Domenica 24 luglio è stata inaugurata una nuova edizione del calabrese Armonied’ArteFestival all’interno della splendida cornice del Parco Archeologico Scolacium (Via Scylletion, Roccelletta di Borgia – Catanzaro), luogo di straordinaria suggestione paesaggistica e importante valore monumentale.

ArmoniedArteFestival-2016Armonied’ArteFestival nasce con lo scopo di perseguire, attraverso qualità e innovazione, l’integrazione di attori e settori per una strategia di sviluppo culturale sostenibile. Un Festival che avverte tutta la responsabilità di un ruolo attivamente culturale che guarda all’Arte anche come strumento strategico di dialogo, confronto e sviluppo sociale. Oltre che con gli spettacoli, con le tante attività collaterali (incontri di parola, visite teatralizzate del parco, degustazioni, stage, premi, promozioni e pacchetti con la filiera turistica) si pone quindi come attrattore vero, di profilo alto e di grande energia propulsiva per la terra di Calabria.

Questa nuova edizione del festival sarà caratterizzata da diversi percorsi tematici, detti “focus”, ognuno rappresentato da uno specifico colore, con tante esclusive e nuove produzioni originali.

I focus in programma sono sette e le tematiche trattate in ognuno di essi sono le seguenti: Divertissement & Art (focus giallo), Sound internazionale (focus blu), Terre del sud, terre del mediterraneo (focus verde), Scolacium guarda al mondo – interculturalità e tematiche sociali (focus rosso), Calabriad’arte&Entertainment (focus arancio), Grandi uomini e grandi azioni/anniversari e ricorrenze (focus viola), Pitagora (focus marrone).

Dopo l’appuntamento inaugurale del 24 luglio (focus giallo) con Carmen, balletto in due atti sulla celeberrima opera di Bizet con le scintillanti coreografie di Fredy Franzutti e la partecipazione del Balletto del Sud, protagonista nello scenario della migliore danza italiana, si proseguirà il 30 luglio (focus blu) con John Abercrombie Quartet, che vedrà sul palco i fuoriclasse del jazz John Abercrombie alla chitarra, Joey Baron alla batteria, Marc Copland al pianoforte e Drew Gress al basso.

Il 7 agosto (focus verde) sarà la volta dell’onnivoro Stefano Bollani che salirà sul palco con un quartetto atipico per il sorprendente progetto dedicato alla canzone napoletana di ogni tempo, Napoli Trip. Il 13 agosto (focus rosso) la suggestiva location del Parco Scolacium sarà impreziosita dalla presenza della Etoile Svetlana Zacharova, una delle più grandi ballerine viventi, accompagnata sul palco dal marito, Vadim Repin, violinista del calibro internazionale, e da etoile del Bolshoi di Mosca, del Marijnsky di San Pietroburgo, del Royal Ballet Opera House Covent Garden di Londra e dall’Orchestra da Camera del Teatro di San Carlo di Napoli. Il 20 agosto (focus rosso) andrà in scena invece l’inedito spettacolo Francesco e il Sultano (produzione originale di Armonied’ArteFestival), di Francesco Brancatella, dedicato a Suso Cecchi D’Amico e Franco Zeffirelli, autori di un soggetto inedito proprio sull’incontro tra S.Francesco e il Sultano d’Egitto a cui si è ispirato Brancatella. La regia e le coreografie sono a firma di Micha von Hoecke, affiancato da Lorenzo D’Amico De Carvalho, e tra gli interpreti invece si annoverano i nomi di Alessio Boni, Mariano Rigillo e Edoardo Siravo.

ArmoniedArteFestivalI due tributi alle gigantesche figure di Shakespeare e Pitagora, saranno rispettivamente il 23 e il 26 agosto. In occasione dei 400 anni dalla morte del drammaturgo inglese, infatti, il 23 agosto (focus viola) Dante Antonelli porterà in scena Shakespeare sonetti, con una residenza artistica curata dalla stessa Fondazione Armonie d’Arte. Mentre, il 26 agosto (focus marrone) sarà la volta di Pitagora – la nascita di un uomo nuovo, ideato e interpretato da Roberto “Kirtan” Romagnoli: un viaggio molto particolare che guiderà il pubblico dentro verità e incertezze di una figura che continua a stupire per l’alone misterioso racchiuso nella sua breve esistenza.

Appuntamento finale fissato per il 10 settembre (focus arancio), giornata interamente dedicata a tutti gli artisti della regione a cui verrà offerta l’opportunità di un palcoscenico come Scolacium ed il suo Festival.

Musica361 ha intervistato Chiara Giordano, direttore artistico che ha raccontato approfonditamente a tutti i nostri lettori questo importante progetto.

Il Parco archeologico Scolacium che ruolo gioca per la crescita di Armonied’ArteFestival ? Mi racconta di questo luogo per chi ancora non ha avuto la fortuna di visitarlo?
Il parco archeologico Scolacium è un sito del MiBACT, Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e sorge su un’area vicino al capoluogo di regione Catanzaro. Si erge su una collina lieve di fronte ad una spiaggia ionica bianca a 200 metri in linea d’aria ed ha il vantaggio straordinario di essere a 15 minuti da una strada di veloce percorrenza dal principale snodo aereo portuale ferroviario e autostradale della Calabria (Lamezia Terme).
Il sito è straordinariamente suggestivo per due motivi: intanto racconta della Skylletion Magnum Greca, della Colonia Scolacium romana e ha anche una abbazia normanna che  testimonia la presenza importante dei normanni nel meridione.
Una storia importante quella raccontata da questo luogo, ma la fascinazione è proprio la dimensione del sito che è all’interno di un uliveto secolare. L’obiettivo è di costruire un polmone culturale attrattivo che possa dare l’immagine di una terra positiva e efficiente che nella cultura trova il meglio di sé da raccontare.

