Dall’esordio in Disney alla collaborazione con Will.I.Am: Arianna racconta la sua carriera a Musica361.
Una carriera iniziata nel mondo Disney, a soli 14 anni, e continuata con gli americani, fino ad arrivare all’ultima collaborazione con Will.I.Am. Stiamo parlando di Arianna, cantante italiana che ha accumulato grandi successi al di fuori del nostro paese, arrivando a rappresentarlo in un video molto particolare. L’artista si è raccontata a Musica361.
Hai preso parte a “Mona Lisa Smile”. Come è stato collaborare con Will.I.Am?
Mi chiedeva di rappresentare uno dei quadri più famosi della storia, nella versione più italiana possibile: è stato emozionante e mi sono sentita responsabile per lui e per il mio paese, visto che sono italiana e cantavo la versione italiana con le mie parole. Lui è una persona che sa quello che vuole, ha le idee molto chiare e sa dirigere molto bene gli artisti: è stato emozionante essere diretta da lui e da Michael Jurkovac, il regista del video che credo sia uno dei più belli della musica. È stato tosto ed impegnativo realizzarlo: ci è voluto più di un anno perché sono quadri viventi. Ha fatto un’opera d’arte tra le opere d’arte.
Hai accumulato grandi successi in America. Hai notato differenze tra il mondo musicale italiano e quello americano?
Quando lanci un brano in America vuol dire che lanci un brano nel mondo. Loro non hanno confini e questo li rende più aperti mentalmente di noi a conoscere e sentire qualsiasi tipo di esperienza musicale.
La tua carriera è iniziata a 14 anni, lavorando per la Disney. Come ricordi questa esperienza e quanto è stata importante per la tua carriera?
È stata l’esperienza formativa più importante. Per me gli americani hanno significato tanto perché loro mi hanno scelta fin dall’inizio e poi mi hanno dato le chances più importanti della mia carriera. Il filo di Arianna è legato agli americani. Il mio metodo di lavoro – di precisione, puntualità, professionalità ed impegno – me lo ha insegnato la Disney. L’Italia è piena di gente professionale però il modo degli americani di non dare nulla per scontato li rende quello che sono nel mondo.
Lavori anche come attrice, sia in tv che in teatro. Quale dei due mondi preferisci e perché?
La più grande passione incontrollabile che ho è il teatro, in tutte le sue forme, perché è la chance di essere sempre artisti live e avere il contatto continuo con la gente e ti dà anche la possibilità di vivere più vite contemporaneamente. Il teatro ti rende la vita più belle e l’emozione che ti crea non te la può creare nient’altro. In televisione si può fare nelle fiction, anche se purtroppo si interrompono.
Tra tutte le collaborazioni che hai avuto con artisti di fama internazionale ce n’è una che ti è rimasta particolarmente a cuore?
Collaborare con Will.I.Am è stato meraviglioso. Un’altra collaborazione che mi ha emozionato è quella con Michael Bolton, perché è il cantante di riferimento della mia infanzia, come tecnica vocale e come timbro. Quando conosci un cantante con il quale cresci è più emozionante che conoscere le ultime star internazionali.
Hai partecipato anche al progetto UNICEF #foreverychildren. Cosa ti ha colpito di quell’esperienza?
Mi ha colpito essere stata l’unica cantante che ha cantato nella sua lingua. Nel video sono presenti molti personaggi internazionali, ma sono stata onorata dal fatto che Yoko Hono e Michael Jurkovac, nel video definitivo, abbiano scelto me come unica artista italiana, cantando nella mia lingua, perché hanno detto che la poesia dell’italiano non ha paragoni. Come dicevo prima, siamo noi italiani a non considerarci abbastanza bravi, giusti ed intelligenti: l’unica cosa che ci manca è l’autostima.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto lavorando ad un singolo da solista.
Hai qualche altro sogno nel cassetto?
Il mio sogno è tornare a Sanremo, al quale ho partecipato nel 1999. Credo che per chiunque Sanremo sia un punto di riferimento per il mercato italiano.