Lighea, la voce della libertà

Lighea: storia non ufficiale di come ribellarsi all’establishment discografico e vivere felici.

storia di Lighea
Lighea, nome d’arte di Tania Montelpare.

Tania ha una voce calda e allegra al telefono, ma ciò che colpisce è l’entusiasmo e la passione. Potrebbero sembrare frasi fatte, ma sono invece il frutto di una lunga chiacchierata sul piacere del fare musica e sul dovere che ogni persona ha di seguire le proprie inclinazioni naturali.

La storia di Tania Montelpare, in arte Lighea, ha del rocambolesco e sembra una sceneggiatura teatrale. Ma è soprattutto una parabola di crescita, personale e artistica.

Lighea ha iniziato come tanti altri, in gruppi locali, spinta da una voce potente, e approda ben presto a Castrocaro. È il primo impatto con l’establishment musicale, lei ha solo 17 anni, e si ritrova alle finali. Il suo talento non passa inosservato, e conosce un produttore che crede in lei.

Nazzareno Nazziconi la struttura, la guida in un sistema che per una ragazza giovane come Lighea è fagocitante. E i risultati non tardano ad arrivare: è l’89 e Lighea di presenta di nuovo a Castrocaro, arrivando in finale. Alla guida di Nazzareno si aggiunge la collaborazione di alcuni autori.

È questa guida a tirare fuori il meglio dall’attitudine di Lighea, con il pezzo Siamo noi quelli sbagliati. Un pezzo intenso, provocatorio, che si scontra con l’immagine desiderata dalle etichette discografiche che non accettano la proposta; le stesse etichette che, con una certa ipocrisia, si ripresenteranno affamate pochi mesi dopo quando nel ‘93, con quello stesso pezzo, Lighea vince il festival di Castrocaro e Sanremo Giovani.

La carriera decolla, e ci sono album, collaborazioni e progetti. Qualcosa, però, non torna. L’esperienza di Sanremo e l’establishment musicale hanno richiesto un tributo pesante: Lighea si trovava in un ambiente che soverchia le sue attitudini naturali. Nasce l’esigenza di vivere la musica e lo spettacolo in maniera meno competitiva, al di fuori degli schemi classici.

Il musical la riavvicina al canto: non si tratta più di venir fagocitati dal proprio personaggio, come accade nell’industria musicale, ma di interpretarne uno, si essere lo spirito che alimenta una maschera. “Il musical” mi dice Lighea stessa, al telefono, con la voce carica di entusiasmo “è una scuola di vita, una strada per ritrovare se stessi”.

Lighea – la voce della libertà 1
Lighea

Ormai è chiaro, Lighea è una persona fuori dal comune, che preferisce camminare su strade poco battute, percorsi alternativi che le permettano di crescere. Ha avuto la fortuna di avere un produttore che credeva fortemente in lei – così tanto da diventare poi suo compagno di vita – e di capire che esistono molti modi di fare musica.

Lighea ha scelto la strada della produzione: non più un ruolo sotto i riflettori, ma un costante lavoro di ricerca in aiuto di giovani artisti che – come lei un tempo – hanno bisogno di una guida per esprimere il proprio potenziale. Scrive per gli altri, sviluppa creatività e comunicazione in un percorso di crescita continuo e senza sosta, ricco di soddisfazioni.

­“La più grande soddisfazione” mi racconta “è vedere 3 dei tuoi brani interpretati a Sanremo Giovani venire selezionati tra gli oltre mille arrivati, e capire che il tuo lavoro è prezioso”.

La storia di Lighea parla di crescita e di vita. Di come è possibile sfuggire alle regole stabilite in favore di una realizzazione personale, nel rispetto della propria natura e di quella degli altri. Tania e Nazzareno sono una squadra, lo sono sempre stati. E le squadre legate dalla passione e dal talento vincono. Sempre.

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Alberto Della Rossa
Alberto Della Rossa
Sono un lettore onnivoro e schizzinoso, un musicista imbarazzante e copywriter per professione, uno di quegli oscuri figuri che scrivono descrizioni insensate sulle etichette dei vini, ad esempio. Nel tempo libero poi continuo a scrivere racconti e narrativa.
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