Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te”

Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te” il primo album da solista di Andrea Satta, un album pieno di vita vissuta e di collaborazioni 

Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te”
Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te” (Foto di Simone Cecchetti)

È fuori dallo scorso 1° dicembre, “Niente di nuovo tranne te”, il primo album da solista di Andrea Satta, volto e voce storica dei Têtes De Bois. All’interno, ben dodici inediti, dodici tracce profonde e coinvolgenti e nelle quali è condensata una lunga vita artistica e professionale. Un album ricco di vita vissuta e di collaborazioni.

L’artista, infatti, è riuscito a coinvolgere ospiti importanti e amici di una vita, come Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri, Giovanni Truppi e gli stessi Têtes De Bois. “Niente di nuovo tranne te” è una raccolta di storie di vite normali, come tante, persone qualunque alle prese con gli amori, i problemi quotidiani, il lavoro che sfibra o che manca, i ricordi del proprio passato, coppie di innamorati che lasciano spazio alla routine di una donna solitaria, la malinconia di un amore passato che si mescola alla perplessità di un bambino che vede per la prima volta un clochard sulle strade di Roma.

“Niente di nuovo tranne te”, il tuo primo album da solista, ma quali sono le emozioni che ti porti dietro?

Tante emozioni, tantissime. Un lavoro lungo che mi sono divertito a fare. Per me la vacanza non è solo l’arrivo, molto importante è il viaggio. Io sono contro il trasporto e faccio il tifo per il viaggio. Il tempo che attraversa la vita. Così nello scrivere le canzoni e poi lavorare per arrangiarle, scegliere i compagni, vederle crescere, modificarsi e diventare, questo mi appassiona.

Andrea Satta - Niente di nuovo tranne te - Cover
Andrea Satta – Niente di nuovo tranne te – Cover

Qual è invece l’esigenza dietro questo album?

Raccontare. Io non sono un cantautore, sono piuttosto un raccontatore di storie. Ho la fortuna di fare una vita particolare, di vivere in mezzo a tanta gente semplice che affronta la vita reale tutti i giorni e di quella parlo. Nessun canovaccio preordinato, solo storie, volti, pensieri, trame, partenze, ritorni, abbracci amori finiti e nuovi amori.

Come cambia lavorare in una band e lavorare da solista?

Beh, all’inizio è stato, in alcuni momenti, come baciare labbra che non conoscevi, incertezza e timore. Però in fondo io faccio da tempo molte cose senza la mia band, certo non le canzoni, ma La Fisarmonica Verde e Mamme Narranti, due meravigliosi progetti speciali dal sapore teatrale che non prevedono i Têtes De Bois. Cercavo un suono nuovo, sapevo l’aria che mi intrigava per far vivere queste canzoni che ho scritto e ho trovato in Giorgio Maria Condemi un compagno fantastico, un talento puro. Poi abbiamo registrato con i tempi della creatività in un piccolo studio di Centocelle, con la passione e la competenza di Gianni Istroni che ha curato i suoni. Fra gli altri, vorrei anche ringraziare per gli archi scritti e diretti in “Bellissima”, un genio come Roberto Martinelli e i fiati molto evocativi di Mauro Ottolini in “Amore al Centri Commerciale”.

Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri, Giovanni Truppi e ovviamente i Têtes de Bois, sono tra i nomi che ti accompagnano in questo progetto. Come sono nate queste collaborazioni?

Sono tutti miei amici. Mi piaceva che ci fossero proprio loro con me. Sono artisti rari. Nonostante l’amicizia, sono andato a trovarli a casa con il mio disco, ho fatto ascoltare loro le mie canzoni e ho aspettato le loro reazioni. Ne sono rimasti affascinati e allora è stato tutto molto naturale. Hai presente quando si è davvero felici di fare una cosa insieme?

AndreaSatta (Foto di Simone Cecchetti)
AndreaSatta (Foto di Simone Cecchetti)

Questo album è una raccolta di storie di vita vissuta e di normalità. C’è un qualcosa di vissuto anche da te in prima persona?

Si è vero, molto in questo disco pesca in un vissuto profondo, attraversato … ma storie personali intendi?  Forse…

C’è un brano che più di tutti rappresenta questo progetto?

Ovviamente tutti lo rappresentano e ogni tanto mi pare che un brano lo rappresenti più’ di altri. Oggi scelgo tre pezzi: “Il meccanico”, “Io amo te” e “Amore al Centro Commerciale”, ma domani cambierò idea.

Andrea Satta, “Niente di nuovo tranne te” il primo album da solista
Andrea Satta (Foto di Simone Cecchetti)

Sei un cantautore che ha un qualcosa da dire e da raccontare, sei quasi un’eccezione in questo momento storico per la musica italiana.

No comment e in fondo non sono d’accordo, però grazie per quello che pensi di me. In realtà come dimostrano i miei ospiti, in questo momento, ci sono grandi artisti in giro in Italia. I primi ad affossarli sono le case discografiche e le televisioni.

Tante sono le esperienze e le curiosità di una vita e di una grande carriera. C’è però un evento o un momento particolare che ricordi con maggior affetto?

Per Natale, il sindaco di Lengenfeld, il paese della Sassonia, in Germania, dove mio padre è stato prigioniero in un lager nazista, mi ha inviato una cartolina con gli auguri. Chissà cosa penserebbe il mio papà oggi a sapere che il sindaco del posto dove lui è stato torturato e offeso ha inviato a suo figlio gli auguri di Natale. Io lo trovo meraviglioso. È come dire che si può sempre rinascere. Ogni volta che ci penso, mi riascolto “Cosa ti ricordi di tuo padre”.

Articolo a cura di Francesco Nuccitelli 

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