Franco Fasano, un autore “Fortissimo”

Franco Fasano ha fatto sognare, con le sue canzoni interpretate dai più celebri cantanti italiani, intere generazioni compresa la mia.

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Franco Fasano.

Parliamo  di Franco Fasano, autore e cantautore ligure, e firma preferita di Mina, Anna Oxa, Fausto Leali, Franco Califano e molti altri ancora.

L’incontro tra me e Franco sembra quello tra due amici di lunga data, grazie alla sua estrema cordialità e disponibilità nell’accogliere la mia curiosità di sapere il percorso della sua meravigliosa attività artistica.

La tua passione per la musica è nata grazie a quale evento o avvenimento che ti ha fatto innamorare di un mondo tanto affascinante come quello della composizione e dell’interpretazione?
Mio padre ha sempre fatto come professione il fotografo e quindi, abitando ad Alassio il Festival di Sanremo, per chi svolgeva questo tipo di lavoro, era un evento allettante. I primi anni della mia vita, grazie alle fotografie realizzate da mio padre ai diversi partecipanti, che hanno calcato il palco dell’Ariston, ammiravo le immagini del Festival a colori, quando ancora  in televisione si potevano vedere solo in bianco e nero. Da lì iniziò anche la  mia passione nell’ascoltare i cantanti e le canzoni di quegli anni, finché papà decise di regalarmi un organo musicale,  il Wilson, attraverso il quale riproducevo le canzoni che mi piacevano e dove ho fatto i primi passi per comporre le mie canzoncine. Avevo circa sette o otto anni.

Quindi il Festival di Sanremo fu galeotto per i tuoi inizi musicali?
Oltre al Festival direi che fu galeotta una piccola Polaroid che mi regalò sempre mio padre. Decise, seppur fossi ancora un bambino, di portarmi con lui ai successivi  festival, facendomi avere il pass per accedere ovunque, io e la mia Polaroid. Credo che nella storia del Festival di Sanremo non ci sia mai stato tra gli accreditati agli addetti ai lavori un fotografo di otto anni con la sua piccola Polaroid. Ero come una spugna e assimilavo tutte le sfumature musicali e non.

Qual è stato il tuo vero e primo  approccio con il mondo della discografia?
Crescendo, avevo messo in piedi un piccolo gruppo che si chiamava ‘’Bella età’’, composto da me, organo, tastiere e voce, Mauro Vero alle chitarre e Tortelli alla batteria. Nel 1976, sempre in occasione del Festival di Sanremo, andai col mio piccolo gruppo all’Hotel Ermitage a suonare nella hall. In quell’albergo alloggiavano diversi artisti in gara e autori. Mio padre si accorse che tra i tanti c’era in disparte ad ascoltarci Albertelli, uno degli autori in auge in quei tempi, e firma di tante canzoni di successo come ’’Zingara’’cantata da Iva Zanicchi,  o ‘’Non voglio mica la luna’’ grande successo di Fiordaliso. Albertelli si accorse delle mie potenzialità e diede a mio padre il suo biglietto da visita, con la promessa di contattarlo, quando io avessi raggiunto i diciotto anni previsti, visto che ero ancora minorenne.

La carriera di un artista è spesso caratterizzata e determinata anche da eventi ‘’non calcolati’’che possono risultare fondamentali  per cambiare in positivo la vita di un giovane artista che tenta di fare questa carriera. Anche per te è stato così?
Caro Alessio, è proprio come dici tu. Abitando ed essendo cresciuto ad Alassio, rinomata cittadina e meta turistica balneare sulla riviera ligure, i concorsi di bellezza nel periodo estivo, erano all’ordine del giorno. Proprio ad Alassio da tantissimi anni si elegge ‘’Miss Muretto’’e nel 1978 l’organizzatore mi chiese di scrivere una sigla- canzone per l’anniversario. Da lì a poco, quella canzone dal titolo ’’Splash’’, diventò la sigla del Giro Festival, uno degli eventi itineranti importanti di allora.

Sorridendo Franco mi dice che quel ‘’Splash’’ fu inconsapevolmente la chiave per aprire le porte di una carriera ricca di successi.

Perché proprio ‘’Splash’’ e in che modo?
La cassetta con registrata sopra quella canzone aveva scritto in penna sopra il titolo. Arrivò sulla scrivania di una firma importante tra gli autori, nonché produttore interno della casa discografica Durium. Il suo nome era Depsa. Le Edizioni di Peppino di Capri si chiamavano proprio come il titolo della mia canzone, e Depsa  l’ascoltò non sapendo minimamente che avrebbe sentito da lì a poco la mia canzone scritta da me. Gli piacque molto e mi fece contattare per propormi un contratto. Ero entrato nel giro che contava.

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Franco Fasano con Andrea Bocelli.

Nella tua carriera vedo oltre alla tua attività di autore di grandi successi e anche come cantautore, comprese le tue partecipazioni al Festival di Sanremo, un decennio dedicato alla composizione per bambini.
Si è verissimo. Ho scoperto la bellezza di scrivere canzoni per bambini. Ho iniziato a scrivere per lo Zecchino d’Oro e il mio primo brano ‘’Goccia dopo Goccia’’ e’ stata scelta dall’Unicef come canzone simbolo di questa  importante istituzione mondiale. Tante sono anche le sigle scritte per i cartoni animati e i maggiori successi cantati da Cristina D’avena come per esempio ‘’Piccoli problemi di cuore’’.

Ora quali altri progetti hai in cantiere per il futuro?
Io non ho masi smesso di fare l’autore e tantomeno di cantare le canzoni che ho scritto durante la mia attività live. Ho realizzato anche un’antologia che racchiude i brani principali di tutta la mia carriera discografica e di autore, dove ho richiamato tutti coloro che hanno contribuito in passato a valorizzare le mie canzoni con i loro arrangiamenti oltre che agli interpreti che senza di essi, tanti miei successi non avrebbero’ avuto voce ne tanta visibilità. Il progetto si intitola “Fortissimissimo’’ ed e’ affiancata anche da un’attività live.

Grazie Franco per la tua passione e il cuore che hai sempre messo nelle tue canzoni. Sei forte. Anzi: Fortissimissimo.

Articolo di Alessio De Bernardi.

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