Il nuovo atteso album del cantautore di Latina, che nel 2017 comincerà un tour negli stadi.

Più atteso del Natale, è uscito il 2 dicembre Il mestiere della vita, sesto album in studio di Tiziano Ferro, che ha fatto aspettare i fan cinque anni dal precedente L’amore è una cosa semplice e due dalla raccolta TZN – The best of Tiziano Ferro.

Tiziano Ferro, "Il mestiere della vita"
Tiziano Ferro (Foto © Uff. stampa).

Un lasso di tempo non progettato ma necessario, per il cantautore che ha voluto prendersi il tempo necessario (2 anni) per lavorare senza fretta, ritrovando lo stesso spirito di scrivere senza la pressione di dover fare un disco, facendo quasi tutto da solo nella sua camera – anche se ovviamente non è la stessa di quando aveva 16 anni. «A un certo punto, mi sono svegliato e ho trovato il disco» scherza Tiziano in conferenza stampa, usando «nuovo inizio» e «nuovo capitolo» in modo ricorrente, per raccontare un disco che è davvero un punto di svolta dal passato.

«È stato importante fare questo percorso – continua Ferro – perché l’unica responsabilità che sento per i fan che mi seguono da ormai 15 anni è di non aver paura di esporre la mia ricerca personale; ho fatto questo progetto davvero amandolo».

Tredici canzoni, registrate tra Los Angeles  e Milano, per un album compatto, energico con due ballate (Il mestiere della vita e Potremmo ritornare) perché, dice timidamente Tiziano senza presunzione, «penso di potermi permettere di fare un disco che ha delle contraddizioni. Volevo uscire dalla mia comfort zone». Anticipato dal singolo Potremmo ritornare che, svela Ferro, non è affatto una canzone d’amore: «L’ho composta pensando a una donna che non mi era più accanto. E poi, dai, non si dovrebbe mai chiedere a un uomo di tornare!».

Il mestiere della vita contiene anche il duetto con Carmen Consoli (Il conforto), che «è la mia cantante preferita, secondo me la vera erede di Mina, perché ha questo gusto intoccato per il canto istintivo. Volevo evitare i manierismi e il duetto è venuto fuori come se avessimo sempre cantato insieme».

Tiziano Ferro, nuovo album "Il mestiere della vita"
Tiziano Ferro (Foto © Uff. stampa).

La svolta della maturità, però, fa anche i conti con il passato: i riferimenti ai primi due album è esplicito, anche se l’approccio di Tiziano è cambiato. Anche perché, nel frattempo, è passato dall’essere vocalist dei Sottotono a 16 anni e ora ospita Tormento in un featuring (My steelo) e, soprattutto, è cambiato il rapporto con Los Angeles: «Ho messo dieci anni per smettere di odiare e per capire Los Angeles e decidere di comprare una casa – in cui però vado e torno . Pensavo che lì il pop fosse plastificato e invece no, lì è dove le cose si fanno per davvero, è una cosa che mi ha colpito molto».

Della copertina, dice: «È la mia copertina preferite tra tutte quelle che ho avuto: in uno scatto si raffigura il percorso fatto, sia spirituale che reale».

A proposito di spiritualità, nei testi ricorre spesso “perdono”: cos’è per Tiziano Ferro? «Il perdono non è mai una cosa casuale, è un esercizio, come la pazienza, sono virtù da esercitare».
Ricorrente anche l’immagine dello specchio, come in Quasi Quasi: «L’immagine dello specchio è identificativa, perché io ho sempre bisogno di confronto, ecco perché ho abbassato il ritmo della mia vita rispetto a 5 anni fa, per poter recuperare i rapporti con parenti e amici».

Sul tour negli stadi in partenza l’11 luglio e con una seconda data appena aggiunta a Roma, ancora pochi dettagli, tranne una linea guida «Mi piace imparare la lezione dei grandi internazionali, che partono sempre dal passato. Per ora, immagino lo show divertente e al servizio dello spettatore,  senza trascurare il passato».

Tiziano Ferro, nel 2017 un tour negli stadi: date, prezzi, biglietti.
La copertina dell’ultimo album “Il mestiere della vita”.

