La musica può andare oltre, anzi, DEVE andare oltre!

La musica ci fa sentire liberi mentre siamo imprigionati, ci fa sentire uniti mentre siamo isolati, ci fa sognare mentre stiamo vivendo un incubo.

a cura di Chiara del Vaglio

Note con corona.

Se qualcuno avesse chiesto tre mesi fa ad un musicista cos’è una corona e che effetto provoca, si sarebbe visto disegnare una nota sul pentagramma con un puntino e un “cappellino” a forma di semicerchio, la cui funzione è quella di prolungare la durata del suono, provocando un rallentamento, una frenata del brano.

E ora cosa accade? Che all’improvviso i musicisti si sono imbattuti in una nuova corona, qualcosa che non si è limitata solo a rallentare o a frenare, ma che ha letteralmente distrutto ogni spartito, ogni nota, ogni sogno di chi con la musica ci vive.

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Sì, certo, lo sappiamo che questa corona miete vittime ovunque e in qualunque settore, lo sappiamo che siamo tutti sulla stessa barca, tutti uguali nella nostra impotenza, tanto che ci torna in mente la poesia del grande Totò, “’A Livella”, che mai come oggi sembra così attuale.

Ma cos’ha di diverso un musicista rispetto agli altri lavoratori? Dopotutto i musicisti vivono perennemente in un limbo, fatto di “se” di “ma” e di “forse”, fatto di 2 mesi di lavoro intenso e 6 di disoccupazione, quindi dovrebbero essere già abituati a stare a casa per lunghi periodi e in grado di gestire meglio di altri la loro “clausura”, impiegando il loro tempo a studiare o creare, nell’attesa di ricevere una telefonata per il prossimo lavoro… ma stavolta sappiamo bene che quella telefonata non potrà arrivare.

La musica può andare anche oltre, anzi DEVE andare oltre!

La musica può andare oltre

Stavolta è diverso, perché quando si galleggia tra il “forse ho delle serate a…” e il “forse vado in tourné con…”, a differenza degli altri lavoratori, il musicista non può chiedere risarcimenti, rimborsi o ammortizzatori sociali per dei “forse” che non sono scritti nero su bianco.

La situazione non cambia neanche quando il “forse” lascia il posto alla certezza di una serata già fissata in un locale, per la quale non esistono contratti, ma solo accordi verbali. E così, dal modesto pianobarista al virtuoso turnista, dal pianista classico al chitarrista metallaro, la spietata legge della Livella di Totò è davvero uguale per tutti: tutti a casa.

La musica può andare oltre

Cosa può fare un musicista in questo momento?

Naturalmente chi insegna si è già attrezzato per fare lezioni via Skype, laddove la connessione glielo consente, ma la musica può andare anche oltre, anzi DEVE andare oltre: può spezzare il silenzio surreale delle strade deserte, può materializzarsi improvvisamente sui balconi, trasformandoli in palcoscenici improvvisati, può unire sconosciuti che condividono le stesse sofferenze e lo stesso dramma, perché cantando e suonando, o anche semplicemente ascoltando, ci si incoraggia reciprocamente, ritrovando un po’ di buon umore e di ottimismo, e perché, dopotutto, la musica è molto più contagiosa di qualunque virus!

La musica può andare anche oltre, anzi DEVE andare oltre! 1

Il musicista dovrebbe esserne fiero, si sta prendendo la propria rivincita nei confronti di una società che lo ha sempre snobbato e considerato un “perditempo”, ma che ora ha bisogno del suo aiuto per sopravvivere senza andare fuori di testa… si prende la rivincita sul dirimpettaio che per anni gli ha urlato di abbassare il volume dell’amplificatore, minacciando di chiamare i vigili, ma ora gli implora di alzarlo per sentire la musica più forte.

La musica può andare oltre

Il musicista in questo momento ha un grande potere e una grande missione sociale, perché la musica ci fa sentire liberi mentre siamo imprigionati, ci fa sentire uniti mentre siamo isolati, ci fa sognare mentre stiamo vivendo un incubo.

Auguriamoci dunque che quando tutto questo sarà finito, l’intera popolazione sia stata contagiata dal virus musica, che l’empatia e la sensibilità non siano cose che appaiono solo a Natale per poi scomparire dopo Capodanno… pertanto, parafrasando Raf, se pensiamo con ottimismo a “Cosa resterà di questi anni ’20?”, non ci resta che auspicare ciò che sognava il grande Lucio Dalla: “…sarà tre volte Natale, e festa tutto l’anno…”.

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La Redazione di Musica361 è composta da giornalisti, scrittori, copywriter ed esperti di comunicazione tutti con il comune denominatore della professionalità, dell'entusiasmo e della passione per la musica.
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