Franco Simone, il cantautore dei sentimenti

Franco Simone, il cantautore dei sentimenti, ambasciatore della musica italiana nel mondo e da poco anche Cavaliere per meriti artistici

 

Franco Simone e Rita Cammarano - Callas - cover
Franco Simone e Rita Cammarano – Callas – cover

Uno dei grandi cantautori che il nostro paese può vantare, Franco Simone, autore di grandi capolavori come Respiro, Cara Droga, Fiume Grande, Gocce, Sogno della Galleria e di tanti altri meravigliosi brani conosciuti in tutto il mondo (come evidenziato dai dati di ascolto su Spotify). Un vero ambasciatore della musica italiana nel mondo e da poco anche Cavaliere per meriti artistici (titolo conferito dal Presidente della Repubblica).

Un’attività musicale sempre florida e che lo vede ancora oggi grande protagonista. Infatti, dal 1° dicembre, è disponibile in radio e nelle varie piattaforme digitali, Callas (etichetta Clodio Music) il brano inedito di Franco Simone e Rita Cammarano per ricordare La Divina a cento anni dalla sua nascita.

Una carriera partita da lontano e ricca di musica. Un viaggiatore che ha trovato nella musica il suo porto sicuro. Un cantautore di successo che è entrato nel cuore di diverse generazioni e di milioni di persone.

Franco Simone, l’artista che da oltre cinquant’anni emoziona il pubblico. Una vita dedicata alla musica e con grandissimi successi alle spalle. Una vita sempre di corsa, ma come sta?

Posso dire di stare bene, vivo con entusiasmo il mio lavoro e mi sembra di andare controcorrente. Più vado avanti e più amo il mio lavoro. Ogni giorno scopro nuovi aspetti, belli e intriganti. Più si conosce una cosa e più la si ama con il passare del tempo. Ho inoltre iniziato a capire che non siamo eterni, da un lato la trovo una considerazione triste, ma dall’altro la trovo ottimistica. Non essere eterni riesce a dare importanza alle cose che contano veramente nella vita.

Da poco è uscito il suo nuovo singolo dal titolo Callas, interpretato insieme al soprano Rita Cammarano, un omaggio alla Divina Maria Callas…

La Callas è stata la voce più bella che l’umanità abbia mai ascoltato. Quando si parla di Maria Callas, si deve parlare di qualcosa di gigantesco. Un personaggio unico nella storia, un genio al femminile. Il brano nasce dalla solitudine e dai pericoli del successo. Purtroppo il suo grande successo l’ha resa più sola che mai e io questo racconto. Lei ha vissuto le sue grandi tragedie, è stata capace di vestire i panni delle grandi eroine del melodramma, però non ha mai saputo essere serenamente Maria.

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Franco Simone (Foto by Niccolò Carosi)

La sua è una carriera ricca di premi, musica e soprattutto collaborazioni. Grandi artisti internazionali come appunto Miriam Hernandez e Rita Cammarano, solo per citare le ultime collaborazioni in ordine di uscita. Quanto sono stati importanti questi incontri per influenzare in modo positivo la sua musica?

Avere vicino delle persone che ti influenzano positivamente è fondamentale. Quando si è molto sensibili, anche i rapporti e le persone vicine ti possono influenzare. In questo momento, mi sento circondato da persone positive che mi stimolano e la conseguenza è questa mia grande produzione. Spesso in passato, per via della mia timidezza mi sono precluso grandi occasioni. All’inizio, non avevo una grande considerazione delle mie canzoni e ricordo che quando composi Cara Droga, la volevo dare a Loredana Bertè.

Alla fine però la feci io e dopo anni, quando ormai era un successo, glielo dissi alla Bertè e lei mi rispose: e bravo e perché non me l’hai data a me? Un’altra volta portai invece una canzone a Mina ed era anche piaciuta a lei e al suo team. Però, l’idea di avere a che fare con Mina mi schiacciava e non sono andato oltre. Non mi piace essere arrogante, ma a volte sarebbe stato utile in questo mondo. Sarà che quando sei sincero, non ti accorgi del valore esterno delle cose. Il confronto con gli altri fa capire che invece quelle cose hanno senso.

Amore per la musica e amore per il suo trasversale e internazionale pubblico. Una grande emozione per ogni artista.

È una cosa bellissima. Tuttavia, io cerco sempre di stabilire un rapporto paritario con il mio pubblico. Non amo il divismo e se mi fanno i complimenti cambio discorso. Mi piace sentirmi sullo stesso livello. Lì nasce la sconfitta della solitudine. Stare su un piedistallo invece ti porta a stare solo. L’incontro vero avviene solo quando c’è uno scambio paritario di emozioni.

Franco Simone e Rita Cammarano
Franco Simone e Rita Cammarano (Foto di Roberto Micoccio)

Tra gli incontri, anche quello con il Presidente della Repubblica. Una carriera vissuta sempre al massimo…

È stata una bellissima emozione. Per me è stato un momento di grande orgoglio e un grande attestato di stima.

Lei però è uno degli ambasciatori della musica italiana nel mondo. Un corso universitario americano l’ha anche indicato anche come uno dei nostri cantautori più rappresentativi, insieme a Domenico Modugno, Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè. Senza fare polemica, ma come mai il suo successo è più grande all’estero?

La differenza è stata solo nelle promozioni, per anni mi hanno considerato come uno che faceva solo canzonette leggere e romantiche. Mentre in Sudamerica ho avuto gente che mi ha ascoltato con più attenzione e con promozioni più serie.

Una carriera vasta e ricca di canzoni memorabili. C’è un momento che però ricorda con particolare affetto?

Sicuramente la vittoria a Castrocaro. Arrivavo da un piccolo paese del Salento e lì mi sono sentito amato e compreso. È stato un qualcosa di indimenticabile. Poi, sicuramente una grande emozione, l’ho vissuta nello scrivere la canzone Figlia. Perché ho sentito di essere riuscito ad esprimere tutto quello che pensavo e provavo per la creatura più importante della mia vita: mia figlia.

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Franco Simone

Lei è stato anche protagonista al Festival di Sanremo, ma le piacerebbe ritornare in gara?

Non mi sento a mio agio a Sanremo. Preferisco essere semplicemente uno spettatore. È chiaro che se mi chiamassero andrei, ma onestamente non fa parte dei miei progetti al momento. Ho partecipato due volte e non sono andato neanche tanto male, una volta con Fiume grande dove ho raggiunto anche ottimi risultati di vendita e un successo mondiale e poi ho partecipato con Ritratto, altro brano che ha raggiunto ottimi risultati. Posso dire che non mi è andata male con Sanremo. Guardando ad oggi, Amadeus ha fatto un grande lavoro con il festival e quest’anno ha scelto un super cast. Il mio Salento è rappresentato benissimo dallo straordinario talento di Diodato, dai meravigliosi Negramaro, da Emma e da Alessandra Amoroso.

In conclusione, possiamo definire la sua musica e la sua vita artistica come sincera?

Sicuramente! Anche se qualcuno dice che non è un grande pregio. Negli anni ho fatto bellissime interviste con Marco Liorni, Gigi Marzullo e Serena Bortone. In quei programmi è uscita una bellissima immagine di me e lì sono riuscito ad essere me stesso. Con tanta gente ho instaurato un buon feeling e anche questo mi fa essere più sincero. Spero che questo mio modo di essere arrivi sempre al pubblico.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

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