Questa nuova edizione del Festival sarà caratterizzata da diversi percorsi tematici, detti “focus”, ognuno rappresentato da uno specifico colore, con tante esclusive e nuove produzioni originali.  Come si è arrivati a questa interessante e originale idea?
Da sempre questo Festival nel concetto di armonie delle arti interseca stile e linguaggi diversi in un concetto più alto di bellezza: estetica e artistica. Mi ero resa conto che poteva non essere chiaro il messaggio e ho voluto fornire un impegno in più da parte del Festival in una sorta di linea editoriale più forte da parte della direzione artistica. Ho pensato che un Festival del Sud deve assolutamente essere nel dibattito nazionale e quindi desidera impegnarsi su delle tematiche che riteniamo per questa terra  di assoluto valore. Strutturare il programma in focus tematici ognuno con un colore specifico ritengo sia un modo carino per attirare l’attenzione su dei temi di interesse che per noi sono prioritari.

C’è un filo conduttore che lega ogni focus tematico?
In realtà appaiono tematiche indipendenti, però il filo è di per se la volontà di riflettere su questioni fondative per il Sud. C’è bisogno di portare la Calabria nel mondo così da poter raccontare cosa c’è di bello in questa terra. I Focus sono tutti animati da una avvertita esigenza di rappresentare e partecipare ad un contesto culturale internazionale.

Durante la rassegna ci saranno altri progetti speciali tra cui visite guidate teatrali, degustazioni d’epoca, conferenze, proiezioni e molto altro. Così come offerte dedicate, pacchetti turistici e servizi all’utenza.  Mi può approfondire questi progetti?
Si tratta di percorsi serali di visita nel parco effettuate da un attore con dei musicisti su delle tematiche particolari della mitologia classica del mondo medioevale. Un repertorio particolarissimo con una dimensione e narrazione emozionale oltre che informativa, il tutto accompagnato da “aperitivi d’epoca” proprio perché cultura, arte e food creano un’offerta integrata per una dimensione di benessere a tutto campo.

Domenica 24 luglio con “Carmen”, inaugurazione, un grande balletto di apertura del festival?
Ho inserito questo balletto perché, a fronte di un personaggio ed eroina senza tempo come Carmen, la produzione è comunque sfavillante, colorata con ricchissimi costumi che secondo me ben sta per inaugurare un festival estivo. Carmen appare coloratissima e spero che questa vitalità animi tutta l’estate di Armonied’ArteFestival del parco Scolacium.

Intervista a Cecile, una “black italian” per di più con una canzone dal titolo N.E.G.R.A., un brano che ha parlato di discriminazione a ritmo di hip hop che ha suscitato grande curiosità.

Intervista-Cecile
Cecile Vanessa Ngo Noug, in arte Cecile.

Cecile Vanessa Ngo Noug ha 21 anni, è nata a Roma e con la sua voce ruvida, molto rhythm’n’blues, unita ad una forte personalità, ha conquistato il palco dell’Ariston di Sanremo. La musica è la sua passione, insieme al basket che l’ha portata a disputare stagioni ad altissimo livello in Italia e negli Stati Uniti. Dopo l’esperienza di Sanremo con N.E.G.R.A. e il secondo singolo 3D, Cecile è tornata con un pezzo estivo dal titolo AfroFunk.

Musica361 l’ha incontrata e ha scambiato quattro chiacchiere a con lei.

Partiamo da quello che è stato il dopo Sanremo com’è andata?
C’è voluto molto tempo per riprendermi. Subito terminata la settimana sanremese ho avuto il classico calo dell’adrenalina che avviene dopo aver calcato un palco così importante. Il 4 Marzo è uscito il mio album N.E.G.R.A in tutti i digital stores e in supporto fisico e, per me, aver fatto un disco è stata grandissima soddisfazione.

Parliamo del tuo album N.E.G.R.A, stai facendo un tour estivo?
Diciamo che ho alcune date nella metà di Luglio ed Agosto. Sarò a Fregene il 7 Luglio e farò un piccolo concerto al Gay village di Roma dove in passato ho fatto la vocalist. Abbiamo girato il video di N.E.G.R.A sia in inglese sia in francese e cercheremo di cavalcare l’estero, perlomeno l’Europa con il singolo.

Gli altri brani del tuo album di cosa parlano? C’è un filo conduttore che li lega tutti?
Un filo conduttore c’è anche se sarebbe difficile da spiegare. Tutto riguarda me personalmente. Io cerco di dare ciò che è mio agli altri. Con N.E.G.R.A l’ho fatto moltissimo perché ho parlato di una mia storia personale. Anche in tantissimi altri brani parlo di molte cose che vedo tutti i giorni nella mia vita. Per esempio il primo brano del mio album si chiama Basta cazzate ed è un brano che mette in chiaro ciò che sono io e ciò che vedo. Il mio disco è un progetto variegato perché ci sono generi diversi come l’elettronica R&b e la dub. Ho cercato di mischiare tante cose perché sono una persona ecclettica; non ho un genere mio particolare e non mi ispiro a nessuno. Cerco di personalizzare tutto, infatti il mio album ha, se così si può dire, dei suoni internazionali.

I brani come li concepisci?  Quando nascono e come li metti su carta? Quali sono le azioni di composizione dei tuoi lavori?
La maggiore parte dei miei brani sono stati scritti dal mio produttore Lorenzo Lombardi Dallamano che è una sorta di co-autore. Io e lui siamo molto fraterni, andiamo di pari passo con i nostri gusti musicali, siamo molto di ‘’pancia’’ e il fatto che è anche il mio manager mi aiuta molto. L’ispirazione in N.E.G.R.A è venuta da una semplicissima chiacchierata che abbiamo fatto noi due in studio e la cosa forte è stata che Lorenzo si è dimostrato molto bravo a scrivere qualcosa che ho sentito cucito sulla mia pelle. Io mi sono sentita parte di tutto quello che scriveva e quando abbiamo creato la musica il seguito è stato straordinario.