Tracklist de Il mestiere della vita
01. Epic
02. ‘Solo’ è solo una parola
03. Il mestiere della vita
04. Valore assoluto
05. Il conforto (feat. Carmen Consoli)
06. Lento / Veloce
07. Troppo bene (per stare male)
08. My Steelo (feat. Tormento)
09. Potremmo ritornare
10. Ora perdona
11. Casa è vuota
12. La tua vita intera
13. Quasi quasi

Calendario ufficiale di TIZIANO FERRO TOUR 2017

  • 11 giugno  – LIGNANO (UD), Stadio Teghil
  • 16 giugno –  MILANO , Stadio San Siro
  • 17 giugno – MILANO, Stadio San Siro
  • 21 giugno – TORINO, Stadio Olimpico
  • 24 giugno – BOLOGNA,  Stadio Dall’Ara
  • 28 giugno – ROMA, Stadio Olimpico
  • 30 giugno – ROMA, Stadio Olimpico (nuova data)
  • 5 luglio – BARI, Arena della Vittoria
  • 8 luglio – MESSINA, Stadio San Filippo
  • 12 luglio – SALERNO, Stadio  Arechi
  • 15 luglio – FIRENZE , Stadio Franchi.

Non un’operazione nostalgia, ma una “rimasterizzazione filologica” per il cofanetto di Eugenio Finardi contenente i cinque album cult della seconda metà degli anni ’70 Non gettate alcun oggetto dai finestrini, Sugo, Diesel, Blitz, Rollando Rollando.

Eugenio Finardi, “40 anni di Musica Ribelle”«Eravamo tutti ragazzini ribelli e un po’ spocchiosi e abbiamo inventato un modo di fare rock italiano», racconta Eugenio Finardi ricordando la seconda metà degli anni Settanta, il periodo in cui uscirono cinque album destinati a diventare cult nella sua carriera.

Non per niente, quegli stessi dischi – Non gettate alcun oggetto dai finestrini (1975), Sugo (1976), Diesel (1977), Blitz (1978), Rollando Rollando (1979) – sono usciti il 28 ottobre in versione rimasterizzata, nel cofanetto speciale 40 anni di Musica Ribelle. Gli album, che Finardi definisce «Il mio tesoro, i miei gioielli di famiglia» arrivano direttamente dall’ex presidente dell’etichetta Cramps Alfredo Tisocco, due scatoloni contenenti i nastri originali e tante fotografie.

Da qui l’idea di far rivivere quei dischi così significativi per Finardi, secondo cui «Il senso delle canzoni era di essere utili, di dire e fare qualcosa» che suona ancora oggi attuale. Senza però l’operazione nostalgia, sottolinea il cantautore, che inizialmente voleva attualizzare gli album, ma che poi ha pensato che sarebbe stato uno svilimento per delle registrazioni che nulla hanno da invidiare alla musica (più) moderna. Si è trattato piuttosto di una “rimasterizzazione filologica”, su cui l’artista sessantaquattrenne (e il suo prezioso team) ha lavorato per mesi.

Eugenio Finardi, la sua celebrazione di “40 anni di Musica Ribelle” 1
Eugenio-Finardi

Nel cofanetto, disponibile in edizione CD e LP, non c’è “solo” la musica di quei cinque album, ma anche un libro che raccoglie i contributi e le testimonianze di chi, come Finardi, ha vissuto in quell’Italia degli anni Settanta, le fotografie, le stampe artistiche e il DVD multitraccia che è una vera e propria macchina del tempo: permette di tornare nello studio di registrazione dell’epoca e di “smanettare” sulle singole tracce degli strumenti, per creare un misto delle canzoni più popolari. «Sessant’anni sono tempo di bilancio: questo cofanetto è un lungo diario di vita di un sognatore, in cui ho raccontato il privato, ma anche la scienza, la politica. In questi cinque dischi c’è il passaggio dal periodo utopico all’arrivo del riflusso».

Il 4 novembre Eugenio Finardi  sarà sul palco del Teatro Dal Verme a Milano per Musica Ribelle – La Reunion con alcuni componenti della band originale, oltre a tanti ospiti e amici, per celebrare insieme l’anniversario musicale di quelle canzoni che suonano oggi come allora, anche nei contenuti.

Tracklist di 40 anni di Musica Ribelle

Non gettate alcun oggetto dai finestrini (1975)

  1. Se solo avessi
  2. Quando stai per cominciare
  3. La storia della mente
  4. Saluteremo il signor padrone
  5. Taking it easy
  6. Caramba
  7. Afghanistan

Sugo (1976)

  1. Musica ribelle
  2. La Radio
  3. Quasar 
  4. Soldi
  5. Ninnananna
  6. Sulla strada
  7. Voglio
  8. Oggi ho imparato a volare
  9. La C.I.A.
  10. La paura del domani

Diesel (1977)

  1. Tutto subito
  2. Scuola
  3. Zucchero
  4. Non diventare grande mai
  5. Giai Phong
  6. Non è nel cuore
  7. Diesel
  8. Si può vivere anche a Milano
  9. Scimmia

Blitz (1978)

  1. Extraterrestre
  2. Come un animale
  3. 0 Drop out rock
  4. Affetto
  5. Cuba
  6. Op. 29 In Do Maggiore
  7. 0 Northampton, Genn. ’78
  8. Guerra lampo

Roccando rollando (1979)

  1. 15 bambini
  2. Why love
  3. Zerbo 
  4. Paura 
  5. La canzone dell’acqua
  6.  Lasciati andare
  7. Legalizzatela
  8. Song fly high
  9. Ridendo scherzando

Al debutto con una major, il giovane rapper GionnyScandal ha un messaggio di vita per accettare i demoni di ciascuno.

