Tarantino debutta con il singolo Benvenuti in un’altra dimensione

Musica361 incontra il rapper Tarantino, all’anagrafe Nicola Tarantino, che con il suo primo singolo “Benvenuti in un’altra dimensione” ha registrato un boom di visualizzazioni in rete.

Intervista-al-rapper-TarantinoÈ arrivato a più di diecimila visualizzazioni il video di Benvenuti in un’altra dimensione il singolo d’esordio del giovane rapper Tarantino scritto in collaborazione con il suo producer Michele Cammarota e il rapper (con cui duetta nel brano) Steve. Il brano rappresenta il manifesto del progetto musicale intrapreso nel 2013 dal cantautore per creare una sua “dimensione musicale in divenire”.

Tarantino, all’anagrafe Nicola Tarantino, nasce a Napoli il 26 maggio 1993. L’amore per la musica, unito allo studio del pianoforte, lo accompagnano sin da bambino. Negli anni il tutto si tramuta in canzoni. Ci sono i primi live, variegati da esperienze di ogni tipo: contest, concorsi, strada, vita.

Cominciano anche molteplici collaborazioni con altri artisti, frutto di una grandissima alchimia con il suo producer, tra cui ricordiamo il brano d’esordio di Giorgia Pino (finalista di The Voice of Italy 2) dal titolo Tu prendimi così, il brano estivo Il peggio è passato interpretato da Cesko (frontman della rinomata band salentina “Après La Classe”) e Simone Perrone (The Voice of Italy 3). È attualmente impegnato nella lavorazione del suo album d’esordio con la produzione artistica di Michele Cammarota e che sarà distribuito da Riserva Sonora.

In quale dimensione sei adesso della tua fase artistica?
Mi sento in una dimensione embrionale, consapevole del fatto che c’è ancora molta strada da fare per raggiungere i traguardi che mi sono prefissato. La mia dimensione, quella di cui parla il mio brano, è una dimensione delle idee, un invito a tutti a essere originali, a non seguire la massa, perché ogni persona ha il diritto e il dovere di esprimere il proprio parere, senza aver paura di conseguenze o ripercussioni.

Ci racconti del tuo brano d’esordio?
Benvenuti in un’altra dimensione è il manifesto del progetto musicale che ho intrapreso qualche anno fa al fine di creare una mia “dimensione musicale in divenire”. Caratteristica fondamentale dell’anima della canzone, come evidenziato anche dall’incalzante arrangiamento, è la consapevolezza di un profondo senso di libertà e di lotta verso qualunque forma di ignoranza e di abuso e, soprattutto è un invito a non aver paura nel credere in ciò che si è realmente.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso musicale?
Sono tanti e ognuno per motivi diversi, ho adorato Steven Tyler per le sue doti vocali e comunicative, David Bowie per la sua visione singolare del mondo e la sua straordinaria capacità di reinventarsi artisticamente, i Radiohead per i loro testi e la sensibilità con la quale sono stati in grado di rappresentare in musica il disagio esistenziale di fine millennio. In Italia mi piace particolarmente l’originalità di Caparezza e l’energia di Giuliano Sangiorgi.

Cosa pensi del rap nei talent show?
Il rap, come gli altri generi musicali, va coltivato negli ambienti giusti. Io ho un’estrazione indie, nasco come un cantautore “popolare”, ma mi piace confrontarmi con gli altri generi e non credo che questi ultimi debbano marcare il confine della propria musica ma, viceversa, debbano semplicemente rappresentare il vestito da scegliere per uscire di casa.

A te cosa sta insegnando la musica?
Il mio percorso di crescita mi ha portato a non provare una particolare simpatia per chi cerca di trovare delle scorciatoie per arrivare prima al successo. Credo che il castello vada costruito dalle basi e senza avere un quid artistico è inutile proporsi al grande pubblico. Detto questo credo che la possibilità di un talent vada data ad artisti che siano pronti ad affrontare un percorso del genere, con tutte le difficoltà annesse, e non a ragazzini appena svezzati da mamma musica.

 Arriverà il disco?
Sì, sto lavorando da tempo con il producer Michele Cammarota alla realizzazione dell’album e non vedo l’ora di farvi ascoltare il tutto. Vi anticipo solo che verrà descritta la società dal mio folle punto di vista, una società caotica, in cui l’apparire ha preso il sopravvento sull’essere e in cui i sogni sono diventati un lusso per pochi.

Articolo di Marco Masciopinto.

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