Cosa ti ha dato Sanremo?
Sanremo sicuramente mi ha dato la possibilità di crescere tantissimo; mi sono ritrovata in un gruppo di giovani che sembrava una classe delle medie. Eravamo molto uniti. Avendo giocato a pallacanestro ho interiorizzato i valori del gioco di squadra. Quando sono andata a Sanremo non c’era assolutamente competizione, ero molto tranquilla anche se avevo paura dell’esibizione, ma sapevo di sfidarmi con degli amici. In particolare ho legato molto con Chiara dello Iacovo, però tutti quanti sono stati amici.

La tua popolarità la stai vivendo per strada? Quali sono i luoghi dove sei riconosciuta?
A parte nel condominio di casa mia che mi fermano le signore, amiche di mia nonna? (ride). Scherzo, comunque capita che vado in giro e i ragazzi mi fermano e questo mi fa molto piacere perché vuol dire che il pubblico di Sanremo è anche giovane.

Valutereste di nuovo con la tua produzione una nuova partecipazione a Sanremo?
Guarda ti dico un segreto, io se ritorno a Sanremo vado li per vincere. Diciamo forse sì, sarebbe una bella occasione, non nel Sanremo giovani. Se riuscissi a lavorare bene quest’estate sicuramente proverei a candidarmi per i big.

Cecile-Vanessa-Ngo-NougSogni del cassetto al di fuori di Sanremo?
Io sto studiando in un’accademia di cinema e teatro a Roma. Il mio sogno sarebbe quello di diventare un’attrice, sto cercando di prendere un borsa di studio e andare ad Hollywood a Los Angeles per fare un workshop intensivo nelle vesti di attrice. Recitare in inglese è qualcosa che mi libera tantissimo.

Stai pensando quindi anche ad una internazionalizzazione dei tuoi progetti?
Sì sarebbe bello. Ho fatto un disco anche in francese e inglese oltreché in italiano e sarebbe bello poter varcare la soglia dell’altra parte del mondo. È sempre tutto un sogno, ma se ci si impegna si può ottenere qualcosina di quello che si vuole. Mi piacerebbe moltissimo viaggiare e portare la mia musica fuori dai confini italiani.

La Cecile artistica quando ha scoperto la propria arte ? È nata già da bambina?
Ho iniziato a tre anni quando mia mamma mi regalò una pianola. Poi successivamente ricevetti un pianoforte. Alle medie esisteva la sezione musicale e ho scelto di imparare a suonare il violino vincendo anche alcuni premi. Ora il violino elettrico che si sente nei miei pezzi è eseguito da me. Il canto invece è un dono che ho ricevuto da mia madre perché da piccola mi  cantava le canzoni dei grandi della musica come Celine Dion e Michael Jackson.

Nel tuo album qual è il tuo pezzo preferito?
Da 3 con Piotta perché è molto leggero come lo stesso AfroFunky che è il terzo singolo. Anche a Never Never sono  molto affezionata per un motivo molto personale.

Ad un passo (Baciami) è il nuovo singolo di Roberta Bonanno, seconda classificata di Amici di Maria De Filippi, settima edizione.

Roberta Bonanno torna sulla scena musicale con "Ad un passo da noi (Baciami)"

Il nuovo brano è un racconto “a rallentatore” di tutti i pensieri e le sensazioni che si provano pochi istanti prima che scatti un bacio. Istanti vissuti attraverso la prospettiva di una donna che desidera che il suo momento arrivi.

Il singolo sarà il primo estratto di un più ampio progetto in lavorazione. Si tratterà di un disco dalla fisionomia sonora eclettica che spazierà dall’elettronica al folk fino ad arrivare a delle intime ballate. Il filo conduttore sarà rappresentato dal coraggio, espresso sempre in chiave positiva attraverso i testi ma anche tramite la sempre più matura personalità interpretativa di Roberta.

Il suo nuovo singolo è prodotto e pubblicato con Advice Music ed è attualmente in rotazione radiofonica oltre che in vendita sui principali digitalstores.

Musica 361 ha avuto il piacere di incontrare Roberta che ha raccontato il suo progetto discografico con la sua immancabile energia e positività musicale.

Ad un passo (Baciami) è il tuo nuovo singolo uscito il 31 maggio, mi racconti come nasce questo singolo?
Nasce dal lavoro di un team che è quello composto da Alberto Boi e Carlo Delor della mia etichetta Advice music e dall’incontro con Fabio Vaccaro che è l’autore del pezzo. Insieme abbiamo lavorato sia su questo singolo sia su tutto un lavoro molto più ampio. Così è nata una collaborazione a 360° condivisa sotto tutti i punti di vista. Il testo è apparentemente semplice, parla di una cosa di tutti i giorni affrontata però dal punto di vista di una donna che sa quello che vuole: ottenere un bacio. Una donna coraggiosa che rappresenta me in questo momento storico; sono cresciuta e crescendo tutto quello che è la mia vita si apre a forme diverse. Anche dal punto di vista musicale abbiamo scelto un arrangiamento coraggioso: pop con influenze techno. Abbiamo voluto sperimentare ed è stato un lavoro studiato in ogni minimo particolare e dettaglio.

Baciami è un racconto “a rallentatore” di tutti i pensieri e le sensazioni che si provano pochi istanti prima che scatti un bacio. Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Il bacio è una delle cose più belle che si possono condividere con una persona. Un bacio dato ad un marito, al proprio compagno/a e anche, perché no, quei  baci che molti giovani si scambiano durante le estati. Bisogna trovare il coraggio di baciare e spesso non sono gli uomini a farlo, ma sono le donne che prendono l’iniziativa e ottengono quello che vogliono. Voglio trasmettere il senso del coraggio, del non perdere il tempo, anche in queste cose il tempoè prezioso e c’è il rischio di perdere un’emozione che vale la pena di essere vissuta.

