Davide Gammon, con il nuovo singolo: “Più che aria”

Davide Gammon: “Più che aria” martedì 21 marzo è uscito il nuovo singolo dello psico cantautore

Davide Gammon
(Foto di C. Visentin)

Davide “Gammon” Scheriani è uno psicologo che da anni affianca la propria attività professionale a quella di musicista e cantautore in grado di inoltrarsi oltre la forma canzone, sfruttando la sua passione per il blues avanguardista e l’elettronica sperimentale e collaborando con artisti nazionali ed internazionali.

Attivo sin dagli Anni ’90 e costantemente alla ricerca di un connubio tra la propria attività di psicoterapeuta e quella di songwriter attento alla contemporaneità.

Dall’inizio del 2022 ha dato avvio sul proprio canale YouTube al format “PsicoParade”, in cui la presentazione di opere ed autori della storia del rock e del pop si interseca con la narrazione e divulgazione di idee del mondo della psicologia.

Dopo aver pubblicato 4 Ep autoprodotti e, a partire dall’anno scorso, una serie di singoli per Visory Suisse, episodi di un percorso musicale prodotto e realizzato da Lory Muratti all’interno del Laboratorio creativo the house of love, Davide torna oggi con un nuovo brano, che alterna intimismo cantautorale a pura energia rock: ecco quindi la sesta tappa di un viaggio musicale che vedrà l’artista presentare la sua recente produzione, un passo dopo l’altro, attraverso singoli episodi in uscita cadenzata nell’arco di questo 2022/23.

Martedì 21 marzo è uscito il nuovo singolo dello psico-cantautore Davide Gammon prodotto da Lory Muratti.

Una “song of faith and devotion” mossa da un intreccio di beat che piacerebbero a Dj Shadow oppure al nostrano Dardust: l’invito a partire, a lasciarsi andare per scoprire che quello che ci si lascia alle spalle è spesso soltanto la paura di scoprirsi diversi, nuovi.

Un altro messaggio che Gammon sembra inviare tanto a sé stesso quanto all’ascoltatore, mischiando il tono confidenziale delle strofe allo sfogo dei ritornelli.

Oggi Davide Gammon ci racconta il suo nuovo “intrigante” lavoro.

Dopo “L’ironia della sorte” con sonorità più immediate, ci sorprendi con uno brano che arriva in maniera meno diretta.  Com’ è nato questo brano?

A dire il vero, secondo Alessandro di Visory Suisse, l’etichetta che ha deciso di pubblicare questi miei singoli a partire dallo scorso anno, questo pezzo avrebbe dovuto essere il brano di lancio dell’intera operazione.

C’è molta elettronica e un’alternanza di atmosfere tra strofe e ritornelli che io penso possa scuotere particolarmente l’attenzione.

Di fatto, “L’ironia della sorte” ha ottenuto in un anno più di ventimila ascolti, una cifra per me più che soddisfacente. Speriamo che “Più che aria” possa bissare questi risultati, anche se si tratta di un brano decisamente diverso.

La tua casa, Il Circolone di Legnano e tua figlia Amelia erano presenti del video del tuo precedente singolo. Ora ci sei tu con la tua faccia. È uno sguardo verso te stesso o vuoi trasmettere un messaggio al mondo?

Credo che si tratti di entrambe le cose. “Più che aria” è un invito a partire, a lasciarsi alle spalle i debiti col passato per trovare nuove coordinate, orizzonti più ampi e ancora inesplorati.

Non a caso con il mio team abbiamo deciso di far uscire il brano in concomitanza con il solstizio di primavera, il momento in cui tutto si risveglia e prende nuove pieghe.

Tra le sue righe e nei suoi ritmi credo che si possa scorgere un messaggio tanto rivolto all’ascoltatore quanto a me stesso, come se mi fossi messo davanti a uno specchio che riflette un’immagine digitale (l’idea di copertina nasce inizialmente da un ritratto elaborato da un’intelligenza artificiale) eppure vivida.

“Suoni molto bassi quasi gravi come giro armonico e immancabili sonorità elettroniche”, cosa altro ci hai messo nel singolo visto che sei uno che sperimenta e non sei mai scontato?

Ti ringrazio per questo attento ascolto, che farà di certo molto piacere anche al mio produttore, Lory Muratti.

Abbiamo molto lavorato sul cantato e sulle ritmiche, cercando di ricreare un “ambiente” profondo e tridimensionale, sfruttando la spazialità dei riverberi e la sovrapposizione delle chitarre elettriche.

Le orchestrazioni sono poi un vero marchio di fabbrica per Lory e penso che anche in questo caso sia riuscito a rendere il lavoro particolarmente incisivo ed “emozionale”.

Davide Gammon
Davide Gammon (Foto di C. Visentin)

Hai in programma prossimamente dei live?

Ho diversi appuntamenti all’orizzonte e spero che i lettori siamo curiosi di assistere ai prossimi spettacoli, alquanto “non convenzionali”.

Il 6 aprile sarò con il Jama Trio alla libreria Ubik di Legnano per un reading/concerto sul Blues incentrato sulle opere di Stefano Benni.

Il 23 aprile invece proporrò un concerto pomeridiano corredato da un pranzo etnico presso il ristorante indiano “Da Sonia” di Vergiate.

Ho voglia di proporre la mia musica in contesti e situazioni inconsuete, in modo da poter offrire la possibilità di unire diverse forme di espressione artistica: musicale, letteraria, culinaria e altro ancora.

Inoltre, ormai un anno fa ho dato avvio alla pubblicazione sul mio canale YouTube di periodiche puntate del format “Psicoparade” che unisce le mie due più grandi passioni: musica e psicologia.

Sono quindi in arrivo nuovi video e spero davvero che il mio pubblico si estenda sempre più (come è capitato in questi mesi) e mi fornisca nuove ispirazioni per i miei contenuti.

Articolo a cura di Raffaele Specchia

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