GionnyScandal, il rapper pubblica RESET
GionnyScandal (Foto © Ufficio stampa).

Lui, GionnyScandal, è al debutto con una major, ma non esattamente un novellino. Sarà forse anche per questo che “Reset”, il disco uscito lo scorso 14 ottobre con la Universal Music, è un titolo azzeccato per tanti punti di vista.

Classe 1991, al secolo Gionata Ruggeri, esordisce nella scena rap italiana dal 2009, grazie anche alla delicata storia familiare che racconta nei suoi test. Con i primi dischi “Haters make me famous” (2011), “Scandaland”, “Mai più come te” (2012),  “Gionata” (2014) si ritaglia uno spazio nel panorama della musica, rap e non solo, fino ad arrivare, appunto, alla svolta con “Scandal”.

GionnyScandal ha appena cominciato l’instore tour, al seguito del quale, ci anticipa, seguiranno dei concerti in giro per lo Stivale: «Il mio booking sta lavorando al tour live che si terrà nelle più importanti città d’Italia, presto sveleró tutto».

Parlando di “Reset”, il rapper racconta dell’impegno di un album così importante: «Penso sia l’album più completo che io abbia mai fatto. Ho cercato di fare quel tipo di disco in cui non skippi (salti, ndr) neanche una canzone, dove ognuna potrebbe essere un possibile singolo. Infatti nella scelta dei singoli è davvero difficile scegliere quale fare uscire prima, ma le classifiche aiutano molto per fortuna».

L’album ha una copertina particolare: GionnyScandal è rappresentato con gli occhi disegnati sulle palpebre. Il motivo trova radici nella cultura indiana: «Pitturare le palpebre degli occhi è un antico rito indiano che si praticava per augurare un ‘nuovo inizio’ a qualcuno, quindi abbiamo pensato che fosse una perfetta rappresentazione del significato di ‘Reset’».

Nella presentazione del disco, si legge che «Va bene anche non stare bene » è il fil rouge presente in tutte le dodici tracce di “Reset”. È lo stesso Gionata a spiegarci che «Va bene anche non stare bene nel senso che bisogna accettare che alcuni demoni non possono essere sconfitti, sono dentro di te e ci rimarranno sempre. L’unica soluzione è imparare a conviverci e accettare il fatto che “non stare bene va bene”. Credo che ognuno di noi sia depresso dal giorno in cui nasce in poi, non a caso ogni gesto che compiamo durante il giorno se ci pensi è messo in atto perché in qualche modo ci rende felici, altrimenti perché lo faremmo?».

Da qui, la lezione di Gionata: «Reset, si può semplicemente resettare il passato e se stessi perché non si può cancellare il male, ma resettarlo ogni giorno sì».

Nonostante questo filo conduttore, nell’album ci sono anche canzoni d’amore (anche se non corrisposto o finito), come “Buongiorno”, il primo estratto in rotazione radiofonica dallo scorso 30 settembre.

Ne chiediamo conto a lui: cosa significa, per GionnyScandal l’amore? «Per me l’amore esiste, ma solo da parte mia. Io so cosa significa amare, ho amato, ma probabilmente non sono mai stato amato per davvero. Le persone confondono un grandissimo affetto con l’amare nel vero senso della parola, pensano che quando si ha un momento di euforia che ti rende estremamente felici mentre sei assieme alla tua compagna o al tuo compagno significa che lo ami, non è cosi».

Lo salutiamo dopo avergli fatto un’ultima domanda, questa volta a proposito del disco con una major: è cambiato qualcosa rispetto ai tuoi dischi precedenti? «Assolutamente si. Dal modo in cui si lavora, agli impegni, al tempo che ho per la mia famiglia e i miei amici. È tutta un’altra storia e sono felice che sia così».

GionnyScandal, il rapper pubblica RESET
La copertina dell’album “Reset” di GionnyScandal.

Tracklist di “Reset”

  1. Reset
  2. Buongiorno
  3. Miami o mi ami?
  4. Pioggia
  5. E invece no
  6. Ho scelto me
  7. La nostra bugia preferita
  8. Non chiamarmi fra
  9. La la la
  10. Ragazzo tatuato
  11. Lo sbaglio più giusto
  12. Voglio tornare a casa.