Roberta-Bonanno-Ad-un-passoBaciami è il primo tassello di un progetto al quale stai lavorando. Mi puoi dire qualcosa al riguardo?
Posso dire che verrà fuori il senso del coraggio non solo fisico del volere un bacio, ma anche il coraggio di saper continuare, di sapersi rimboccare le maniche e andare avanti seguendo quella che per ognuno è la propria passione. Tutto sotto una chiave positiva perché la positività fa parte della mia vita adesso. Il fatto di avere una nuova produzione, una nuova esposizione, il fatto di poter rigodere della musica sia nei live che nei concerti ma anche in studio, è tutto un miscuglio di sensazioni positive ed è questo che riporterò nei miei pezzi. Dal punto di vista testuale e musicale saranno rappresentati tutti i vari colori che mi caratterizzano come persona. L’album sarà fatto anche di sperimentazioni musicali, non ci sarà niente di scontato, ogni canzone sarà un mondo da scoprire.

Noi ci chiamiamo Musica361 e ci piace raccontare ogni artista a 360°+1. Per questo ti chiedo come nasce la tua passione per il fitness?  Ci racconti anche il tuo amore incondizionato per i cani?
Per quanto riguarda il fitness ti posso dire che è come se fosse un lavoro su di me, il nostro corpo è uno strumento e cerco sempre di usarlo nel migliore dei modi e questo comprende anche l’alimentazione. Invece una cosa che fa benissimo al mio cervello, ma soprattutto al mio cuore sono gli animali. Ho una particolare passione per i cani, ne ho due ed è come se fossero dei figli per me. Ti danno un amore disinteressato senza chiederti nulla in cambio.

Roberta tu hai partecipato ad ‘’Amici’’ 7. Allo stato attuale qual è il tuo giudizio sull’evoluzione dei talent?
L’evoluzione è stata tanta. Il talent al quale ho partecipato era una scuola formativa. Cominciavamo alle 9 del mattino fino alle 7 di sera. Questo comportava lo studio del pezzo, della teoria musicale, della danza, recitazione e dizione. Adesso sono dell’idea che partecipare ad un talent serve sempre, ma bisogna tener conto che questo è un lavoro e che se vuoi andare oltre devi avere uno staff che crede in te, la voglia e la passione. È una grande opportunità, ma non è l’inizio né la fine di nulla.

Progetti per l’estate?
Innanzitutto sarò in studio a completare l’album e poi sarò in giro per l’Italia. Ci tengo a dire di guardare i miei social (www.robertabonanno.com) perché è lì che aggiorno e posto gli eventi ai quali parteciperò.

Grazie Roberta, buona fortuna!

Lene, all’anagrafe Elena Ruscitto, è una cantautrice milanese, polistrumentista. Splendida voce e tanta energia.

Ring-Lene

Si è cimentata nello studio del Jazz; ha suonato e cantato per anni come leader della Lene Soul Band e insegna pianoforte. È uscito finalmente il suo primo disco d’inediti tutto italiano dal titolo Ring, disponibile in formato fisico e in tutte le piattaforme digitali.

Ring appartiene al genere Pop, ma è contaminato da sonorità molto diverse dal classico pop italiano a cui siamo abituati: contemporary/adult pop.

Musica 361 ha avuto il piacere di incontrare Lene che ha raccontato per tutti i nostri lettori il suo progetto musicale.

Lene, ho letto che per te Ring ha diversi significati. Mi racconti come nasce questo progetto?
Questo progetto nasce dall’unione tra il mio bagaglio di canzoni e l’incontro con altri due autori: Theo Querel e Raffaella Riva con cui è nata una forte sintonia a livello compositivo. L’album quindi contiene sia i miei brani storici, sia quelli più “maturi” scritti insieme a loro. Poi con Theo Querel, che è anche arrangiatore, abbiamo deciso di dare un certo tipo di sound al disco, più simile a quello del pop internazionale.
Ring ha diversi significati, sì. Proprio perché comprende tutti questi brani, scritti anche in età diverse e nel corso degli anni. Prima di tutto il “ring” è un luogo in cui si lotta. So che è banale, ma ho lottato davvero tanto ed ho fatto fatica per arrivare a realizzare questo che è il mio primo disco. Ma “ring” significa anche “anello”, è qualcosa di circolare, che non finisce mai ma che allo stesso tempo è sempre in divenire, come mi sento io oggi. Significa anche “trillo”, “suono”. Insomma mi è sembrata la parola adatta a contenere questo lavoro che in fin dei conti racconta un percorso.

Nei tuoi testi parli e racconti di temi profondi, legati all’interiorità e al confronto con le proprie passioni facendo ricorso a una simbologia molto personale. Mi racconti di più del perché di questa scelta?
Non è propriamente una scelta razionale. Diciamo che questo è il mio modo di esprimermi. Mi sono sempre espressa cosi, raccontando quello che sentivo e che andava al di là di ciò che si vede con gli occhi. Ho una tendenza all’introspezione. Poi, chiaramente, nel disco ci sono diversi temi, dalla descrizione di luoghi (come tutti a Milano e Q.S.C.) al richiamo a situazioni di vita notturna (Club). Tutto questo raccontato certamente attraverso emozioni interiori e profonde e, mi permetto di dire anche, estremamente femminili.

Ring, l'album di esordio di Lene, è una somma di energia e vitalitàTi lusinga l’accostamento con il pop di Lana Del Rey o l’elettropompa di Greg Kurstin e Sia? Sono artisti che senti vicino musicalmente parlando?
Si, molto. Soprattutto Lana Del Rey. Quando ho sentito Born To Die (il suo album di debutto), la prima volta sono rimasta talmente affascinata che ho tenuto il disco in macchina per un anno intero! Mi piacevano soprattutto le atmosfere e il perfetto lavoro di produzione che era stato fatto. Lo trovavo assolutamente moderno e in linea con quello che il mondo stava vivendo in quel momento.Anche Sia mi piace molto, soprattutto per la sua storia. Perché anche lei è una che ha lottato tanto. Diciamo che queste sono le due artiste di riferimento per Ring, ma il mio sentire si allarga sempre, e sono sempre in cerca di nuove sonorità, quindi non escludo che il mio prossimo album possa essere diverso!

