Jaco, una vocazione per le percussioni e la sperimentazione elettronica

Jaco, una vocazione per le percussioni e la sperimentazione elettronica

Jaco, una vocazione per le percussioni e la sperimentazione elettronica
Jaco

Jacopo Angelo Martignoni, o semplicemente Jaco, vive a Villa Cortese e da piccolo, inizia a suonare e sogna di fare musica.

Il suo percorso formativo inizia a 6 anni con lo studio della batteria e a 14 anni intraprende gli studi al liceo musicale di Novara, inserendosi nel mondo delle percussioni classiche e dello studio del pianoforte e dell’armonia.

Il suo percorso formativo prosegue nella civica Claudio Abbado di Milano e attualmente studia batteria pop al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano al biennio con il Maestro Alfredo Golino.

Nel mentre della sua formazione, Jaco produce e sperimenta nuove combinazioni musicali, seguendo la sua vocazione per le percussioni in tutte le sue forme.

Come è nata la tua vocazione per le percussioni classiche? 

La vocazione per le percussioni classiche è nata casualmente, era un mondo a me sconosciuto ma visto che volevo seguire un liceo legato alla musica ma non c’era la possibilità di studiare la batteria, l’unica alternativa a mia disposizione era   lo studio delle percussioni classiche presso il liceo musicale.

In questa occasione ho conosciuto il mio maestro Cristiano Pirola che mi ha introdotto in questa nuova realtà e nella musica orchestrale, ed è stata una scoperta fantastica che mi ha arricchito artisticamente, facendomi conoscere nuove dinamiche musicali.

Jaco - Live
Jaco – Live

Oltre ad essere un percussionista, sei anche un compositore. Raccontami il tuo progetto strumentale. 

Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse con l’obbiettivo di ricercare sempre nuove sonorità e stimoli.

Nel 2019 ho iniziato a scrivere musica strumentale ispirato da artisti, come: Plini, Yellowjackets, Steps Ahead e ho pubblicato il mio primo Ep “Home” prodotto da Massimo Bontempi.

Il progetto è nato con l’obbiettivo di emozionare e portare l’ascoltatore in un luogo a me caro e di grande ispirazione, cioè la casa, facendola diventare anche sua.

Nel 2020, invece, ho pubblicato 4 singoli ispirati da quadri di mio nonno che ho ritrovato durante un trasloco.

Mio nonno non lo ho mai conosciuto ma le sue opere mi hanno emozionato e mi hanno parlato tanto di lui. È stato un modo per rendergli omaggio e dare valore alle sue opere che sono diventate le copertine dei singoli.

I brani in questione sono: “Adamo & Eva”, ” ‘The Fourth dimension”, “Safe Place”, “The proposal”.  Le fotografie delle copertine sono state realizzate da Federico Scazzosi e i singoli sono stati prodotti sempre da Massimo Bontempi.

Stai lavorando per l’unione del mondo delle percussioni e quella della musica elettronica. Quali sono gli elementi in comune di questi due mondi?

La mia tesi e il Recital di Laurea sono stati un banco di prova per sperimentare e trovare la mia strada con le percussioni. Sto lavorando per unire il mondo delle percussioni con quello della musica elettronica, che se pur molto diversi hanno molti punti in comune: grande ricerca sonora, grande libertà interpretativa e l’unione di ritmicità con le melodie.

L’idea è quella di lavorare su due strade, o creare composizioni inedite, oppure partire da composizioni del repertorio delle percussioni e creare arrangiamenti elettronici inediti: questo è l’esempio del mio ultimo video sul mio canale YouTube del brano “Asventuras”.

Jaco Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse
Jaco Oltre a suonare, amo comporre senza pormi limiti, spaziando tra vari generi e realtà diverse

Hai realizzato le colonne sonore in un docufilm che si chiama “Amma”.  E un altro progetto sperimentale o un’altra prospettiva più intima della tua musica?

Nel 2022 é uscito nelle sale cinematografiche il docufilm “Amma’s Way” prodotto dalla casa di produzione Art+Vibes, in cui ho avuto il piacere di creare sei brani inediti, scritti e arrangiati insieme a Simone Leoni e Giulio Petrella.

È stato un lavoro veramente coeso, siamo partiti dal mondo e sonorità indiane per poi arricchirle con la propria visione utilizzando i suoni del pianoforte, chitarra e percussioni e archi.

Le mie passioni sono sempre state il cinema e lavorare a proprie composizioni, e vedere il risultato sullo schermo è stata un’emozione unica.

L’obbiettivo è quello di riuscire a lavorare anche in questo ambito.

I miei canali social:

Articolo a cura di Raffaele Specchia

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