Si intitola Detachment e il disco descrive quello che adesso è il duo, 2°classificato a X Factor 9. Perché Urban Strangers è un genere molto alla “hic et nunc“.

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Urban Strangers: da sinistra Gennaro Raia e Alessio Iodice (Foto © Ufficio stampa).

Lo considerano il loro vero e proprio primo album nonostante il loro l’Ep con Runaway abbia ottenuto  il disco d’oro. Loro, gli Urban Strangers, costituiti dal biondo Gennaro Raia e dal moro Alessio Iodice, sono il duo che si è classificato al secondo posto durante la finale di X Factor 9. A distanza di quasi un anno, i ragazzi sono pronti per il debutto ufficiale: venerdì 14 ottobre esce Detachment per l’etichetta Sony Music. Ecco quello che ci hanno raccontato alla vigilia dell’uscita del disco e della partenza dell’Instore Tour.

Detachment/1. Cominciamo dal titolo, che in italiano significa “distacco”. Parole che ricorre spesso nelle parole degli Urban Strangers. Che, però, quasi altrettanto spesso negano l’accezione negativa di questo distacco: “si tratta più di una presa di coscienza, di un distacco necessario per riflettere su ciò che stiamo vivendo”.

Detachment/2. Appunto, l’album è letteralmente la descrizione di “ciò che siamo ora. I nostri album sono sempre la descrizione di ciò che siamo”. Sempre in inglese, lingua che i due preferiscono nella scrittura, spontaneamente. In questo disco, la collaborazione con Raffaele ‘Rufus’ Ferrante ha contribuito a dare a Detachment quel carattere di sperimentazione davanti cui alcuni fan, all’ascolto del singolo Bones (in radio dal 23 settembre) hanno storto il naso. E invece, nessun ‘tradimento’: gli Urban Strangers sono sempre loro, “potremo cambiare ancora”.

Chi sono gli Urban Strangers. Non andategli a dire chi erano gli Urban Strangers di prima e come sono cambiati. “I nostri pezzi rappresentano quello che siamo adesso. La nostra identità musicale siamo noi. Non serve un’etichetta”. Urban Strangers è un genere.

La tracklist. Sono dodici tracce, che descrivono sensazioni e paure in cui in tanti possono identificarsi. A volte, un brano si ricollega al precedente, anche se la vera chicca della scaletta è che Intro sia il brano n. 12. “È la sintesi di tutto l’album, con un approccio più diretto: noi non siamo rapper e quando ci approcciamo al rap, cambia l’approccio alle canzoni”.

Il disco. Non è stato seguito un unico modus operandi: a volte i testi hanno seguito le musiche e viceversa. È stata preziosa la collaborazione con Rufus, che ha tradotto e reso omogeneo il lavoro di Gennaro e Alessio. Che hanno suonato più strumenti del solito, perché, dicono con timido orgoglio, “noi siamo anche musicisti, non solo cantanti”. Ma non manca l’elettronica, che poi è quell’afflato che, insieme all’inglese, dona agli Urban Strangers quel mood così internazionale.

Il live. Sul palco saranno in quattro: Gennaro e Alessio, con Rufus e un altro musicista e produttore che ha contribuito all’elettronica. È un disco tutto suonato e anche il live sarà un concerto in piena regola.

Il post- X Factor. “XF non ci ha tolto nulla, anzi chi ha dato molto, soprattutto in termini di lezioni che ci hanno aiutato a fare l’album e a gestire l’interazione con il pubblico, all’inizio caotica”.

Gennaro Raia e dal moro Alessio IodiceTracklist di Detachment

  1. No electric
  2. Stronger
  3. Bones
  4. My fault
  5. 5
  6. Warrior
  7. Leaf
  8. Bare black tree
  9. So
  10. Rising
  11. Medical
  12. Intro

Il menestrello dell’amore infelice ha compiuto 40 anni di vita e 10 di carriera e ha deciso di fare un disco tutto da solo, che sembra incompiuto ma non lo è, in elogio alla “sinteticità”.

Dente: il cantautore
Il cantautore Dente.

Sembra un paradosso verbale, ma se è Dente a dire che le sue Canzoni per metà, in realtà, sono complete, bisogna prenderlo in parola. E ascoltare l’album, uscito il 7 ottobre per l’etichetta Pastiglie e distribuito da Sony Music, senza pregiudizi: il nuovo disco del cantautore (al secolo Giuseppe Peveri) è esattamente ciò che i fan potevano aspettare (o sperare) da lui.

Il cantautore, il menestrello dell’amore infelice, ha compiuto 40 anni e per il sesto album, dopo dieci anni di carriera ha voluto fare tutto da solo, ricorrendo a più elettronica del solito e andando a registrare poi in studio solo per dare maggiore “dignità” ai brani, affidandosi a Andrea Appino, leader degli Zen.