Quanto è importante per te nella musica di ora e che verrà cercare sempre delle “contaminazioni” ed esplorare nuovi stili?
Sono sempre in divenire, soprattutto per quanto riguarda gli ascolti. Diciamo che il mio obiettivo è cercare sempre di fare qualcosa di moderno. Amo il passato, ho cantato jazz e soul per una vita, ma nel momento in cui mi metto a scrivere e creare qualcosa di nuovo cerco sempre di fare in modo che il passato sia solo un’ispirazione e non mi svii dal presente e da quello che il mondo e l’ambiente mi raccontano in questo preciso istante.

Ci sono artisti a cui ti ispiri e che guardi per delle eventuali collaborazioni future?
Mi piacerebbe collaborare con Battiato nella scena italiana. Gli Alt-J per quella internazionale.E anche Woodkid.

Come nasce la collaborazione con la tua band?
Per quanto riguarda il live, ho messo insieme la band che più mi sembrava idonea a questo tipo di progetto. Sono tutti amici e in questo periodo di prove siamo diventati ancora più amici, tanto da trovarci un nome, “Lene and the Porners”. Paco Martucci alla chitarra, Jacopo Mazza alle tastiere e cori, Dario Jacuzzi al basso e Riccardo Preda alla batteria. Ho scelto di non avere turnisti che cambiano ma sempre gli stessi musicisti. E infatti i Porners potranno essere soltanto loro!

Quali sono i progetti per questa estate e per il futuro?
Migliorare la nostra performance live e continuare a scrivere, come abbiamo già iniziato, i pezzi per il prossimo album. Abbiamo intenzione di fare a breve una vacanza/sessione creativa in un posto dalla natura splendida, siamo convinti che darà ottimi frutti. Stiamo inoltre producendo una serie di videoclip dei brani tratti dall’album: ci piacerebbe idealmente fare un video per ogni brano. Speriamo di riuscirci!

Good Luck Lene!

Label Copy:

  1. Amabile
  2. Chilometri
  3. Q.S.C.
  4. Club
  5. (La Ville) Lumière
  6. Come tutti a Milano
  7. In fondo al film
  8. I sogni non crollano
  9. Sotterranea
  10. Circa d’Aprile
  11. Tropico del ghiaccio.

Viola Valentino torna nelle radio italiane e in digital download con la rivisitazione electro/pop de La bambola, storico successo di Patty Pravo.

Viola Valentino canta La bambola
Viola Valentino canta La bambola (Foto © Uff. stampa).

Una scelta molto particolare, quella di Viola Valentino di rivisitare lo storico successo di Patty Pravo La bambola, visto che proprio l’ex marito Riccardo Fogli lasciò la Valentino in concomitanza con l’uscita anche dal gruppo dei Pooh, per la Pravo, per poi ritornare con lei dopo un anno e otto mesi.

La canzone è accompagnata da un videoclip, dove Viola si trasforma in due bambole cattive e appariscenti, come se l’artista fuggisse da se stessa.

Musica361 ha sentito Viola che ha spiegato così la sua scelta: «Rappresenta un omaggio all’artista Patty Pravo, persona che mi piacerebbe anche conoscere. Sono trent’anni anni che vengo intervistata dai media come se io ce l’avessi con lei per quello che è successo in passato. La realtà è invece che è un’artista che stimo. Eravamo ragazzi ed ero sicura che Riccardo sarebbe tornato da me. Stanca di questa domanda continua, ho voluto omaggiare questa grande cantante italiana. A fine agosto 2015 per caso durante un mio concerto a Inzago (Mi) il fonico mise come sottofondo La bambola e mi è venuta quest’idea per poi abbandonarla. Mi è tornata in mente a ottobre dello stesso anno, quando due videomaker, Simone Onorante e Marco Bezzi, si sono messi in contatto con me per realizzare un video. Perché non fare proprio il successo di Patty Pravo? L’idea è stata approvata anche dalla produzione. Io ero ignara che i Pooh sarebbero tornati insieme con una “reunion” e che avrebbero fatto dei concerti e Sanremo. È nato tutto prima quindi. Niente comunque succede per caso nella vita

Viola-Valentino-La-BambolaUna canzone che Viola vorrebbe diventasse un successo dance, da suonare nei club e nelle discoteche italiane, per far innamorare e ballare i giovani in questa estate 2016.

Questo singolo è l’anteprima del disco live che uscirà in autunno e sarà, come racconta Viola, un omaggio a quei fan che non possono venire al concerto perché sono lontani; un progetto in cui sarà inserito il brano La bambola insieme ad un altro inedito che si chiamerà Ti amo troppo che parlerà della violenza sulle donne.

Buona fortuna Viola.

Shara: intervista a Musica361 della cantautrice campana. Ecco cosa ci ha raccontato del suo progetto discografico.

Shara-intervista-Vento-del-sudSi intitola Vento del Sud il progetto discografico di Shara, cantautrice campana che ha il Sud nel cuore. L’amore di questa artista per la sua terra prende vita in questo album, il cui titolo indica un chiaro intento, quello di valorizzare la propria terra e le proprie origini.

«Parlare delle mie radici è stato per me un voler dare voce al Sud raccontandolo attraverso la musica che mi vive dentro. racconta Shara del singolo Vento del Sud – Le immagini collegate a questo progetto e i luoghi scelti come sfondo dei miei videoclip sono esattamente ciò che i miei occhi vedono quando guardo questa terra. Volevo far sentire a tutti quelli che non conoscono questi luoghi magici e meravigliosi qual è la musica che questi posti inspirano all’anima e cosa devono vedere i loro occhi quando guardano il mio Sud».

