Ares Krieger, parla il “guerriero” della Techno

Un Dj producer che fa della musica la propria arte, il proprio stile di vita

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Ares Krieger nasce artisticamente nel 2015 sotto il nome di Krieger (ovvero guerriero nella lingua tedesca) al quale nel 2016 viene aggiunto Ares, il nome del dio greco della guerra, ma le battaglie che Gaetano (questo il suo vero nome) combatte sono quelle per ottenere il favore del suo pubblico, soprattutto, come sostiene lui stesso, “in un mondo in cui i DJ Producer sono talmente tanti che si fa fatica a raggiungere un obiettivo alto, e bisogna tentare di farsi strada e battere l’avversario”.

Il suo primo album NOISES è in stile techno minimale caricato inizialmente su soundcloud e subito dopo su piattaforme digitali più famose come beatport, spotify, google playstore e deezer; nel 2016 cambia il suo modo di produrre non basandosi solo sullo stile techno ma sperimentando nuove melodie dalle influenze elettroniche e ambient. Nello stessa anno produce “You don’t Know How i feel” assieme alla cantante Norvegese “Ratfoot” .

La cosa che sta più a cuore ad Ares Krieger è essere riconosciuto come chi fa della musica la propria arte, il suo stile di vita, il suo stato d’animo, una valvola di sfogo, come ha confidato a noi di Musica 361: “Io vivo di musica, praticamente, non c’è un giorno in cui non metta gli auricolari, non ascolti qualcosa, si scopre un mondo, perché ascoltando musica, un pezzo che ti piace, puoi pensare che da lì puoi  creare un remix, posso farci qualcosa, non c’è mai un limite”.

Vari sono i generi che ascolta dalla musica più leggera all’elettronica, dall’house all’hardcore: “I primi album avevano uno stile minimal, deep house poi con il tempo mi sono direzionato sullo stile ambient sperimentale, trip hop con melodie sempre più malinconiche. Mi sono immaginato lì, in Norvegia, in Russia in un posto sperduto in mezzo alla natura”.

Ma se i generi sono i più disparati, molto chiari sono gli artisti di riferimento: “Sin da piccolo ho sempre seguito Gabry Ponte come tutta la mia generazione, sentivo molto la dance, ascoltavo molto la radio, tipo M2O e volevo sempre di più conoscere questo mondo, quale era il ruolo del DJ, cosa faceva per divertire gli altri, quindi piano piano ho iniziato a capire questo ambiente e mi è cominciato a piacere tantissimo fino a che ho scoperto i primi programmi per mixare, sicuramente influenzato molto dalla musica dance di Ponte e D’Agostino”.

La sua passione per la musica lo spinge a seguire anche il Festival di Sanremo, apparentemente molto lontano dal suo stile (“lo seguo per ascoltare i progetti di altri artisti e pensare a qualche remix o mash up”) e per quanto riguarda i talent ci svela che ha ricevuto anche una proposta, ma per il momento preferisce non spingersi troppo lontano e concentrarsi sui suoi prossimi impegni: “Ora sto lavorando sempre sulla techno e sto rilasciando sempre su Spotify grazie alle mie etichette Boot Records ed Energie Power Radio, sì un progetto c’è: Purple, un progetto che va avanti da parecchi anni, questo inverno uscirà il volume 7”.

 

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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