Il risultato è Canzoni per metà, un album da Dente stesso definito “onanista” pieno di autocitazione dai lavori precedenti, oltre al “semi-ruberia” da Willie Nelson (per Canzoncina) che risente anche del libro di racconti Favole per bambini molto stanchi.
Sono 20 le tracce del disco, alcune di durata ‘normale’, altre che arrivano a 4 minuti, molte che sono davvero brevi, manciate di secondi musicali e suggestioni poetiche. «La sinteticità non è un limite ma un forza – ha spiegato Dente alla stampa – Una frase detta bene può essere meglio di un romanzo di 1000 pagine».

La tracklist è stata scelta semplicemente perché le venti tracce stavano bene insieme: «Canzoni per metà raccoglie canzoni un po’ anomale, apparentemente non sviluppate, come se fossero state lasciate a metà appunto. Resta il fatto che nella mia visione della musica queste non siano ovviamente canzoni incompiute, ritengo infatti che le canzoni sincere e ben fatte abbiano una loro dignità indipendentemente dal numero di strofe e ritornelli che contengono. Tutte quante queste canzoni, anche se non lo sapevano, erano destinate ad una sorte comune: questo album».

Un collage musicale, come un collage è il “Frankenstein” della copertina del disco, opera del grafico e collage artist di Buenos Aires FEFHU.

La sperimentazione di Dente continua, perché durante il tour – che, concluso l’In-store tour, comincerà il 20 ottobre a Brescia e proseguirà fino al 17 dicembre a Ravenna – il cantautore dovrà necessariamente adattare questi brani così intimi alla dimensione del live, in cui per questa volta dovrà rinunciare alla sua band per motivi organizzativi e impegni precedenti e suonerà con i Plastic Made Sofia.

Dente, l’album delle "Canzoni per metà" che non sono incompleteTracklist di Canzoni per metà

01. Canzoncina
02. Geometria Sentimentale
03. Come Eravamo
04. Attacco E Fuga
05. Cosa Devo Fare
06. La Rotaia E La Campagna
07. I Fatti Tuoi
08. Curriculum
09. Appena Ti Vedo
10. Se Non Lo Sai
11. Senza stringerti
12. Il Padre Di Mio Figlio
13. Ogni Tanto Torna
14. L’ultima Preoccupazione
15. Noi E Il Mattino
16. Impalcatura
17. Le Facce Che Facevi
18. Fasi Lunatiche
19. L’amore Non È Bello
20. Senza Testo? 2.0

Esce il 16 settembre l’album Entro in pass il nuovo lavoro de Il Pagante, il gruppo italiano più famoso tra i giovani: ironia, satira e attualità su basi elettroniche, tra brani inediti e “vecchie” glorie, cioè i singoli che li hanno resi famosi.

Il pagante, album Entro in pass
Da sinistra Federica, Eddie e Roberta componenti del gruppo Il Pagante.

Questo è il primo “vero” album, ma Il Pagante non è un gruppo sconosciuto in Italia, tutt’altro. Tanto che la scaletta di “Entro in pass” (questo il titolo del disco) è composta da dodici brani, di cui la metà sono già noti come singoli usciti negli ultimi anni, tra cui “Vamonos” che è perfino disco d’oro.

Ma chi è Il Pagante?  Un gruppo nato da un’idea di Guglielmo Panzera e Alfredo Tomasi nel 2010 come pagina Facebook, in cui si ironizzava su determinati atteggiamenti radicati tra i giovani milanesi.

Gli argomenti della blanda satira si sono poi ampliati anche al di fuori del contesto meneghino, che rimane il punto di riferimento “concettuale e logistico”. Logistico per i posti cui si fa riferimento, immortalati anche nelle foto (scattate dagli artisti stessi) del booklet, dal Bar Magenta all’Arco della Pace, dal Rattazzo (locale delle Colonne di San Lorenzo) ai Magazzini Generali; concettuale perché lo stereotipo de “Il Pagante” – che ha molto in comune anche con il “Milanese Imbruttito” – è lo studente fuori sede che si trasferisce a Milano per studiare alla Bocconi e si “distrae” secondo le tendenze dei giovani, dal paninaro dopo la discoteca ai luoghi di incontro, alle mete in vacanza (Ibiza, Formentera, Forte dei Marmi, Santa Margherita Ligure) alle fissazioni – come il WiFi (che dà anche titolo a un brano) in vacanza all’estero per condividere le foto e il viaggio ad Amsterdam.