Come nasce l’idea di questo progetto musicale e cosa vuoi mettere in luce attraverso la tua musica?
Questo progetto e un po’ figlio del Terronian Project che mira a valorizzare tutte quelle che sono le eccellenze presenti nel Sud Italia. È un progetto che ha avuto vita verso la fine del 2011. Il Terronian Festival è stata la prima manifestazione legata a questo progetto e per quest’ultima ho scritto due brani che poi ho inserito in questo mio ultimo lavoro discografico Vento del Sud. Il singolo Vento del Sud ha dato appunto nome all’intero EP e il messaggio che tutti i brani portano è quello di vedere un popolo unito che riconosce al Sud Italia l’eccellenza e il potenziale attraverso il quale poter dare una forza maggiore all’economia. La valorizzazione di un territorio può portare ricchezza all’intero Paese. Questo è un progetto positivo, di speranza, che mira a capovolgere le situazioni negative presenti al Sud. Il “vento” di cui parlo sta a simboleggiare il cambiamento.

Shara-intervista-Musica361
Shara presenta “Vento del sud” il suo album.

Se ti dovessi chiedere qual è la vera magia e il principale punto di forza della tua terra, tu cosa mi risponderesti?
Noi siamo un popolo di sognatori, viviamo nella speranza che le cose il giorno dopo possano essere migliori. Io sono napoletana e ti posso dire con certezza che la gente di Napoli si affida al miracolo, non a caso abbiamo San Gennaro come simbolo di questa nostra essenza. Siamo un popolo che non si arrende, che sogna un futuro migliore, a dispetto di ogni circostanza.

In Vento del Sud c’è un brano a cui ti senti più legata?
Il brano a cui mi sento più legata è Infinito sei in quanto è un brano che ho dedicato a mio papà che non c’è più. Non a caso è proprio a lui che ho dedicato l’intero lavoro.

Nella canzone Guardastelle parli di una persona che è stata un punto di riferimento per te.
Guardastelle è il famosissimo brano di Bungaro che ha portato a Sanremo nel 2004 e per me lui rappresenta un grande artista del Sud e grande autore. Ho scelto uno degli esponenti del Sud che scrive dal profondo dell’anima che ho omaggiato all’interno del mio disco.

Quali sono gli artisti che guardi per un’eventuale futura collaborazione?
Sono diversi gli artisti a cui guardo.  Miro alla musica internazionale perché ho background anglosassone, ma come artisti del nostro territorio italiano mi piacciono molto Renato Zero ed Elisa.

Progetti estivi?
Il 10 Giugno parteciperò a “Striando, il Festival che fa bene”. Farò date in giro per il Sud Italia e a breve partirà in tv il mio speciale di tre puntate dedicato a Vento del Sud trasmesso da un’emittente che raggiungerà Campania, Puglia, Basilicata, parte della Calabria e basso Lazio.

La tracklist di Vento del Sud (distribuzione digitale Bit&Sound Music):

01. Giorno;
02. Il bacio del risveglio;
03. Vento del Sud;
04. Infinito sei;
05. Guardastelle (personalissimo omaggio di Shara ad un grande cantautore del Meridione italiano, Bungaro);
06. Dia.

Piero Salvatori presenta Flyaway, una raccolta di 16 piccoli racconti musicali.

Piero-Salvatori-presenta-Flyaway
Piero Salvatori.

Il 30 maggio scorso, alla libreria Feltrinelli di Milano in piazza Piemonte, il polistrumentista, performer e compositore Piero Salvatori ha presentato il suo nuovo disco ‘’Flyaway’’. Musica361 c’era ed ha assistito ad un emozionante e unico showcase dove Piero ha alternato violoncello e pianoforte trasmettendo al pubblico presente tutto l’amore, le emozioni e le storie di vita presenti nel suo album.

Flyaway è una raccolta di 16 piccoli racconti musicali nati da ricordi, pennellate impressionistiche, rapporti umani forti, privati, e inizia con i bambini, a ricordare l’importante e lunga esperienza che Salvatori ha sviluppato con l’Orchestra Giovanile Pepita, nata nel 2008 da un’iniziativa del Maestro venezuelano Josè Antonio Abreu.

Versatilità ed eclettismo sono le caratteristiche principali di Piero Salvatori, non solo nella scrittura musicale, in cui linee melodiche pop si accompagnano ad una grande finezza d’esecuzione, ma anche nella scelta dello strumento, continuamente altalenante tra pianoforte e violoncello, sia dal vivo sia in studio, con esiti di impatto emotivo notevole e grande efficacia spettacolare sul palco, grazie anche ad un uso raffinato e accattivante dell’elettronica.

In Flyway c’è tutta la tua vita, le tue emozioni , i tuoi incontri e l’amore per la musica. Mi racconti come nasce questo progetto?
Esattamente un anno fa, insieme a Silvia Basta e Gianni Maimeri, decidiamo di realizzare un concerto all’Auditorium di Milano, il 28 Maggio.  La serata andò benissimo: registrammo il tutto esaurito e, per la prima volta, riportai sul palco il pianoforte che avevo lasciato quando ho cominciato a suonare il violoncello. Ho rischiato e provato e devo dire che è stato un bellissimo concerto. Provai molta serenità a suonare tutti e due gli strumenti. In quella occasione mi notò una persona della Sony Music e, ad ottobre-novembre, sono stato chiamato perché mi è stato proposto di fare il disco praticamente su tutti quei brani inediti che avevo scritto.

Piano, violoncello ed elettronica. Un uomo e tre mondi. Ti piace questa formula?
Si, casualmente è quello che mi piace e mi appartiene più di tutti.

Sedici brani che sono 16 piccole storie. Qual è il filo conduttore?
Il filo conduttore è il fatto che ogni storia nasce sui tasti bianchi e neri e sul violoncello solo esclusivamente dopo una forte emozione che può essere uno sguardo, un pensiero, una situazione. A volte le emozioni te le danno cose inimmaginabili agli occhi della gente come un posto pazzesco in cui noti un dettaglio che ti colpisce dentro e da cui  prendi spunto per scrivere.

