Il Segno Del Comando torna con “Il Domenicano Bianco”

Intervista a Diego Banchero, della prog band Il Segno Del Comando, per l’uscita del nuovo album “Il domenicano bianco”

Il Segno Del Comando torna con “Il Domenicano Bianco”
Il Segno Del Comando torna con “Il Domenicano Bianco”

“Il Domenicano Bianco” è un concept album basato sul romanzo “Der Weisse Dominikaner” dello scrittore austriaco Gustav Meyrink. L’intento che ha portato alla realizzazione di quest’opera è stato quello di chiudere la trilogia della band su questo autore, dopo due precedenti album dedicati ad altri suoi scritti (Der Golem 2002 e Il Volto Verde 2013).

La band ha presentato questo nuovo lavoro durante il festival 2 Days Prog + 1 di Revislate (Veruno), partecipando a un’edizione ricca di nomi prestigiosi come Ozric Tentacles, Unitopia, Big Big Train, Pain of Salvation, ecc.

Il Segno Del Comando
Il Segno Del Comando

“Il Domenicano Bianco” è disponibile in tre versioni differenti: CD, Vinile e Limited Edition Boxset. La produzione è stata affidata alla label genovese Nadir Music. La distribuzione fisica è stata affidata a Black Widow Records, mentre quella digitale è gestita da Believe

Sono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione dell’album “L’Incanto dello Zero” (2018), uno tra i migliori, se non il migliore in assoluto, sfornati dal genio di Diego Banchero e della sua band Il Segno del Comando.

La formazione genovese, in attivo dal 1995, torna finalmente alla ribalta con il nuovo disco intitolato “Il Domenicano Bianco”, confermandosi fortunatamente ai medesimi livelli del passato.

Il songwriting non è mutato e permane su sonorità oniriche e darkeggianti, mentre le liriche abbracciano come di consueto esoterismo e fantasy.

Non è un caso che il gruppo sia molto considerato nell’ambiente metal, così come lo sono organici come i GoblinJacula e Balletto di Bronzo verso i quali Il Segno del Comando mostra talune affinità stilistiche.

8 le tracce del disco:

Side A

  1. Il Libro Color Cinabro
  2. La Bianca Strada
  3. Il Domenicano Bianco
  4. Ofelia

Side B

  1. La Testa di Medusa
  2. Il Dissolvimento del Corpo con la Spada
  3. Missa Nigra 2023
  4. Solitudine

Dopo l’introduttiva Il libro color cinabro, il gruppo piazza un tris da brividi, dall’infinita classe espressa in La bianca strada alla suggestiva Ofelia, passando per l’enorme title track (Il domenicano Bianco).

La testa di Medusa funge da ponte con Il dissolvimento del corpo con la spada, strumentale ottimamente scritto da Banchero e Bruzzi.

Missa Nigra 2023 ci riporta alle atmosfere dello storico esordio del 1997, Solitudine è l’outro dell’ennesimo disco di valore assoluto di una delle migliori band progressive del panorama nostrano.

Overview_ISDC Limited Boxset
Overview_ISDC Limited Boxset

L’opener “Il libro color cinabro” ci catapulta in un’atmosfera inquietante e mistica che sale a poco a poco d’intensità.

Un’interessante ritmica prog/heavy colora la ben congeniata “La Bianca Strada”.

La title track è un profluvio di sonorità che avvolgono l’ascoltatore nelle quali la sezione ritmica eccelle in un modo superlativo.

“Ofelia” è uno dei pezzi forti del disco, dimostrando le grandi qualità del Il Segno del Comando nel campo del romanticismo e dell’approccio melodico.

“La testa di Medusa” è un breve intermezzo classicheggiante curato magistralmente dal solo Menozzi alle tastiere.

La ritmica graffiante posta alla base de “Il dissolvimento del corpo con la spada”, aperta da un intro cupeggiante curato dall’organo, si snoda su un andamento incisivo accompagnato da meravigliosi fraseggi di chitarra e tastiere.

“Missa Migra 2023” è un mirabile rifacimento dell’omonimo pezzo contenuto nel debut album, arricchito nel frangente con sonorità più attuali che ben riflettono lo stato di salute e creatività del gruppo.

A chiudere la strumentale “Solitude”, dove domina il basso di Banchero che tesse trame magiche e pregne di speranza quasi a dissolvere tanta oscurità.

Difficile trovare punti deboli in un disco come questo che è da annoverare tra le migliori uscite del 2023 in campo progressive.

Video intervista a cura di Vincenzo Salamina

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