Su basi di dance e musica elettronica, il trio de Il Pagante racconta  uno spaccato giovanile che piace, anche se loro stessi dubitano di essere completamenti compresi: i loro testi sono in realtà ironici e parodistici. Proprio Il Pagante ci ha raccontato che la loro fanbase è costituita da un pubblico quanto mai eterogeneo, che spazia da chi capisce il loro intento “satirico”, chi invece si identifica nella “cultura” raccontata e chi, perfino, ci si ritrova e si offende.

La tracklist di “Entro in pass” si apre con il brano omonimo che contiene il featuring di Jake La Furia e conta dodici tracce, tra inediti e rivisitazioni.

L’album esce per l’etichetta Warner venerdì 16 settembre, nello stesso giorno in cui comincia il loro primo tour instore, durante il quale Il Pagante incontrerà i fan nelle principali città italiane.

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Entro in pass, l’album del trio Il Pagante esce il 16 settembre.

TRACKLIST – Entro in pass

01. Entro in pass 2016 (feat. Jake La Furia)
02. #Sbatti
03. Faccio After
04. La Shampista
05. Pettinero
06. Fuori Corso
07. Vamonos
08. Bomber
09. Wifi
10. Dam
11. Tomorrowland
12. Ultimo

Dal 25 al 28 agosto la cornice medievale di Fossano (CN), ospita la terza edizione di Vocalmente 2016, il festival internazionale a cappella.

Vocalmente 2016, il festival del canto a cappellaPrendi una cittadella medievale (Fossano, in provincia di Cuneo), aggiungi l’atmosfera di un festival estivo con artisti internazionali e condisci con un tocco originale (canto a cappella): il risultato è Vocalmente, che quest’anno si rinnova con la terza edizione, per quattro giornate speciali dal 25 al 28 agosto.

Alla direzione artistica del Festival, è tornato Tobias Hug, cantante, formatore e studioso della voce umana, che negli ultimi 15 anni ha lavorato in tutto il mondo. Vocalmente è organizzato dalla Fondazione Fossano Musica e supportato dal Comune di Fossano, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, Maina Panettoni, Associazione Le Terre dei Savoia.

Anche quest’anno si rinnova la media partnership con La Fedeltà, settimanale del Fossanese, cui quest’anno si aggiunge quella nazionale di Radio Monte Carlo.

Vocalmente 2016, il festival del canto a cappella
Foto © Laura Atzeni.

Le quattro giornate del festival internazionale a cappella offrono un programma molto intenso, costituito da concerti (che si svolgono nel Teatro dei Portici), ma anche workshop e masterclass tenuti da insegnanti di fama mondiale, esibizioni per artisti emergenti e non. Ecco in sintesi la proposta di Vocalmente 2016:

  • Camp, affidato alla formazione simbolo dello a cappella inglese, The Swingles (già The Swingle Singers);
  • VocalMentor, workshop di approfondimento per professionisti tenuto da Peder Karlsson e Katarina Henryson (The Real Group)
  • Vocalmente Studio, dedicato alla voce registrata con Erik Bosio dei Cluster e Bill Hare, vincitore di un Grammy e produttore dei Pentatonix)
  • Open Stage dedicati all’esibizione dei gruppi ospiti emergenti e semi professionisti;
  • Singers’ Corner dedicati alle esibizioni estemporanee sul corso di Fossano;
  • Jam Session a fine concerto;
  • Vocaloops (2°edizione), la prima loop-station competition per cantanti a cappella che l’anno scorso ha visto la partecipazione di numerosi talenti provenienti da tutto il mondo.

Vocalmente 2016, il festival del canto a cappella 2Programma Concerti:

  • 25 agosto 2016, Fossato del Castello degli Acaia (Evento gratuito): VoXes e Vox Viva
  • 26 agosto 2016, Teatro “I Portici”: Slixs
  • 27 agosto 2016, Teatro “I Portici” : The Swingles
  • 28 agosto, Teatro “I Portici”: Women of the World.

Area Sanremo 2016: aperte le iscrizioni per la nuova edizione dell’unico concorso che porta i giovani al Festival e offre anche una formazione di master.

Area-Sanremo-2016C’è una grande novità quest’anno per Area Sanremo, cioè un tour tra agosto e settembre con cui alcuni membri della commissione artistica gireranno l’Italia per incontrare le realtà musicali locali, coinvolgerle in stage formativi (Della durata di 2 giorni) e fale iscrivere al concorso.

Area Sanremo è proprio questo, un’accademia-concorso che offre la possibilità di formarsi con i migliori professionisti della musica italiana, nonché l’unico concorso che permette di accedere al Festival più importante della nostra penisola.  Proprio così: per regolamento il 25% dei giovani del Festival arrivano da Area Sanremo.