Qual è il messaggio che vuoi lanciare al pubblico con Flyway?
Flyaway significa volato via, svolazzante quindi può avere tantissimi significati: dal sentirsi liberi all’andare senza avere confini come la musica che deve far sognare. Questo disco nasce per far sognare la gente: dai bambini agli adulti in maniera tale che possa essere una piccola colonna sonora nei momenti della giornata in cui si viaggia si legge e si pensa. Come se fosse uno slogan: flyaway.

Nel brano dal titolo “Open”  in omaggio all’ex n.1 Agassi.. racconti il tuo amore per il tennis. C’è una somiglianza tra la tua musica e il tennis?
In generale la cosa più importante che mi ha colpito nel tennis è il silenzio quando tu sei ad un grande incontro di tennis come una finale e stai guardando uno scambio senza fiato quel silenzio che io ho definito religioso è esattamente come quello che c’è in un grande teatro. Cambiamo gli elementi ma è la stessa cosa.

Quali delle esperienze da te vissute fino ad ora ti hanno emozionato di più? E perché?
Una grande emozione che ricordo più di tutti, non perché è stata la prima, è la sera in cui ho fatto la prima tournée con Claudio Baglioni con il quartetto d’archi e fu una tournée negli stadi e la prima tappa era in diretta allo Stadio Olimpico di Roma con 60 mila persone intorno e quando siamo saliti dalla buca per andare sul palco sentire urlare quella gente,quel suono è stata una cosa pazzesca che non dimenticherò mai.


Conosciamo meglio la banda toscana dei Magic Bones che hanno appena pubblicato Shake your bones, il loro album prodotto in collaborazione con The Hive.

Magic-Bones
Magic Bones presentano Shake your bones.

I Magic Bones sono un gruppo toscano che si ispira alla musica blues, rhythm & blues, rock ‘n’ roll e soul. Da questa passione e predilezione hanno trovato l’estro e la creatività per realizzare Shake your bones, il loro album prodotto in collaborazione con The Hive. Un lavoro che fa il punto sulla loro esperienza e raccoglie le varie collaborazioni degli ultimi anni.

La band è formata dal chitarrista e cantante Emiliano Degl’Innocenti che vanta importanti collaborazioni: da Ben E King passando da Eddie Floyd e i the Miracles e dal bassista Giovanni Grasso che nel 1996 ha pubblicato per la Sony Music il cd Soluzioni Chimiche e, nel 2000, il singolo km dal Suolo collaborando inoltre con Sanchez and the blues destroyers, John&Yoko ed I Conigli.

Il progetto Skake your bones si è sviluppato ed è maturato grazie anche al contributo dei tre batteristi: Enzo Panichi, Matteo Sodini ed Enrico Cecconi, a Valentina Bartoli e Nicola Venturini rodati organisti e alla partecipazione di ospiti locali come Giulia Motroni e internazionali come l’armonicista Marcos Coll, il chitarrista slide Roberto Luti e all’inestinguibile simbolo del blues: Guitar Crusher la grande voce di New York.

Musica361 ha fatto due chiacchiere con Emiliano Degl’Innocenti, pilastro fondante del gruppo che ha raccontato dell’incontro con Giovanni  nel 2012 e della loro prima esperienza all’estero, in Germania. È proprio qui che la band tornerà con tre date: il 2 Giugno al Blues Garage, il 3 Giugno allo Speichess e il 4 Giugno allo Sandmann: locali della splendida città di Berlino.

I Magic Bones presentano Shake your bones: un racconto tra il blues di ieri e quello di oggi 1Ma l’estate per i Magic Bones è ricca di appuntamenti e spettacoli: l’8 e il 9 Luglio suoneranno al Pistoia Blues Festival, un evento estivo dei più amati del nostro Paese che ospiterà quest’anno artisti del calibro di Damien Rice, Brian Auger ed i Bastille.

Il futuro promette bene per i Magic Bones che già vantano 18mila plays su Spotify, la piattaforma di streaming musicale internazionale.

Insomma un album tutto da ascoltare e da vivere. Da Shake your bones, prima traccia del disco  fino ad arrivare a Don’t Need No Doctor che li vede insieme ad una delle grandi icone del Blues mondiale Guitar Crusher, registrata dal vivo la scorsa estate durante il Seravezza Blues Festival.

Ieri è uscito Noi siamo la scelta, il nuovo album di Paolo Simoni. Musica361 ha incontrato il cantante.

Il ritorno di Paolo Simoni con “Io non mi privo” 1

È uscito il 20 maggio 2016, Noi siamo la scelta, il nuovo album di Paolo Simoni, anticipato dal singolo Io non mi privo. Disco che Paolo racconta così: “C’è chi oggi ha trent’anni e vive subendo le angherie di un ventennio che ha svuotato questo Paese delle sue migliori opportunità e bellezze. C’è una classe politica, che ha pensato solo ai propri interessi, senza tener conto dei danni permanenti che oggi, molti di noi, si trovano costretti a pagare.”

Nove tracce che raccontano le disillusioni, le speranze e i sogni di chi crede che un cambiamento sia ancora possibile.

Musica361 ha scambiato quattro chiacchere con Paolo che ci ha raccontato questo suo nuovo progetto musicale.

Noi siamo la scelta è un grido, da coloro, che non hanno voglia di arrendersi e senza scappare altrove, hanno deciso di rimanere, per tentare di cambiare le cose. Che cosa ti ha spinto a rimanere qui in Italia anche artisticamente e musicalmente parlando? Hai mai pensato di andartene?
Sì ho pensato di andarmene da qui un po’ di anni fa, esattamente due, poi ho deciso di rimanere e ho scritto questo disco che è frutto di quella scelta, la scelta di rimanere e di raccontare questo tempo, questa contemporaneità e soprattutto raccontare la mia generazione. È un disco di sentimento e di rabbia che vuole fare una fotografia a tutti i trentenni di oggi e non solo.

