere in maniera abbastanza semplice ma profonda quello che voglio comunicare.

Il rapporto con il tuo pubblico com’è?

Spero che diventi sempre più confidenziale. Il pubblico è la parte più importante di un artista in quanto corrisponde al proprio feedback. È un rapporto davvero stretto, l’artista è anche il pubblico stesso perché si mette al pari livello degli altri. Cerco sempre di trovare un collegamento, un punto d’incontro tra quello che provo io e quello che potrebbe provare un’altra persona. In fin dei conti siamo tutti esseri umani e abbiamo dei sentimenti comuni.

E con il mondo dei social come ti trovi? Li usi prettamente a scopo lavorativo?

Non proprio, amo condividere sempre qualcosa di mio perché penso che in questo modo con il pubblico si instauri un rapporto ancora più stretto. A loro piace sapere chi sei, cosa pensi, cosa fai, come vivi. Secondo me questa è la fonte di quello che poi un artista butta giù sul foglio bianco, le proprie sensazioni e quanto altro.

Nella vita hai mai avuto un piano B se non avessi fatto la cantautrice?

Sì, avrei voluto fare la criminologa. Ho notato che ci sono sfumature che hanno a che fare con la psicologia, con un ramo umanistico e un approfondimento della propria persona.

Programmi per il futuro?

Attualmente mi sto concentrando sull’attività dei live quindi continuare a portare in giro la mia musica. Inoltre, sto scrivendo roba nuova che sarà un po’ più distaccata come sound rispetto ad adesso. Le prossime tracce avranno un’influenza più pop. Ovviamente si lavora sulle varie sonorità anche in base al periodo di vita che stai scrivendo.

Articolo a cura di Simone Ferri

Condividi su:
Redazione
Redazione
La Redazione di Musica361 è composta da giornalisti, scrittori, copywriter ed esperti di comunicazione tutti con il comune denominatore della professionalità, dell'entusiasmo e della passione per la musica.
Top