Lara Ferrari: “Amy’s box” il nuovo progetto

Lara Ferrari ha recentemente avviato il progetto “Amy’s box”, un omaggio musicale alla grandissima Amy Winehouse, icona della musica jazz dei tempi moderni

Lara Ferrari "Sugarpie & The Candymen"
Lara Ferrari “Sugarpie & The Candymen”

Una performer in grado di accendere l’atmosfera riuscendo a spaziare con la sua voce nei diversi generi musicali. È il colore della voce di Lara Ferrari, che passa dallo swing di Ella Fitzgerald e Louis Amstrong accarezzando gli anni ‘30 e ‘ 40, al rock’ n roll degli anni 60 con i Beatles e i Rolling Stone, fino al pop moderno con un  stile molto espressivo arricchito da un’ironia travolgente.

La voce dello storico gruppo swing “Sugarpie & Candymen” ha recentemente avviato il progetto “Amy’s box”, un omaggio musicale alla grandissima Amy Winehouse, icona della musica jazz dei tempi moderni.

Lara Ferrari ci racconta questo affascinante progetto.

Lara Ferrari (Foto di Mimmo Gravina)
Lara Ferrari (Foto di Mimmo Gravina)

Come è nato il progetto artistico “Amy’s box”?

È nato qualche anno fa. Ho sempre avuto un amore per Amy ma non legato al suo esordio carriera. All’inizio mi sembrava un fenomeno pop. Successivamente l’ho approfondita, andando oltre l’ascolto dei brani che le radio proponevano.

Mi sono ritrovata molto vicina ai suoi testi dei primi brani, molto autobiografici, diretti e autoironici, con i quali lei riusciva a prendersi in giro e ad analizzare la sua sofferenza. Dopo la sua morte ho lavorato nell’ascolto dei suoi brani e ho approfondito la sua storia personale: una ragazza fragile, ma nono stupida, segnata negativamente da un successo arrivato troppo presto.

Il primo disco aveva sonorità più jazz, mentre il secondo è stato pensato con un’intenzione commerciale e più pop: questo secondo lavoro l’ha un po’ spenta a livello musicale perché si è trovato addosso un vestito diverso.

L’amore verso Blake Fielder, purtroppo tossicodipendente, l’ha risucchiata in vortice di disperazione: per sentirsi amata lo seguiva nei suoi comportamenti negativi, assumendo sostanze in quantità grandi e distruggendosi in poco tempo.

Lara Ferrari (Foto di Manuele Fabbriciani)
Lara Ferrari (Foto di Manuele Fabbriciani)

Ti sei ritrovata non solo musicalmente ma soprattutto nei testi di Amy. Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito?

Io mi sono ritrovata nei testi che Amy scriveva sugli uomini, come l’assenza del padre nella sua vita. Lei si è sentiva poco protetta rispetto a quanto accaduto.

Nella mia vita ho dovuto affrontare dei momenti difficili perché ho avuto il papà all’età di sei anni, che mi ha cresciuta e dato il suo cognome Ferrari. Mentre quello biologico ha lasciato mia madre e me dà piccola.

Come è strutturato questo progetto artistico appena iniziato con la data del 7 dicembre a Bologna?

L’omaggio prende la forma di una scatola, dove all’interno ci sono i 14 brani, con i suoi testi caratterizzati da emozioni contrastanti, verità crude e sofferenze.  Tutto affrontato con grande ironia.  Sono pezzi estratti dai vari dischi di Amy soprattutto dal primo e altri suoi standard.

Ho cercato di fare un progetto per mantenere la sua vena ironica, le sue melodie e i suoi Groove.

Nel 2021 ho fatto un primo lavoro con una formazione, dove c’erano basso, batteria, clarinetto e voce. Un lavoro un po’ di nicchia. Purtroppo, Il covid non ci ha permesso di portarlo avanti per potenziarlo.