Come nasce l’album e cosa c’è di tuo in questo progetto?
Di mio c’è tutto. Io faccio testi, musiche e curo anche gli arrangiamenti da un po’ di anni. Insieme a Luca Pernici, produttore artistico, abbiamo lavorato tantissimo anche dal punto di vista sonoro, della scelta degli strumenti, utilizzando anche sintetizzatori. Definisco questo disco un “concept album” perché c’è un tema centrale che gira intorno a tutte le canzoni. Ho curato molto i testi, le armonie e melodie. Ho uno studio di registrazione e pre-produzione in casa e ho cercato di lavorarci quotidianamente fino ad arrivare a questo risultato che è una sintesi. Poi sono passato con Luca Pernici in studio, abbiamo aperto ai musicisti e siamo passati alla fase di registrazione.

Noi siamo la scelta, il nuovo album di Paolo SimoniChe cosa vorresti che la tua generazione facesse per far si che le cose possano cambiare? In questo disco ci sono le disillusioni , le speranze e i sogni di chi crede che un cambiamento sia possibile. Da dove dovrebbe partire questo cambiamento?
Questo è un disco di speranza. L’idea che ho io è che si dovrebbe ripartire da una “rivoluzione poetica” e ribadisco, rivoluzione poetica. Sembrano due parole in contrasto tra loro invece a mio avviso è quello che serve. Non serve una rivoluzione politica o armata che fino ad adesso non ha mai risolto nulla. La rivoluzione “poetica” è fatta dai giovani che con la loro emotività e creatività unite ad una profonda ricerca culturale e tecnologica, fanno sentire la loro voce con quello che sanno fare meglio, cioè la musica, che fa emergere la parte più bella di loro). Non c’è una bandiera politica, ma si riparte da una reazione che ha come base la rivoluzione poetica. Questo è l’unica cosa che ci può salvare.

Quali sono i tuoi progetti futuri?  Il 20 maggio sarai a Modena e il 23 a Verona. Quest’estate cosa farai?
Ho messo su una band nuova con la quale presenterò il mio disco in giro. Ci saranno piazze e varie occasioni dove ci si potrà vedere e ascoltare. Sarà un estate ricca e mi auguro che le opportunità di suonare siano sempre di più.

Good luck Paolo!

Paolo Simoni, Noi siamo la scelta | Tracklist album

  1. Il vuoto di questo tempo
  2. Io non mi privo
  3. Noi siamo la scelta
  4. Lascia la tua impronta
  5. Ho conosciuto l’amore
  6. Una reazione
  7. Ci sono cose che ti cambiano
  8. Giuly
  9. Suona pianoforte.

Seconda tappa milanese al Teatro Nazionale di Milano per Giusy Ferreri che ha inaugurato il suo tour estivo il 10 maggio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma, raccogliendo un  grande successo di pubblico.

Giusy Ferreri è tornata sul palcoscenico per presentare dal vivo il suo ultimo disco Hits (Sony Music Italia), la raccolta che contiene i suoi più grandi successi e 3 inediti. Hits contiene le canzoni più note della cantautrice, come il brano dei record dell’estate 2015 Roma-Bangkok (con la collaborazione di Baby K), il singolo d’esordio Non ti scordar mai di me, il duetto con Tiziano Ferro L’amore e basta e Ti porto a cena con me, uno dei due brani che Giusy Ferreri ha presentato al Festival di Sanremo 2014. A loro si affiancano i tre inediti Volevo te (da settimane al comando dei brani più trasmessi in radio e già certificato Disco d’oro), Come un’ora fa e Prometto di sbagliare.

Giusy-Ferreri-tutte-le-date-del-tour

Giusy sale sul palco del teatro alle 21,00 sulle note di Volevo te e subito si percepisce che la serata sarà all’insegna della radiosità e lucentezza. Teatro strapieno. Giusy che interpreta magistralmente con tutta la sua energia e potenza le venti canzoni contenute in Hits. Più di due ore di concerto, un vero e proprio cammino tra i grandi successi da Il cielo è sempre più blu fino a Roma-Bangkok, pezzo diventato il tormentone dell’estate 2015, capace di collezionare più di 105 milioni di visualizzazioni su YouTube.

Un timbro vocale unico unito ad una infinita grinta e carica hanno fatto da cornice ad uno spettacolo davvero coinvolgente ed emozionante. Emozionante come quando Giusy ha chiamato a raccolta i presenti sotto al palco per farli ballare e scatenare sulle note dei suoi successi.

Giusy-Ferreri-HitsLe date live di Roma e Milano hanno anticipato il tour estivo di Giusy . Queste le prime date del tour “Hits” confermate: il 21 maggio a Bagnoli – Na (Arenile); il 2 giugno a Formia – Lt (Piazza Enrico Mattei); il 3 giugno a Sant’Omero – Te (Piazza Roma); il 5 giugno a Nola – Na (località Cinquevie); il 6 giugno a Gravina di Puglia – Ba (Piazza Pellicciari); l’11 giugno a Striano – Na (Area Commerciale); il 12 giugno a Montefalcone del Sannio – Is (Piazza Orto la Corte); il 14 giugno a Ortanova – Fg (Piazza Pietro Nenni); il 17 giugno a Venafro – Is (Piazza Salvo d’Acquisto); il 1 agosto a Volturara Irpinia – Av (Piazza Roma); il 13 agosto a Cittanova – Rc (Piazza Tommaso Campanella); il 14 agosto a Vallata – Av (Piazza San Bartolomeo); il 16 agosto a Dorgali – Nu (Campo Sportivo); il 24 agosto a Castrocielo – Lt (Piazza Salvo d’Acquisto); il 12 settembre a San Clementi di Galluccio –  Ce (Piazza Umberto I); il 25 settembre a Pianopoli – Cz (Campo Sportivo).

Buona fortuna Giusy, noi ti seguiremo sempre!

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