Camilla Rinaldi: un brano fresco, innovativo e audace, proprio come lei

Abbiamo intervistato la giovane cantante di It’s not you, it’s me

Camilla Rinaldi

Camilla Rinaldi, 21 anni, cantante, attrice e ballerina, studia canto dal 2010 e danza classica, moderna, contemporanea e jazz da quando è bambina. Si è diplomata nel 2020 al Liceo Musicale con 100 e lode, dove ha studiato canto come primo strumento e pianoforte come secondo. Quest’anno ha partecipato al concorso “Una voce per San Marino“, con il suo inedito “It’s not you, it’s me”, piazzandosi prima in semifinale e poi nella semifinale di ripescaggio, tra più di mille iscritti.

Fresco, innovativo, audace e dalle sonorità pop segnate da una forte impronta dance, “It’s not you, it’s me” è il suo brano d’esordio e attraverso il suo timbro limpido e al contempo accattivante, regala alla canzone una personalità determinata che va a inserirsi in un contesto pop dal sapore internazionale. Una canzone che fa venir voglia di ballare sprigionando good vibes liberatorie così come liberatorio è il suo testo, come ci ha rivelato lei stessa.

 

Ciao Camilla è appena uscito il tuo singolo “It’s not you, it’s me”, un brano molto particolare?

È la canzone più ironica che ho scritto, parla di una persona che è molto attaccata a un’altra che invece vuole togliersela di dosso e lo fa in maniera ironica dicendo: “No, guarda non sei tu il problema, sono io”. Si tratta di un brano che ho scritto un po’ di tempo fa in italiano per poi tradurlo in inglese per “Una voce per San Marino“, concorso volto a scegliere un cantante che andrà a rappresentare San Marino all’Eurovision Song Contest. Hanno partecipato più di mille artisti ai casting e io sono molto contenta di essere stata scelta per le semifinali. Ho ricevuto anche dei complimenti da parte dei giurati che mi hanno spronato a continuare.

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Un brano “Made in Italy” ma dalla connotazione internazionale non solo per l’utilizzo della lingua inglese ma per il sound che strizza l’occhio alle armonie d’Oltreoceano: quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?

Per la canzone mi sono orientata sullo stile “dance”, anche se in realtà le altre mie canzoni sono più dark e si ispirano un po’ di più a Billie Eilish, se vogliamo fare un esempio. Se proprio devo essere sincera in tutta la mia carriera mi sono ispirata ad artiste come Beyoncé, Barbra Streisand e Whitney Houston, artiste che erano in qualche modo complete, sono sempre stata affascinata fin da bambina all’aspetto della Popstar, quindi di colei che canta, che recita, che si vede nei film: che è quello che vorrei fare io, avendo studiato danza, canto e recitazione. Vorrei riuscire a mettere insieme tutte queste cose e con il musical già l’ho fatto.

Sul tuo account Instagram abbiamo visto una tua foto davanti all’Ariston, cosa ci vuoi comunicare?

Avevo fatto i provini per Area Sanremo che permette di arrivare a Sanremo Giovani ed è stata una bellissima esperienza: conosci degli altri artisti pazzeschi che ti sanno dare tanto anche se parli con loro per due minuti. L’ho fatto per due anni consecutivi, è difficilissimo arrivare a Sanremo Giovani perché i fattori in gioco sono tanti. Era la prima volta, prima di San Marino, che mi sono un po’ messa in gioco. Ho postato la foto perché è stata un’esperienza bellissima: ho visto l’Ariston, ho sognato in grande…

Che rapporto hai con i Talent?

Ci sono opinioni contrastanti, alcuni amici che fanno il mio lavoro hanno provato a partecipare, però io sto aspettando di avere un buon numero di pezzi pronti e anche un’idea precisa di quello che voglio essere io e di ciò che voglio mostrare agli altri. Un’idea che sto costruendo negli ultimi tempi ma voglio aspettare ancora un attimo per avere maggiore chiarezza.

Tu sei attrice, danzatrice e cantante su quale ambito investirai in futuro?

Ora come ora sul canto, sulla musica sicuramente. e una cosa piuttosto recente che io abbia iniziato a scrivere canzoni, ho cominciato con la quarantena e ho visto che mi veniva facile, in più ho trovato un team che mi ha saputo valorizzare, perché sono una persona precisa: io porto una mia idea e ho bisogno di una persona che riesca a migliorarla e in questo Nicolò Spinatelli ed Elia Martorini mi stanno aiutando molto.

Lasciaci con qualche chicca sul tuo futuro…

Tra qualche settimana uscirà la versione in italiano, che è quella originale, di “It’s not you, it’s me”: lingua diversa, ma il significato è quello, sempre molto ironico. Ho tanti pezzi pronti da fare uscire prossimamente e poi qualche concorso perché quello di San Marino è stata un’esperienza bellissima.

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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