Festival Delle Francia
Festival Delle Francia

L’anno scorso Angelo Valori   direttore artistico del Pescara Jazz mi ha proposto di fare concerti presso l’auditorium con i brani di Amy Winehouse.  Abbiamo fatto due live con degli splendidi arrangiamenti di Michele Corcella (musicista, arrangiatore e compositore), che hanno dato ai brani una veste più completa.

Ho proposto l’idea di fare i brani con quintetto composto (Michele Corcella – chitarra e arrangiamenti, Stefano Senni – contrabbasso, Alfonso Deidda – Sax alto, flauto e pianoforte, Enrico Smiderle – batteria).

Questo tentativo ha fatto arrivare Amy al cuore della gente. È nato uno scenario meraviglioso che mi fa impazzire e sicuramente da portare avanti per farlo fiorire.

Amy’s box è un progetto musicale molto particolare, non è solito tributo di una cover band e questo lo rende unico.

Hai altri progetti musicali per il 2024?

Attualmente sto registrando delle versioni di alcuni brani di Duke Ellington, uno dei grandi pianisti e compositori jazz, perché l’anno prossimo è il 50° anniversario della sua scomparsa.

Con Michele Corcella, uno dei più grandi esperti mondiali di Duke, stiamo costruendo un progetto artistico con voce, chitarra e sassofono. L’idea è realizzare un disco da promuovere il prossimo anno.

Sugarpie & The Candymen_(Foto di Gaetano Plasmati)
Sugarpie & The Candymen_(Foto di Gaetano Plasmati)

Con gli Sugarpie & The Candymen, state lavorando a un nuovo album, dopo ultimo lavoro “un po’ sperimentale”? 

L’ ultimo disco è stato un po’ scommessa diversa perché abbiamo messo swing e cover diverse con nuovi arrangiamenti, e abbiamo dato una piega più blues e soul, perché durante il covid abbiamo scritto dei brani che andavano verso quel mood. Avevamo un bisogno spirituale che ha fatto andare il nostro swing verso un’altra dimensione.

Attualmente stiamo preparando il concerto di Capodanno alla Sporting Club di Montecarlo: sarà una grande emozione tornare alla “Salle Des Etoiles” sullo stesso palco sul quale hanno cantato Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Whitney Huston, Shirley Bassey, Stevie Wonder, Joe Cocker, Tina Turner, Elton Joh. Nelle scorse edizioni abbiamo condiviso momenti speciali con i Gipsy King, le Sister Sledge, i Simple Minds e Gianna Nannini.

Dopo un tour di due anni dove abbiamo promosso il nostro ultimo album “Something’s Cooking”, da gennaio avremo un nuovo contrabbassista e ci metteremo al lavoro sul nuovo disco.

Lara Ferrari - Amy's box - poster
Lara Ferrari – Amy’s box – poster

Qual è il segreto degli Sugarpie che li rendi unici?

Noi facciamo swing con tante contaminazioni, Renzo Arbore ci ha definito una formazione “progressive swing”.

La nostra parola chiave è swing, da dove siamo partiti e abbiamo aggiunto pop, rock fino a Led Zeppelin.

Offriamo uno show partendo dal jazz tradizionale/classico fino ad arrivare altri generi utilizzando lo swing.

Ci piace la sperimentazione nel nostro lavoro e il nostro segreto è la capacità di divertirci sul palco, ci prenderci in giro e saper scherzare.  Questa armonia è fondamentale e ci permette di costruire dei progetti interessanti e incanalare la giusta energia, in un contesto attuale bombardato dai social e dai media.

Siamo una famiglia composta da grandi musicisti composta da Renato Podestà voce e chitarra elettrica, Jacopo Delfini voce e chitarra Gipsy, Roberto Lupo alla batteria, Alessandro Cassani al contrabbasso che saluto e auguro altri successi futuri.

Articolo a cura di Raffaele Specchia 

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