L’edizione 2016 ha appena aperto le iscrizioni, che si chiuderanno il prossimo 30 settembre, e comincerà a metà ottobre circa. Due le fasi dell’accademia-concorso di Area Sanremo, rivolta ai giovani artisti tra i 16 e i 36 anni: una prima parte, di vera e propria formazione svolta al Palafiori di Sanremo in un percorso di studi di master con i migliori professionisti dello spettacolo italiani (musicisti, produttori, arrangiatori, discografici).

La seconda fase è invece dedicata alle selezioni, in cui gli iscritti ad Area Sanremo presenteranno un brano inedito (per il Festival) davanti alla Commissione di Valutazione,presieduta da Massimo Cotto; verranno selezionati 60 finalisti che si esibiranno ancora, per far emergere gli 8 vincitori di Area Sanremo 2016.  Da questi 8 artisti, la Commissione della Rai dovrà scegliere i due artisti che parteciperanno, insieme a quelli di Sanremo Giovani, al Festival della Canzone Italiana.

La manifestazione,  patrocinato dal Comune di Sanremo, è stata affidata alla direzione artistica di Stefano Senardi e alla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, presieduta da Maurizio Caridi.

Il gruppo metal milanese è pronto per assaltare nuovi palchi live con un nuovo EP con brani “vecchi” ma più grintosi che mai, con la punta di Carcasses.

Extrema-gruppo-metal-milanese
Foto © Tiziana Orrù.

Tremate, tremate, gli Extrema sono tornati. Il gruppo metal milanese ha superato la fatidica soglia dei 30 anni di carriera (dall’85) ed è pronta a tornare sul palco, da cui praticamente era appena scesa, dopo il tour “senza fine” cominciato nel 2013 in Europa. Adesso la band ritorna con un EP, intitolato The old school e che funziona alla grande, con recensioni entusiastiche, come ponte tra passato e futuro.

Perché? Ce lo hanno detto proprio loro, gli Extrema: «The old school è nato in maniera casuale. Dopo il tour europeo del 2013, il nostro ex batterista ha deciso di mollare la band per una sua personale scelta di vita ed è stato sostituito da Francesco La Rosa. Così ho pensato di proporre agli altri di registrare subito qualcosa per amalgamare la band e per presentarlo ai nostri fan. Non avevamo songs pronte quindi ho proposto di registrare quei pezzi che non erano mai stati registrati in un nostro album, pezzi che per anni hanno fatto parte della nostra scaletta. Sono stati scritti tra il 1986 e il 1987 ma purtroppo ad un certo punto sono stati accantonati. Il risultato è incredibile, le recensioni che stiamo ricevendo da tutto il mondo ne sono una soddisfacente conferma».

The old school esce per l’etichetta indipendente Punishment18 Records e contiene cinque brani scritti originariamente nel 1987, ri-registrati: Life (unico pezzo pubblicato ufficialmente in precedenza, nel primo album Tension at the seams del 1993) e classici che arrivano dai demo di fine anni ’80, come Child abuse e M.A.S.S.A.C.R.O., ( Rehearsal, 1989); Tribal scream (Promo tape, 1990), cui si aggiunge Carcasses, che era stata suonata solo dal vivo, ma mai registrata in precedenza.

Proprio Carcasses è il brano di punta dell’EP, tanto da avere un videoclip:

Il brano vanta anche una speciale versione drum playthrough in cui il nuovo batterista Francesco “Frullo” La Rosa accompagna i fan alla scoperta della nuova traccia.

A proposito di The old school, abbiamo chiesto agli Extrema, che durante i 30 anni di attività sono stati in tour anche con band cult come Motorhead e Death Angel e hanno aperto i concerti di gruppi come Metallica, Slayer, Megadeth, Suicidal Tendencies, Korn e molti altri, una considerazione sulla vecchia e la nuova scuola metal.

Ecco la risposta di Tommy Massara, fondatore e storico chitarrista degli Extrema: «Il mio modo di intendere old school o new school è prettamente generazionale, se sei nato nel ‘90 ed hai iniziato a suonare musica nel 2006, non puoi dire di essere “old school”. Non esiste un genere Old School, anche se ci sono band che hanno sintetizzato alcuni elementi che ripetono in continuazione, come degli standard e oggi lo spacciano come genere musicale».

Gli Extrema hanno reso disponibile in streaming uno speciale playthrough video, in cui il batterista Francesco La Rosa accompagna i fan alla scoperta della nuova traccia Carcasses, contenuta nel loro ultimo disco The old school, pubblicato nelle scorse settimane.

Durante 30 anni di attività gli Extrema hanno pubblicato una notevole quantità di album ed EP che sono stati tutti rimasterizzati e ripubblicati negli anni, con l’aggiunta di alcune bonus tracks ed un Dvd. Negli anni gli Extrema oltre ad essere stati in tour con storiche band e a suonare live senza sosta, non sottraendosi alle critiche, hanno anche pubblicato un pezzo con i rapper Articolo 31, causando una sorta di ribellione nelle comunità metal e rap, ma alla fine ne sono usciti vincenti. L’ultimo album, The seed of foolishness, è uscito nel 2013 e a seguire gli Extrema sono stati in tour in Europa incessantemente.

Ora nell’estate 2016 tornano con l’EP, The old school, per ricordare che loro “i vecchi giorni” li hanno vissuti veramente, e che mai come in questo caso il termine “old school” è usato in maniera appropriata.

L’EP, disponibile in CD, digitale e il vinile in edizione limitata a 250 copie, contiene anche due bonus tracks live – Life e Ace of Spades – e vede la partecipazione di due ospiti come Ralph Salati (Destrage) e Bob Capka (ex-Vicious Rumours). E’ la prima uscita con il nuovo batterista Francesco “Frullo” La Rosa.

“Sono delle registrazioni grezze di alcuni brani che avevamo intenzione di inserire in un album, ma che poi non sono mai state utilizzate – racconta il chitarrista Tommy Massara – Riascoltandole, sono rimasto colpito dalla velocità alla quale suonavamo ed ho pensato che sarebbe stato bello registrare questi brani quasi 30 anni dopo per farli ascoltare a molti dei ragazzi che ci seguono, che a quei tempi non erano ancora nati. È possibile che alcuni dei loro genitori abbiano partecipato al “massacro collettivo” dell’epoca. Se questa non è Old School, cosa lo sarebbe?”.

Gli Extrema sono Gianluca GL Perotti (voce),Tommy Massara (chitarre), Gabri Giovanna (basso), Francesco “Frullo” La Rosa (batteria).

Extrema-gruppo-metal
Foto © Tiziana Orrù.

Durante l’estate non mancano rassegne all’insegna della musica. Tra i tanti appuntamenti vanno segnalati due eventi che cominciano venerdì 8 luglio: I-Days Festival e Goa Bora, rispettivamente a Monza e Genova.

Afterhours: «Folfiri e Folfox è un disco che parla di reazione alla malattia, di chiusure di cerchi, di liberazione dal dolore»
Gli Afterhour, ospiti al Goa Bora l’8 luglio. 

«L’estate non è mai stata così bella» recita il programma dell’I-Days Festival, in partenza con la prima edizione per una tre giorni a tutto rock: l’8, il 9 e il 10 luglio il Parco di Monza ospiterà la prima edizione dell’evento che nasce dalla fusione con il Brianza Rock Festival e porterà sul palco, anzi, sui 4 palchi allestiti tra il verde e l’autodromo di Monza artisti internazionali da urlo.

Days-Festival-MonzaI-Days 2016 porta con sé nomi giganti: Paul Kalkbrenner (venerdì 8 luglio), gli islandesi Sigur Rós (sabato 9) e l’accoppiata Suede e Biffy Clyro (domenica 10) sono gli headliners delle tre giornate. Ma non finisce qui, perché sui quattro palchi suoneranno anche Stereophonics, Bloc Party, Jake Bugg, Låpsley, Shura, Honne, Sophie, Formation, The Sherlocks, Anteros, Eagulls, Klangstof, Jasmine Thompson, Public Access T.V. e Joan Thiele.

Un altro festival estivo del Nord Italia, che però porta al mare. Non proprio in riva ma quasi: la location del Goa Bora è, infatti, l’Arena del Mare, nel Porto Antico di Genova.

Il festival, tutto all’insegna della musica italiana, comincia venerdì 8 luglio con dei  grandi protagonisti: si tratta degli Afterhours, che proprio qui inaugurano il tour di promozione per il loro ultimo album, “Folfiri o Folfox” (di cui vi abbiamo parlato qui).

Goa-Bora-GenovaDopo la prima data, il Goa Bora riprende mercoledì 13 luglio con una scaletta densa fino a domenica 17: sul palco moltissimi nomi della scena musicale italiana, tra cui anche Max Gazzè e Joan Thiele, oltre agli artisti della consolle, dello ska e tanti altri.

Info:

Programma Goa Bora

8 luglio: Afterhours; Od Fulmine

13 luglio: Club Cheval; Calcutta; Cosmo; Ex-Otago DJ set

14 luglio: Alborosie; The Bluebeaters; Escobar

15 luglio: SBCR Dj set  (Bloody Beetroots); Salmo; Heymoonshaker; Izi

16 luglio: Tiga; Max Gazzé; Petrina; Joan Thiele

 17 luglio: Bandabardò; Pagliaccio; Dj Pravida

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